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lunedì, Marzo 24, 2025

    Stobbia lascia la “stecca alpina” a Bonardo

    Cambio della guardia alla presidenza del Gruppo ANA di San Maurizio

    “Lasciare la stecca” è un’espressione tipica delle truppe alpine, coniata dai “veci” quando, al momento del congedo, lasciavano simbolicamente la “stecca” ai giovani della leva successiva. Nelle caserme alpine, questo passaggio avveniva attraverso una vera e propria cerimonia. Durante il rituale, il “capo stecca” consegnava al “bocia” una grande penna nera, splendidamente scolpita in legno. Il momento culminava con una bevuta conviviale tra compagni, legati dall’amore per la montagna e dalla comune esperienza.
    Un simbolismo simile si è ripetuto lo scorso 18 gennaio, quando il Capo Gruppo degli Alpini di San Maurizio, Michele Stobbia, ha ceduto la direzione a Mauro Bonardo durante una cerimonia significativa. “Mi lasci un bell’impegno,” ha scherzato Mauro Bonardo ricevendo il testimone da Stobbia, “ma insieme faremo bene. Vogliamo continuare a mantenere vivi i rapporti con l’Amministrazione comunale, migliorarli se possibile, e proseguire le collaborazioni con tutte le associazioni del territorio,” ha concluso.
    Gli Alpini, si sa, sono gente di poche parole ma di molti fatti. Stobbia e Bonardo ci hanno concesso un incontro presso la loro bellissima sede in Piazza degli Alpini. Durante la visita, non abbiamo potuto fare a meno di ammirare le vere perle di questo luogo: un salone per feste a disposizione della comunità, una cucina attrezzata per accogliere fino a 300 persone, un campo da bocce coperto e riscaldato per ospitare grandi campioni, e spazi esterni curati e ordinati. Spicca, infine, il monumento all’Alpino, caratterizzato da uno spuntone di roccia sormontato da un’aquila reale.
    Michele Stobbia, originario di Saluzzo, ha vissuto un percorso che lo ha portato dalla Cascina del Follone di Caselle a San Maurizio, dove conduce da anni un’attività di riparazione e vendita di motori agricoli. Quando gli chiediamo se desidera dedicare questo suo lungo lavoro da Capo Gruppo a qualcuno in particolare, risponde ringraziando i membri del Gruppo e del Direttivo, oltre ai vari sindaci che si sono succeduti e alla dottoressa Elena Viale, comandante della Polizia Locale. Tuttavia, le parole più sentite sono per la sua famiglia: la moglie e i figli, Sergio (classe 1968) e Claudio (classe 1970), entrambi Alpini e attivamente impegnati nel Gruppo.
    Mauro Bonardo, che ha recentemente preso il testimone, è classe 1955 e ha radici a San Francesco, pur considerandosi ormai sanmauriziese d’adozione. Dopo la leva presso la Caserma Testafochi di Aosta, è entrato a far parte del Gruppo Alpini di San Maurizio, spinto da un’innata passione per l’alpinità, trasmessa dal nonno Baldassarre, classe 1897, Alpino anche lui.
    Quali sono i suoi progetti? “Scalando le montagne si vedrà,” risponde con un sorriso. Intanto, il Gruppo è al lavoro per migliorare la sede con un nuovo impianto di riscaldamento e per prepararsi alla grande Adunata Nazionale di Biella, prevista per il prossimo maggio. Inoltre, si stanno organizzando per accogliere al meglio l’evento legato alla tappa del Giro di Spagna del 26 agosto: un percorso di 168 chilometri attraverso il Canavese, con partenza da San Maurizio e arrivo a Ceres.
    Caro Bonardo, sembra proprio che il motto che accompagnerà gli Alpini a Biella sia cucito su misura: “Alpini, portatori di speranza”. E come sempre, per loro non esiste l’impossibile.

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    Mauro Giordano
    Mauro Giordano
    Sono nato a Torino il 23 settembre 1947, dove ho studiato e lavorato in tre aziende del settore servizi fino a tutto il 2005, quando, raggiunta l’età pensionabile ho potuto lasciare tutti i miei incarichi. Risiedo a Caselle dal 1970, anno in cui mi sposai trasferendomi da Torino nella nostra città. Fin dal 1970 ebbi l’onore di conoscere ed apprezzare il fondatore del mensile Cose Nostre, il dottor Silvio Passera, il quale fin dal primo numero mi propose di scrivere notizie relative alla Croce Verde, ente di cui facevo parte come milite a Torino e poi come milite della Sezione di Borgaro, poi divenuta Sezione di Borgaro-Caselle essendo stato il fondatore del sodalizio nel 1975. Una più corposa collaborazione con il giornale è avvenuta negli ultimi tempi e sotto la direzione di Elis Calegari, anche per effetto del maggiore tempo disponibile. Attualmente collaboro - con piacere e simpatia -anche alla stesura di notizie generali, ma sempre con matrice sociale. I miei hobby sono sempre stati permeati da una grande curiosità di tutto ciò che mi circonda: persone, fatti, lavoro, natura, buon umore e solidarietà. Ho avuto modo di conoscere tutta l’Italia, ed è questo il motivo che ora desidero dedicare tempo a “Cose Nostre”.

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