Fra i tanti, tantissimi musicisti, che sono cresciuti nelle piatte terre del Torinese, delle Valli di Lanzo e del Canavese, Paolo Inserra è forse quello che ha raggiunto i traguardi professionali più prestigiosi. E l’ha fatto già quand’era poco più che adolescente. Si avvicina alla batteria giovanissimo e prende lezioni dapprima dal percussionista ciriacese Sergio Bertolotti, poi si perfeziona con maestri come Paolo Narbona, Bruno Astesana e Marco Volpe, mentre si fa le ossa con diverse formazioni, spaziando dal punk degli Snuffers, al beat dei Re-beat, al jazz rock dei Ropa 11, fino alla street band degli Ecosound, un ensemble percussivo basato sulla costruzione di visionari strumenti realizzati con materiali di riciclo. Nel 2008, una svolta importante per la sua crescita professionale: entra a far parte della T-BAND, la formazione di giovanissimi talenti che accompagna Trebisonda, contenitore di programmi per ragazzi di Rai 3, che andava in onda dal centro produzione Rai di Torino, in diretta TV dal lunedì al venerdì su RAI 3 fino al 2010. Ai tempi in cui anche la tv per ragazzi era una cosa seria. La Tband è stata per lui in trampolino di lancio determinante, che lo introduce nel mondo della musica professionistica e da quasi due decenni è uno dei batteristi più richiesti nel panorama musicale italiano. Nel 2010 viene notato dal compianto produttore Carlo Ubaldo Rossi, che lo indirizza verso i toscani Baustelle, alla ricerca di un batterista per i loro live. Nell’estate 2012, iniziano le registrazioni di Fantasma, il sesto lavoro in studio: un concept album nel quale tutti i brani ruotano intorno a uno stesso tema: lo scorrere del tempo. Un lavoro ambizioso, realizzato con l’ausilio di un’orchestra sinfonica di 60 elementi, la Film Harmony Orchestra di Breslavia. ”E poi, in una pausa del Fantasma Tour, un’altra esperienza di quelle determinanti per il curriculum: un’apparizione sul prestigioso palco di “Che tempo che fa”.
All’esperienza con i Baustelle fa seguito quella con l’orchestra di Giuliano Palma, con cui si esibisce al festival di Sanremo. E in seguito una breve ma significativa esperienza nella band di Gary Dourdan, cantante e chitarrista statunitense che ha raggiunto fama internazionale come attore protagonista nella fortunatissima serie televisiva CSI – Scena del crimine, interpretando l’agente Warrick Brown.
Poi, dopo gli anni del Covid, terribili per tutti quelli che avevano fatto della musica la propria vita, Paolo riprende l’attività con la Bandakadabra, una “pocket orchestra” di fiati e percussioni capace di affrontare diversi linguaggi musicali con verve comico-teatrale. La banda divide ili palco con musicisti del calibro di Vinicio Capossela a Goran Bregovic, passando per il poeta Guido Catalano, Willie Peyote e Samuel (cantautore e voce dei Subsonica). Fino ad essere la colonna sonora degli ATP FINALS in diverse location del centro torinese.
E ora, dopo essersi trasferito in Veneto da alcuni anni, Paolo è tornato nelle sue terre di origine in un mini tour per portare il suo nuovissimo progetto musicale: un trio che si chiama Hibaku Jumoku, dal nome dell’unico albero sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima: la band abbraccia il tema anti-atomico raccontando un’apocalisse contemporanea in cui musica e cultura sono elementi imprescindibili di reincanto, gioco e mutamento. Un trio strumentale psycho jazz dalla formazione assolutamente insolita, che vede, accanto a Paolo alla batteria, Francesco Bucci alla tuba, filtrata da diversi effetti, che spesso prende parte come basso alla sezione ritmica creando loop e riff aggressivi. Il trio è completato da Antonio Galluccci al sax tenore. La pagina ufficiale della band, dalla quale è possibile accedere ai diversi profili e a materiale audio e video si trova all’indirizzo https://linktr.ee/hibajumo