Il 2020 è stato sicuramente l’anno della riscoperta dei giochi. Spaziando dagli scacchi- ritornati protagonisti grazie alla serie tv “La regina degli scacchi” – ai classici Monopoli. Cluedo, Scarabeo, Risiko che conoscono anche genitori e nonni fino alle proposte nate negli anni duemila, con meccaniche più innovative. La galassia degli appassionati del gioco si ritrova ogni anno a “Play-Festival del gioco”, che si tiene a Modena. L’ateneo della città emiliana è parte del Game Sciense Reserch Center, centro di ricerca dove si studia la materia ludica in tutte le sue molteplici sfaccettature. “Il gioco da tavolo è una palestra di vita, allena le competenze di base, come la capacità di risolvere problemi, prendere decisioni autonome” , scrive Andrea Ligabue direttore artistico di Play.
Per il secondo anno consecutivo Giuliana Giacoletto in primis e la Pro Loco di Caselle, infaticabile, hanno organizzato “Giocaselle”, presso i locali del Cem: due giornate dedicate ai giochi per tutti, il 14 e il 15 giugno. Erano presenti alcuni autori di giochi, l’Associazione Scacchistica casellese e i ragazzi della “Taverna dei Meeple” pronti a spiegare le regole dei giochi. Entrati nella sala, centinaia di giochi da tavolo per lo più sconosciuti coprivano un’intera parete. La cortesia e la disponibilità dei volontari della “Taverna dei Meeple” hanno avuto la meglio sulla ritrosia, pertanto il gioco ha avuto inizio. Abbiamo così scoperto che i meeple sono le pedine di legno che scegliamo a inizio di un gioco per identificarci. I giochi da tavolo possono avere innumerevoli benefici: aiutano a passare il tempo di qualità con amici e parenti, hanno effetti positivi sulla creatività, sulle capacità di concentrazione. Corey Butler psicologo sociale, scacchista e hard gamer, conduce studi che hanno per oggetto proprio i giocatori da tavolo. ”Ogni partita in fondo è una simulazione della realtà, e rende possibile osservare elementi molto interessanti per gli psicologi, come l’autostima, la necessità di prendere decisioni, le motivazioni. “Lo studioso ha messo in relazione alcuni tratti di personalità che servono a caratterizzare ognuno di noi, ottenendo la personalità ideale per ogni scatola di giochi. “Le persone più piacevoli amano i giochi cooperativi, quelli in cui non c’è un avversario da battere, quelle estroverse apprezzano spesso i giochi in cui la fortuna è una componente importante “. Esiste il gioco da tavolo ideale che mette tutti d’accordo? Secondo l’esperto i giochi non devono richiedere troppe scelte al giocatore. I giochi migliori sono quelli capaci del cosiddetto “flusso”, la totale immersione in ciò che si sta facendo, perché hanno ritmo e non annoiano. Ora non vi resta che trovare il gioco che più vi si addice! George Bernard Shaw scrisse:” L’uomo non smette di giocare perché invecchia, invecchia perché smette di giocare.”