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martedì, Luglio 8, 2025

    Il ricordo dei compleanni

    Fino a qualche tempo fa nei compleanni, specie quelli privati, solitamente alla fine del pranzo in famiglia, sulla immancabile torta si accendevano tante candeline quanti erano gli anni del festeggiato. Per poter ambire al meritato applauso, e insieme sentire l’esecuzione quasi sempre stonata della famosa marcetta augurale, era necessario spegnere le candeline con un solo soffio. Missione che, inutile negarlo, è diventata ogni giorno più impegnativa.
    Pensando a coloro che come noi sono ormai da tempo “diversamente giovani” e con nostalgia ricordano la stagione in cui età e fiato costituivano un binomio che pareva destinato a durare per sempre, da qualche tempo sul più classico dei dolci compare un’unica candelina, buona per ogni anagrafe e soprattutto facile da spegnere.
    Ne servirebbero già molte, esattamente quaranta, per ricordare ai casellesi alcuni compleanni cosiddetti rotondi del mese di giugno solitamente delegato a votazioni e referendum non raramente fallimentari , custoditi nella mente e anche nel cuore della nostra città per l’eccezionalità del risultato. A cominciare dalla elezione del nuovo sindaco del 1985 sostituto del popolare e apprezzato Cesare Succo il cui andirivieni alla prestigiosa carica aveva fatto insorgere nei cittadini un alone di immaginaria intramontabilità. In quella occasione per la prima, e per ora unica volta , Caselle vede trionfare una figura femminile. Figlia di Giusto e Maria Elisa, nota a tutti i casellesi più semplicemente come “la maestra Lulli”, che per oltre vent’anni e fino al 1961 ha rappresentato per le classi femminili della scuola elementare di Via Guibert una autentica istituzione, il nuovo primo cittadino è la Signora Lucia Lulli, socialista. È moglie di Ennio Rinolfi che ricordo per la sua inconfondibile capigliatura e per i suoi modi sempre signorili negli incontri di vicolo Balchis con il giovane Beppe “Briculin” al quale regala amicizia e consigli, ed è madre di Maria Elisa in qualche modo ancora o nuovamente vicina all’Amministrazione comunale attraverso il proprio marito, consigliere e capogruppo di minoranza. Lucia Lulli sarà sindaco di Caselle per due anni e lascerà successivamente spazio alla famosa, non dimenticata “alternanza”.
    Sempre nello stesso mese di giugno di quarant’anni fa, anch’esso compleanno rotondo, un altro movimento, che qualcuno data la portata definì quasi tellurico, riguarda l’unificazione delle due parrocchie, motivata con l’allora già scarsa disponibilità di sacerdoti. Nel pomeriggio di domenica 23 giugno sull’assolata piazza Boschiassi, opportunamente allestita per la sacra celebrazione, le due realtà di Caselle danno il benvenuto al nuovo parroco Don Claudio, già vice a Volpiano e prima ancora per cinque anni giovane sacerdote in una parrocchia di Settimo.
    Il suo arrivo ufficializza l’annunciata trasformazione religiosa con cui si congedano per sempre da Caselle l’arciprete Don Miniotti, per raggiunti limiti di età, e l’ancora giovane Don Benente che proseguirà il suo ministero sacerdotale presso la comunità di Casalgrasso nel Cuneese, prima di tornare a riposare nel nostro cimitero. Un compleanno importante che ricorda come quel giugno del 1985 sia stato l’atto conclusivo ovvero la fine della presenza secolare delle due chiese, dei due oratori come li avevamo conosciuti e intensamente vissuti noi da ragazzi, e soprattutto ha messo fine ai due schieramenti di fedeli individuati da una appartenenza territoriale che ne faceva, se la definizione non è troppo irriverente, i tifosi di due squadre impegnate a difendere i propri colori evitando religiosamente di amarsi. Si ritrovavano eccezionalmente nell’unica occasione interparrocchiale dell’anno: la festività con processione del Corpus Domini
    Anche allora era giugno. Il giugno del 1940. Ad un balcone lontano e famoso, sul quale avremmo visto volentieri sorridere i gerani fioriti, quel giorno si affaccia la figura di un personaggio importante e già tristemente noto. Con voce orgogliosamente stentorea e gesti da marionetta inamidata, a cui da quasi vent’anni aveva abituato il Paese, reca un messaggio terribile, un messaggio di morte. È per noi l’inizio della guerra. È di nuovo giugno ed è purtroppo un triste compleanno. Distruzione e nuova morte, compreso il sacrificio di bambini innocenti ai quali è negato per sempre il diritto al proprio futuro, continuano ad insanguinare quello che il Pascoli nella sua “ Dieci agosto” definisce il piccolo atollo del male.
    La speranza è che da domani questo primo mese d’estate sia ricordato per lo scoppio meno fragoroso ma molto più profondo di una pace già più volte invocata anche dal nuoco papa il cui nome evoca il re della foresta. In questa drammatica, bellicosa foresta mondiale in cui sembrano smarrirsi colpevolmente i sentimenti degli uomini più potenti , continuiamo a sperare che a un ritrovato generale buon senso possa affiancarsi vittoriosamente non l’opera di un re, ma semplicemente quella di un principe. Il principe della Chiesa.

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