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domenica, Maggio 25, 2025

    In Vietnam, a Huè sul Fiume dei Profumi

    “È Natale quando i regali migliori stanno seduti a tavola e non sotto l’albero”, Anja Wenger

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    Lungo le rive del Fiume dei Profumi la città di Huè vanta una atmosfera rilassata fuori dal tempo. La città più romantica del Vietnam è anche quella con la cucina migliore del Paese secondo i suoi abitanti, e secondo i turisti che frequentano i ristoranti che costeggiano il fiume.
    Ma oltre al buon cibo e all’atmosfera esotica troviamo interessanti testimonianze architettoniche e storiche del Vietnam. Qui troviamo la Cittadella Imperiale, orgoglio e vanto della dinastia Nguyen, le pagode Thien Mu e Tu Hieu, mentre lungo il corso del Fiume dei Profumi ci sono le tombe imperiali.

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    Il Fiume dei Profumi
    La città di Huè sta al Fiume dei Profumi come Bangkok al Chao Phraya e Saigon al grande Mekong. Il fiume, con i suoi numerosi canali che l’attraversano ha modellato la sua pianta urbanistica così come le abitudini e le tradizioni dei suoi abitanti.
    Una escursione in barca permette di vedere i luoghi storici che si trovano lungo le sue sponde, ma anche la quotidianità degli abitanti, che con piccole imbarcazioni si spostano trasportando merci e persone; una via di comunicazione utilizzata da secoli, in sostituzione delle affollate strade cittadine.
    Le pagode stesse, una delle principali attrazioni della città, sorgono in prossimità delle sue rive, come la grandiosa tomba dell’imperatore Minh Mang. Il perimetro stesso dell’antica capitale imperiale è segnato dal fiume: un enorme fossato di oltre due chilometri per lato è testimonianza dell’antico potere di questa città.
    In autunno i fiori dei frutteti che circondano le rive cadono nelle sue acque dandogli l’aroma da cui deriva il nome stesso.

    La Cittadella Imperiale
    La città divenne capitale imperiale del Vietnam nel giugno del 1804. Fu in un luogo specifico stabilito dai geomanti o indovini di stato, che Gia Long, primo imperatore della dinastia Nguyen, fece costruire la propria capitale. Il cuore centrale di questo imponente complesso architettonico è rappresentato dalla Città Proibita, per certi versi simile a quella di Pechino.
    La Città Imperiale è disposta in direzione sud-est rispetto alle rive del Fiume dei Profumi. Attorno al cuore centrale della Città Proibita si estende a quadrato il resto dell’antica capitale. Migliaia furono i lavoratori impiegati nella costruzione delle imponenti mura di difesa e del profondo fossato. Un’opera gigantesca che avrebbe garantito l’inespugnabilità della Cittadella Imperiale fino alla sua caduta, nel 1880 da parte dei francesi.
    Al suo interno un dedalo di vie, canali, bacini d’acqua e fossati; le porte principali di accesso sono sei, di cui due a nord-est e due a sud-est. L’accesso alla Cittadella Proibita è delimitato da quattro imponenti porte riccamente decorate da cui si accede a un complesso di templi, padiglioni e palazzi. Tra questi il più importante è il Palazzo Thai Doa, con le sue colonne laccate di rosso, dove l’imperatore amministrava il regno. Un muro di colore giallo segna il confine di un’area in cui avevano accesso solo le mogli del sovrano, le sue concubine e gli eunuchi.

    Pagoda Thien Mu
    La Pagoda della Signora Celeste, in vietnamita Chùa Thieen Mụ, simboleggia la città di Hue. Situata sulle rive del Fiume dei Profumi, fu costruita nel 1601 da Nguyen Hoàng, il primo Signore della regione dell’Annam.
    Venne ampliata nel 1665 durante il dominio di Nguyen Phuc Chu e nel 1710 venne aggiunta una grande campana del peso di 2 tonnellate.
    Nel 1844, in occasione del compleanno di sua nonna, l’imperatore Nguyen Thieu Trị fece aggiungere la Torre di Phuoc Duyen, alta 21 metri con vari piani che rappresentano le sette reincarnazioni del Buddha.
    Il tempio contiene anche la statua di una grande tartaruga di marmo, simbolo di longevità. Accanto alla torre su entrambi i lati ci sono strutture che raccontano la storia architettonica della torre, oltre a varie poesie composte dallo stesso Thieu Trị.
    In un padiglione si trova l’auto usata nel 1963 dal monaco Thích Quang Đuc per raggiungere Saigon e autoimmolarsi, cospargendosi di benzina e dandosi fuoco per protestare contro il regime di Ngo Dình Diem. Fu la prima di una lunga serie di autoimmolazioni da parte di membri del clero buddista che portarono la difficile situazione dei buddisti all’attenzione della comunità internazionale.

    Tombe degli imperatori Nguyen
    A partire dalla riunificazione dell’Impero del Vietnam nel 1802, gli imperatori si dettero da fare per mostrare, anche dopo la loro morte, il peso esercitato in vita. I mausolei degli imperatori Nguyen sono delle vere e proprie città circondate da mura con all’interno palazzi, pagode, laghi e giardini, senza per questo tralasciare la loro originaria funzione.
    Tra le principali troviamo sia per il loro stato di conservazione, sia per l’imponenza che per la raffinatezza del complesso, quelle degli imperatori Nguyen Tu Duc e Nguyen Khai Dinh.

    Tomba dell’imperatore Tu Duc
    Tu Duc, che ha regnato dal 1847 al 1883, è stato l’ultimo imperatore assoluto della dinastia Nguyen e a dimostrazione dell’enorme potere avuto in vita, c’è la sua tomba per la cui costruzione impiegò un’impressionante forza lavoro. All’interno del parco che circonda il mausoleo troviamo il Cortile del Ricevimento adornato da statue di elefanti e cavalli, da cui si accede al Padiglione della Stele. Inoltre troviamo un lago artificiale con al centro un’isola, e poi padiglioni e palazzi per il piacere del sovrano, luoghi per leggere e riposare, per ricevere l’imperatrice e le sue concubine.

    Tomba dell’imperatore Khai Dinh
    Il mausoleo di Khai Dinh, che ha regnato dal 1916 al 1925, è quello più vicino alla città. L’architettura è un insieme di elementi vietnamiti e francesi che conferiscono al tutto un’atmosfera particolare, e suggeriscono l’influenza culturale e politica della Francia sul Paese del sud-est asiatico. Tre file di scalinate parallele conducono all’edificio principale magnificamente arricchito di elementi decorativi che ritroviamo nelle pareti interne e sul soffitto.
    Huè è la città dove l’antico splendore della capitale imperiale rivive tra i templi e i palazzi della Città Proibita e dove la cucina offre spunti gastronomici, altrimenti introvabili in altre città del sud-est asiatico.

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    Giovanni Cravero
    Giovanni Cravero
    Giovanni Cravero meglio conosciuto come Vanni, nato nel 1952 a Caselle di professione Agente di Commercio da sempre e da sempre con la grande passione di andare in giro ovunque sia possibile. Ho cominciato a muovermi all’età di 17 anni e senza soste questo mi ha portato a vedere ad oggi oltre 80 Paesi in tutti i 5 continenti, oltre 800 località e oltre 200 Siti Unesco, che come mi dice Trip Advisor rappresentano oltre il 60% della Terra.

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