Purtroppo è di queste ultime settimane il declassamento dalla categoria IX alla categoria VIII dell’aeroporto di Torino Caselle per il soccorso e la lotta antincendio, come è stato comunicato dal Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, in quanto non ritenuto idoneo ad appartenere a questa categoria secondo le regole ICAO, l’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile.
Da ora, con la categoria VIII, nel nostro aeroporto potranno operare solo più aerei lunghi fino a 61 metri mentre prima, con la categoria IX, la lunghezza arriva fino a 76 metri. In pratica i grandi aerei, come i bireattori Boeing 787-9 della lunghezza di 63 metri, o gli Airbus A350-900, della lunghezza di 66,8 metri, impiegati anche dalla nostra compagnia di bandiera ITA Airways, non potranno più arrivare se non con apposite deroghe.
Per la decima categoria la più alta sono solo due gli aeroporti italiani, quello di Roma Fiumicino e Milano Malpensa, classificati per connettività di “rilevanza internazionale” (anche Venezia lo è ma rimane in IX categoria), che li definisce quali “porte del continente”. Data la sua importanza, sia di traffico civile sia cargo, Malpensa è salito di un gradino passando dalla IX alla X al pari di Fiumicino.
Questo declassamento di Torino comporterà anche la riduzione di quattro operatori dei mezzi antincendio del personale dei Vigili del Fuoco, praticamente un vigile per ogni turno.
Certo che per Caselle è un duro colpo perché ogni tanto ci tolgono qualcosa, vedi la riduzione del personale del controllo aereo. Certamente però, in caso di necessità e con apposite ordinanze, sarà possibile far transitare velivoli fuori “misura”.
Bisognerà vedere cosa succederà quando la Thales Alenia Space avrà bisogno di un aereo cargo che supera i limiti imposti, ma ci auguriamo che i satelliti decollino da Caselle e non da Malpensa, essendo molto delicati negli spostamenti via terra.
Tale revisione deriva dallo studio effettuato dal tavolo tecnico istituito presso il MIT (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) dove il dipartimento ha partecipato, attraverso l’analisi dei dati di traffico, passati o presunti, e secondo i criteri sulle dimensioni dei velivoli, ha ritenuto di poter razionalizzare le risorse attualmente presenti.
Certo che per una città come Torino veder declassato il proprio aeroporto (ma non siamo gli unici) non è piacevole, ma come più volte affermato il nostro scalo ha un indice di aumento di traffico troppo basso.
Non è la prima volta che Caselle ha avuto problemi di declassamento perché nel 2014 era stato dichiarato “aeroporto non strategico”, ma fortunatamente fu solo una bolla di sapone.
Non è comunque detta l’ultima parola, se qualcuno perorerà in modo positivo la causa per far ritornare Caselle al livello “IX” sarà una grande bella rivincita. Cosa che tutti ci auguriamo.
HALO il nuovo modulo spaziale di Thales Alenia Space
Il modulo HALO negli stabilimenti torinesi
Torino culla e città dell’aerospazio, grazie alla azienda Thales Alenia Space, sta diventando sempre più un punto di riferimento mondiale per le produzioni spaziali, dove si sta compiendo un ulteriore enorme passo verso la futura stazione abitata sul suolo lunare, grazie al modulo spaziale destinato alla Missione Artemis . Questo insieme alla NASA americana e all’ESA europea.
Negli stabilimenti torinesi della Thales Alenia Space – una joint venture della Thales (67%) e Leonardo (33%) – è quasi completata la costruzione del modulo HALO (Habitat And Logistic Outpost-Avamposto Logistico e Abitativo).
È stato progettato per ospitare astronauti, supportare ricerche scientifiche e fungere da punto d’appoggio per le missioni lunari e sarà inviato in orbita lunare insieme al Power and Propulsion Element (PPE) prima della missione Artemis IV, nel 2027, a bordo del lanciatore Falcon Heavy.
Il ruolo dell’Italia, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è ragguardevole nel programma dell’esplorazione umana della Luna. Attraverso il supporto dell’ASI, l’industria e la ricerca italiane contribuiscono in modo significativo al programma Artemis, in grado di sviluppare tecnologie di avanguardia per gli habitat, i sistemi di supporto vitale e le infrastrutture di trasporto e comunicazione.
Terminati i vari test, l’HALO lascerà presto l’Italia per raggiungere lo stabilimento americano della Northrop Grumman, a Gilbert in Arizona, dove inizierà l’integrazione finale degli elementi, come i sistemi di supporto vitale, gli accessori interni che serviranno a far vivere gli astronauti e tutte le infrastrutture esterne come i radiatori e le protezioni prima della consegna alla NASA per il programma Artemis.
Nel frattempo, avverrà la costruzione del Gateway, composto da sette moduli, di cui l’80%, sarà prodotto nello stabilimento torinese, stazione che orbiterà attorno al nostro satellite, parte importantissima per la missione Artemis. Il Gateway servirà inoltre come hub e sarà un elemento cruciale per le future missioni verso la Luna e verso Marte.
Allo HALO, farà seguito il prossimo modulo lunare, con dimensioni similari, denominato I-HAB (International-Habitat – Ambiente Internazionale), la cui costruzione è già avviata sempre a Torino, in virtù della grande esperienza e competenza maturata negli anni nella produzione dei moduli abitativi pressurizzati. Tra i vari componenti che ormai fanno parte da anni o sono serviti per i rifornimenti della Stazione Spaziale Internazionale orbitante attorno alla Terra, possiamo ricordarne qualcuno come: i cinque ATV (Veicoli da Trasporto Automatizzati), i Nodi 2 e 3, i moduli Columbus e Cygnus, gli MPLM, o la famosa “Cupola” finestrata da dove gli astronauti possono osservare la terra o lo spazio.
L’Italia, è tra le più importanti nazioni nel campo aerospaziale e gioca un ruolo fondamentale nell’esplorazione del nostro satellite grazie alla partecipazione ai principali programmi spaziali internazionali attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana.
Uno degli elementi centrali di questa strategia è la partecipazione al programma Artemis della NASA, che riprende l’ambizione di riportare l’uomo sulla Luna.
Il nostro Paese contribuisce inoltre allo sviluppo del Modular Permanent Habitat (MPH), un modulo abitativo multifunzionale progettato per fornire agli astronauti un ambiente sicuro e funzionale.
Nella sede della ALTEC, sempre a Torino è operativo il Centro di Simulazione e Controllo delle Missioni Robotiche Lunari (LMSCC), un’infrastruttura strategica che supporta la gestione delle missioni robotiche sulla Luna, rafforzando ulteriormente il ruolo dell’Italia. Una delle tante realtà per le future missioni esplorative spaziali dell’uomo, sempre alla ricerca di nuovi orizzonti e mondi lontani.
Anticipazione grafica del modulo in orbita lunare
Special Olympics World Winter Games
Il nostro aeroporto ha dato il benvenuto alle delegazioni degli Special Olympics World Winter Games 2025, evento che nacque nel 1968 da una idea di Eunice Kennedy Shriver, ed è la prima volta che si svolge in Italia .
Ad attenderle c’era un gruppo di piccoli grandi fan, pronti a regalare sorrisi e applausi agli atleti in arrivo.
La vera star della giornata è stata Moly, la simpatica lontra con la Mole Antonelliana sul capo, che incarna lo spirito di Torino e dei Giochi, nata dalla creatività di 2564 studenti con e senza disabilità intellettive. Moly non è solo una mascotte, ma un simbolo di inclusione, passione e talento condiviso.
Ai giochi hanno partecipato 1.500 atleti con disabilità intellettive, provenienti da 102 nazioni.
Otto le discipline: sci alpino e nordico, snow bording, corsa con le racchette da neve, pattinaggio di velocità e artistico, football, danza sportiva, che si sono svolti sia nel capoluogo torinese, sia a Sestriere e Bardonecchia.
Un’altra occasione importante per far conoscere e valorizzare le bellezze del nostro territorio.
Per gli Special Olympics, su di un Boeing C-40C “Clipper” (serial 20201) della USA Air Force, è arrivata a Caselle la “seconda lady”, Usha Chilukuri, moglie del vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance