La Festa della Repubblica è un appuntamento fondamentale per ricordare la nascita della Repubblica italiana e i valori su cui si fonda la nostra democrazia. Il 2 giugno 1946, infatti, gli Italiani furono chiamati alle urne per un referendum istituzionale, decidendo tra monarchia e repubblica e per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente che avrebbe redatto la nuova Costituzione. A Caselle si sono svolte alcune celebrazioni per rimarcare l’importanza di vivere da 79 anni in una società libera. In programma: Il concerto del corpo filarmonico “La Novella”, arricchita, per l’occasione da un gruppo musicale della Val di Susa “Fuori Tempo” e la consegna di una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi nati nel 2007, i nostri neo-diciottenni. Erano presenti le associazioni casellesi, il sindaco Giuseppe Marsaglia, la vicesindaca Giuliana Aghemo, le forze dell’ordine insieme a un pubblico molto numeroso. Dopo un preludio musicale della filarmonica molto intenso, ha preso la parola il Sindaco Marsaglia che, dopo aver ringraziato tutte le associazioni e tutti i volontari ha ricordato, in particolare ai giovani presenti che: ” Compiere diciotto anni vuol dire diventare artefici di scelte importanti per la propria vita e per la società, vuol dire maturità consapevole e costruttiva, ovvero essere cittadini con la libertà di decidere scientemente quello che si vuole fare, che si vuole diventare. Oggi consegniamo ai giovani cittadini il documento sul quale poggiano le basi della democrazia e della convivenza civile, affinché facciano propri questi valori. I ragazzi hanno tra le mani un potere immenso, perché sono il nostro futuro. La Costituzione Italiana ci ricorda che, come cittadini abbiamo dei diritti ma anche doveri ed è proprio nella capacità di onorare questi ultimi che si misura la coscienza e la capacità di far parte di una comunità con regole che, se rispettate, tutelano i più deboli. Oggi ci troviamo qui per un momento che non è solo simbolico. La Costituzione, che oggi vi consegniamo, non è un libro qualunque. È la carta che racchiude i valori, i principi, e i diritti fondamentali sui quali si fonda il nostro Paese. È una guida, un faro che illumina il cammino verso una società più giusta, libera e solidale. Nelle sue pagine troverete parole come uguaglianza, libertà, giustizia, dignità che rappresentano i pilastri della nostra Repubblica. Il 2 giugno 1946 è la vittoria della Repubblica, indubbiamente. Ma anche la prima volta delle donne in politica nella storia italiana. Tornare al 2 giugno 1946 è fondamentale perché rappresenta uno snodo inevitabile a partire dal quale si crearono le condizioni affinché le donne potessero poi dire “no” e contare davvero. Nell’Assemblea Costituente furono elette 21 donne: nove comuniste, nove democristiane, due socialiste, un’esponente del Fronte dell’Uomo Qualunque. In quattordici su ventuno erano laureate. Le 21 elette vennero chiamate “madri costituenti” e furono determinanti per le riforme negli anni successivi. L’emozionante cerimonia è continuata con il sindaco e la vicesindaca che hanno chiamato i ragazzi e le ragazze consegnando loro la Costituzione, ed è poi terminata con la Filarmonica che ha accompagnato il tramonto della giornata. “Le schede che arrivano a casa e ci invitano a compiere il nostro dovere hanno un’autorità silenziosa e perentoria. Le rigiriamo tra le mani e ci sembrano più preziose della tessera del pane. Stringiamo le schede come biglietti d’amore”, così scrisse la giornalista Anna Garofalo, il 2 giugno 1946.