Provate a immaginare di esservi addormentati un anno fa, più o meno come la bella principessa dei fratelli Grimm, e di risvegliarvi molto, molto dopo, anche senza il bacio salvifico.
Ecco, al vostro risveglio scoprite che i treni vanno a carbone, sono tornati i gendarmi ai valichi di frontiera, con tanto di sbarre stradali bianche e rosse, tutti parlano in dialetto perché gli stranieri sul suolo patrio sono solo turisti in bermuda e cappello Panama rigorosamente di paglia, e su dei manifesti elettorali campeggia un monito: “Ascolta la voce della tua coscienza: Dio ti vede, il politico avversario no!”
Ecco, potrebbe essere un brusco risveglio, condito dall’indiscutibile terrore di essere ritornati al passato; più o meno cento, duecento anni addietro…
Oppure potrebbe essere la pura e drammatica realtà.
Sì perché, vedete, al di là di ogni fede politica o ideologia, il neo presidente americano, Donald Trump, nel suo accorato discorso di insediamento a Washington ha delineato il “futuro” (sic!) della più potente nazione del mondo (più o meno, circa o quasi… potente) snocciolando alcuni punti programmatici cardine.
Sicuramente li conoscete e li avrete ben chiari in testa, ma… ecco, vorrei riproporveli affiancando ad essi altrettante considerazioni di ex Presidenti statunitensi del secolo scorso o peggio ancora.
Provate a rileggerli e a contestualizzarli con le “amenità“ dei famosi predecessori e tentate a dare un senso a parole come progresso, sviluppo, evoluzione…
Ricordando, come affermò lo storico inglese Arnold Joseph Toynbee: “La civiltà è un movimento non una condizione; un viaggio, e non un porto.”
Perché, ribatté Bertolt Brecht: “Ciò che oggi scriviamo sulla lavagna, domani lo cancelleremo.”
Trump, 2025 : “Come nel 2017, costruiremo di nuovo l’esercito più forte che il mondo abbia mai visto. Misureremo il nostro successo non solo in base alle battaglie che vinceremo, ma anche in base alle guerre che concluderemo e, cosa forse più importante, alle guerre in cui non entreremo mai. La mia eredità più orgogliosa sarà quella di un pacificatore e unificatore, ecco cosa voglio essere, un pacificatore e un unificatore.”
Theodore Roosevelt (1901-1909): “Parla con dolcezza e porta con te un grosso bastone; andrai lontano.”
Trump, 2025: “Inizierò immediatamente la revisione del nostro sistema commerciale per proteggere i lavoratori e le famiglie americane. Invece di tassare i nostri cittadini per arricchire altri paesi, tasseremo i paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini. A questo scopo, istituiremo l’External Revenue Service per raccogliere tutte le imposte, i dazi e le entrate. Saranno enormi le quantità di denaro che confluiranno nel nostro tesoro da fonti estere.”
James Monroe (1817-1825) : “L’America agli Americani. “Il sistema politico degli alleati del Vecchio Mondo è essenzialmente diverso da quello dell’America.”
William McKinley (1897-1901): “Il protezionismo è l’arte di sostenere i lavoratori americani. È meglio avere i nostri soldi che vadano nelle mani dei nostri operai piuttosto che inviarli all’estero per beni stranieri.”
Trump, 2025: “Tutti gli ingressi illegali saranno immediatamente bloccati e inizieremo il processo di rimpatrio di milioni e milioni di stranieri criminali nei luoghi da cui provengono. Ripristineremo la mia politica del “remain in Mexico”. Metterò fine alla pratica del catch and release. E invierò truppe al confine meridionale per respingere la disastrosa invasione del nostro paese.”
Grover Cleveland (1885-1889, 1893-1897) : “L’immigrazione incontrollata rappresenta un pericolo per la nostra società e il nostro sistema politico.”
Theodore Roosevelt (1901-1909): “C’è posto per un solo tipo di cittadino in America: l’americano. Dobbiamo fare degli immigrati dei veri americani.”
Herbert Hoover (1929-1933): “Gli immigrati non devono togliere lavoro ai cittadini americani.”
Trump, 2025: “Solo pochi mesi fa, in un bellissimo prato della Pennsylvania, il proiettile di un assassino mi ha colpito l’orecchio. Ma sentivo allora, e credo ancora di più adesso, che la mia vita è stata salvata per un motivo. Sono stato salvato da Dio per rendere l’America di nuovo grande.”
Woodrow Wilson (1913-1921):
“L’America è nata per servire Dio e per dimostrare che è possibile una nazione cristiana su questa terra.”
Trump, 2025: “Trivelleremo, baby, trivelleremo. L’America tornerà a essere una nazione manifatturiera e noi abbiamo qualcosa che nessun’altra nazione manifatturiera avrà mai, la più grande quantità di petrolio e di gas di qualsiasi altro paese sulla terra e noi la useremo, e loro la useranno. Abbatteremo i prezzi, riempiremo di nuovo le nostre riserve strategiche, fino al massimo, ed esporteremo l’energia americana in tutto il mondo. Saremo di nuovo una nazione ricca e sarà l’oro liquido sotto i nostri piedi a contribuire a questo risultato. Con le mie azioni di oggi, metteremo fine al Green New Deal e revocheremo il mandato per i veicoli elettrici, salvando la nostra industria automobilistica e mantenendo la mia sacra promessa ai nostri grandi lavoratori americani dell’auto.”
Franklin D. Roosevelt (1933-1945): “Il petrolio è il sangue dell’economia moderna e la spina dorsale della nostra difesa nazionale.”
Richard Nixon (1969-1974): “Il petrolio è essenziale per la nostra sopravvivenza economica e per la nostra posizione nel mondo. Non possiamo permetterci di dipendere dagli altri per il nostro futuro energetico.”
Che il futuro, se ci sarà, ci sia benevolo….
