“Lascia i dolori e vesti da Arlecchino: il Carnevale impazza”, canta Francesco Guccini. E domenica 2 marzo Carnevale ha impazzato in tutte le vie di Caselle con balli, musiche, maschere, sfilate di carri, scherzi, divertimento, dolci, vin brûlé e tanti, tantissimi coriandoli. La festa carnascialesca ha preso il via alle 14,30 da Piazza Falcone, in un tripudio di colori e maschere di ogni forma e dimensione. Hanno sfilato per le vie del Paese: mosche con gli occhioni grandi, cuochi, alpini, fate e maghi, soldati e fatine, principesse e sirenette, Biancaneve e streghe, paperette e regine con sullo sfondo una nave dei pirati, dalla quale scendevano caramelle zuccherose. Caselle è stata avvolta da mille colori, da altrettante voci garrule di bambini: i veri protagonisti di questa giornata di festa. Il nostro Carnevale è figlio del Cristianesimo. Il Carnevale cade immediatamente prima della Quaresima, il periodo di “penitenza” prima della Pasqua. Carnevale e Quaresima sono due rituali opposti e collegati. Il primo è tutto festeggiamenti anche sguaiati, la seconda, solo spiritualità. È festa di ricchezza il Carnevale e anche un po’ di spreco: è d’uso lanciare cose, dai coriandoli alle stelle filanti passando per le arance, in battaglia ad Ivrea. La parola Carnevale è di origine latina: carnem levare e ancora una volta è un riferimento a quello che verrà dopo, quando si dovrà togliere la carne per il digiuno (usanza che sopravvisse sino ai nostri nonni). Il Carnevale è segno di ricchezza e abbondanza, così come i giorni grassi: giovedì e martedì. In queste giornate, si mangiavano tutte le cose migliori rimaste in casa e che non si sarebbero potute consumare durante il periodo di Quaresima. Oltre al francese Mardi Gras, il giorno che precede il mercoledì delle ceneri è noto nei paesi anglosassoni come Shrove Tuesday, martedì della confessione, e, negli USA, anche come Pancake day. Ci sono vere e proprie gare di corsa con una padella e una frittella da girare almeno tre volte nel tragitto. Pare che la tradizione ricordi una donna che corse con la padella finendo di cucinare in strada perché era in ritardo per la messa. Se poi identifichiamo il Carnevale con le migliaia di coriandoli da cui siamo sommersi, ebbene questi pezzetti di carta sono stati inventati nell’Ottocento da Enrico Mangilli, ingegnere di professione, che commercializzò i cerchietti della carta usata per l’allevamento dei bachi da seta. Qualcosa a Carnevale, comunque, si è sempre lanciato. All’estero i coriandoli si chiamano confetti. Il nome è italiano e viene dal Rinascimento, quando si lanciavano dolcetti o piccoli semi, anch’essi detti coriandoli, dal seme della pianta del coriandolo. Dall’antichità ad oggi, qualunque significato vogliamo attribuirgli, il Carnevale è una festa in cui è lecito lasciarsi andare, dedicarsi allo scherzo e al gioco, tirare manciate di coriandoli a sconosciuti, cantare con gli altri, partecipare insieme ad un grande ed allegro gioco spensierato. A Caselle si sono respirati leggerezza, divertimento e allegria, e ne abbiamo proprio tanto bisogno. Carnevale, /ogni scherzo vale. /Mi metterò una maschera/da Pulcinella/e dirò che ho inventato/la mozzarella. /Mi metterò una maschera/da Pantalone, /dirò che ogni mio sternuto/vale un milione. /Mi metterò una machera/da pagliaccio, /per far credere a tutti/che il sole è di ghiaccio. /Mi metterò una maschera/da imperatore, /avrò un impero/per un paio d’ore:/per volere mio dovranno/levarsi la maschera/quelli che la portano/ogni giorno dell’anno…/E sarà il Carnevale /più divertente/veder la faccia vera/di tanta gente. Gianni Rodari
Il Carnevale impazza a Caselle!
- Advertisment -
METEO
Comune di Caselle Torinese
cielo sereno
16
°
C
16.1
°
14.6
°
36 %
2.6kmh
0 %
Lun
14
°
Mar
8
°
Mer
11
°
Gio
12
°
Ven
8
°
ULTIMI ARTICOLI
Campanile di San Maurizio: apre il cantiere per il restauro
Lavori al via, a San Maurizio Canavese, per la messa in sicurezza e restauro conservativo della torre campanaria della chiesa parrocchiale di San Maurizio...