
La cascina “Benpensata” si estende con i suoi campi e prati quasi ai confini orientali di Caselle, in Strada Leinì e, proprio nel 2025 festeggia i cento anni, un compleanno speciale che porta con sé ricordi e progetti, una ricorrenza da condividere con tutta la grande famiglia che non solo l’ha resa così longeva ma l’ha fatta crescere e prosperare: una moderna azienda agricola pronta ad affrontare in splendida forma il futuro. Riuniti nell’accogliente salone che un tempo fu la prima stalla, la grande famiglia Origlia ci racconta un pezzo della storia di questa centenaria cascina. Inizia Gianfranco Origlia, tra i veterani insieme al fratello Stefano, deceduto nel 2014, alla moglie di questi Domenica e ai loro figli Maria Teresa e Gianluigi.
“La cascina – racconta Gianfranco – nasce nel 1925, quando a seguito di una separazione tra fratelli, Stefano Costa Medich, originario di Usseglio, costruisce la “Benpensata”, così chiamata da un’esclamazione di apprezzamento ( “È proprio una bella pensata!”) fatta da un amico. Stefano ha una figlia che sposa Luigi Origlia, a cui subentriamo io e mio fratello Stefano, con la moglie Domenica. Siamo partiti con 9 mucche, poi 20, fino a oggi che sono circa 200, tra vacche da latte e da carne. In cento anni tutto è cambiato. Una volta si mungeva a mano con lo “scagnet” per sedersi e il cappello in testa, perché si teneva la testa appoggiata al ventre della mucca. Le si legava anche la coda affinché non desse fastidio e si raccoglieva il latte in un secchio di ferro. La mungitura richiedeva tempo, il latte veniva versato nei bidoni e, due volte al giorno, mattina e sera, veniva portato alla Cooperativa di Caselle; per 16 anni la raccolta dei bidoni, utilizzando il trattore e il carro, è stata fatta da mio fratello Stefano che passava anche nelle cascine limitrofe come l’ Asia, la Gioia e la Commenda. Intanto la Benpensata si ampliava con la costruzione di un’altra stalla, in quegli anni arrivò anche il frigo che ci permise di conservare alla giusta temperatura il latte che viene trasportato col camion dotato di cisterna alla Cooperativa di Caselle che a sua volta lo vendeva alla Centrale del Latte di Torino. Nel 1979, insieme alla stalla, creiamo la sala mungitura, un metodo nuovo che arriva direttamente dall’America e pian piano si diffonde anche tra le aziende agricole casellesi. In poco tempo rivoluzionò il nostro lavoro facendoci risparmiare un bel po’ di tempo con le due postazioni che permettevano di mungere 8 mucche alla volta. Allora il numero delle vacche aumentò, siamo arrivati ad averne una cinquantina. Il latte in quel periodo veniva venduto all’ABIT di Grugliasco di cui siamo diventati soci. Gli Anni 90 sono stati quelli dei matrimoni : Gianluigi con Graziella e Maria Teresa con Giovanni. Poi c’è stato il periodo nero delle “quote latte” in cui produrre troppo latte diventava un problema: abbiamo dovuto superare non poche difficoltà economiche, ci siamo fermati ma non arresi e, con fatica e determinazione, abbiamo ricominciato e siamo arrivati fino ad oggi.”
Ma la “Benpensata”, fedele a quel nome di buon auspicio, ha continuato a crescere guardando al futuro attraverso il cuore e le mani della quarta generazione della famiglia Origlia: un gruppo di coraggiosi ed intraprendenti ventenni decisi a continuare il lavoro dei propri padri e nonni. Sono Alessio, Eric, figli di Gianluigi e Roberta, Stefano e Marco, figli di Maria Teresa, una “squadra” affiatata e per questo vincente.
“Siamo convinti – prosegue Roberta – che occorra mantenere le proprie radici continuando ad innovarci, per questo abbiamo investito molto nel nuovo sistema di mungitura e, nel 2022, è entrato in funzione il primo robot: il “Lely Astronaut A5” in grado di operare in perfetta autonomia. È migliorato il benessere degli animali, in quanto le mucche sono libere di muoversi e decidere il proprio tempo di mungitura nell’arco delle 24 ore. Ognuna è dotata di un collare con micro-chip che le riconosce, inviando ai computer i dati relativi al latte munto e, nel caso venissero evidenziati problemi, automaticamente il latte della mucca viene scartato e inviato in un apposito contenitore. Il robot non solo munge la mucca e lava le mammelle ma la premia elargendo il giusto quantitativo di mangime. Ogni vacca può essere munta dalle 3 alle 4 volte al giorno e la produzione media di latte per ognuna si aggira sui 33 litri al giorno. Il sistema, dopo un breve periodo di “addestramento”, è risultato ottimo non solo perché è aumentata la produzione del latte ma anche perché è migliorata la qualità, a riprova che anche le dirette interessate risultano pienamente soddisfatte! Tant’è che, nel 2024, abbiamo fatto il bis con l’ acquisto di un nuovo robot per aumentare il numero delle vacche munte. L’investimento economico è stato notevole ma continuiamo a guardare al futuro, così come ci hanno insegnato genitori e nonni. “
Buon compleanno “Benpensata”!, e auguri ai suoi ragazzi perché oggi più che mai abbiamo bisogno di campi, di terre coltivate, di animali al pascolo e, come scrive Franco Arminio :”di contadini, di gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento”.