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martedì, Luglio 8, 2025

    Chiesa e Leone XIV, la nuova primavera della dottrina sociale


    Il recente conclave ha eletto un nuovo Papa che promette di ridefinire il ruolo della Chiesa cattolica nel panorama politico globale. L’ascesa di Leone XIV – un nome che richiama sia il coraggio profetico di Leone XIII, sia lo stile concreto e vicino alla gente di Papa Francesco – non è solo una scelta simbolica, ma un manifesto programmatico.
    Con il nome Leone XIV, il nuovo Papa si pone nella scia di due grandi figure: da una parte Leone XIII, autore nel 1891 della Rerum Novarum, l’enciclica che per prima ha denunciato l’ingiustizia sociale dell’epoca industriale e ha rivendicato diritti e dignità per il lavoro umano, dall’altra parte Francesco, con la sua instancabile denuncia delle disuguaglianze globali e la sua insistenza su una Chiesa sempre vicina agli ultimi.
    Riaffermare una presenza forte nei grandi temi che segnano la vita delle persone: il lavoro, la giustizia sociale, l’ambiente, la pace. In un mondo segnato da disuguaglianze crescenti, guerre e crisi economiche, la voce della Chiesa si propone come guida morale e coscienza critica, capace di mettere al centro la dignità dell’uomo contro ogni forma di sfruttamento e indifferenza. Questo nuovo protagonismo non è una novità assoluta, ma un ritorno alle radici del pensiero sociale cristiano, aggiornato alle sfide del presente.
    Il messaggio del nuovo Papa è chiaro sin dalle sue prime parole pubbliche: “Non possiamo servire Dio lasciando che il capitale domini senza limiti. È tempo di un nuovo patto sociale”. Con questa frase, Leone XIV riapre una pagina della dottrina sociale della Chiesa rilanciando una presenza attiva e scomoda della Chiesa nei grandi temi economici e politici del nostro tempo.
    Al centro della sua visione vi è la critica all’estrema concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Un tema già anticipato, oltre un secolo fa, nella Rerum Novarum, quando Leone XIII denunciava “la condizione miserabile in cui versa l’immensa moltitudine dei proletari”. Oggi, in un’epoca segnata da disuguaglianze ancora più grandi, da crisi climatiche e migrazioni di massa, la Chiesa sotto Leone XIV sembra voler recuperare pienamente il proprio ruolo di coscienza critica del sistema economico globale.
    Leone XIV non si limita a richiami morali, ma sembra intenzionato a proporre una visione politica concreta: ha già annunciato l’istituzione di un Osservatorio Pontificio sulla Giustizia Economica Globale, che collaborerà con accademici, movimenti sociali e istituzioni internazionali per monitorare e denunciare situazioni di sfruttamento, evasione fiscale e lavoro precario.
    Molti osservatori parlano già di una nuova primavera della dottrina sociale della Chiesa e della credibilità stessa della Chiesa in un mondo che chiede giustizia, inclusione e futuro. “Non siamo chiamati a benedire lo status quo” ha detto il Papa “ma a trasformarlo con misericordia e verità”.
    Ora non resta che vedere come la Chiesa, sotto la guida di Leone XIV, tradurrà quei principi in azione. E soprattutto, come il mondo ascolterà.

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    Mara Milanesio
    Mara Milanesio
    Giornalista pubblicista. Ama correre, viaggiare e camminare in montagna. Ha la passione per la politica ed è una persona schietta che dice ciò che pensa.

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