
Se c’è una data di nascita di Torino città dell’automobile è il 22 settembre 1864” scrive Torino Storia nel suo ultimo numero 100, dedicato a Torino città dei primati, che poi così prosegue: “Può sembrare paradossale, ma è proprio al termine dei due giorni di feroce e violenta repressione delle proteste popolari per l’addio della Capitale d’Italia e il suo trasferimento a Firenze, che la città imbocca una traiettoria della storia destinata a cambiarne i connotati, trasformandola da città burocratica e di governo a motore dell’innovazione e dell’industria”.Due giorni di feroce repressione, da parte dell’esercito regio e dei carabinieri, rivolta contro cittadini disarmati che manifestavano non contro l’Unità d’Italia, come deformando la realtà alcuni poi cercarono di far credere. Aimonetto racconta di una quasi “strategia della tensione” ante litteram, condotta da un governo che purtroppo non poteva più disporre delle doti diplomatiche e moderatrici di un Cavour, precocemente scomparso qualche anno prima. 52 furono le vittime del massacro, secondo la lapide apposta in piazza San Carlo, ma probabilmente furono di più.
Un racconto di eventi di 160 anni fa esposto da Aimonetto con dovizia di dettagli e immagini d’epoca, e seguito da un uditorio attento. Una serata di storia molto apprezzata dai presenti, e che speriamo sia di incoraggiamento alla Forgia a proseguire nella sua missione culturale ultracinquantenaria.