Sono già passati tre anni da quel giugno 2022 quando, con un discreto distacco dai competitori, la lista civica Fonte Viva vinse, per la settima volta consecutiva, le elezioni comunali, consegnando la fascia di sindaco a Michelangelo Picat Re, che così iniziò il suo primo mandato.
Un mese fa, in occasione della festa del 2 giugno, anche San Maurizio accogliendo l’invito della Prefettura ha ricordato i sindaci e gli altri amministratori locali che hanno prestato il loro impegno durante gli 80 anni della Repubblica. “Questo in particolare – ha scritto per l’occasione la lista civica Fonte Viva – è stato un giorno speciale per la nostra Associazione, la quale orgogliosamente ricorda che gli ultimi quattro Sindaci di San Maurizio sono stati eletti nella nostra lista civica”. Quattro sindaci che si sono succeduti con ben sette mandati per oltre trent’anni, ricorda il comunicato, che così prosegue: “Fonte Viva, è orgogliosa di questo traguardo, frutto anche di un direttivo sano e propositivo che continua le sue attività nel paese presentando nuove iniziative ed incontri con la cittadinanza”.
Va bene celebrare i risultati del passato, ma che tutto non stia andando così bene in casa Fonte Viva risulterebbe dagli echi di quanto capitato, sabato 21 giugno, nel corso dell’assemblea dei soci convocata per il rinnovo del Direttivo e la discussione di alcune modifiche al regolamento dell’associazione proposte dal Direttivo uscente. Assemblea partecipata (una quarantina i presenti), ma burrascosa, tant’è che sia il rinnovo del Direttivo che le modifiche al regolamento non sono state votate. Il tutto è stato rinviato a settembre, quando un apposito Comitato, che dovrebbe essere composto da un mix di iscritti ed amministratori, dovrebbe mettere mano a statuto e regole interne, le cui ultime modifiche risalgono a una decina di anni fa. Quale sia l’oggetto principale del contendere e su cui i partecipanti all’incontro si sono divisi è chiaro: l’opportunità di un rinnovamento interno che favorisca l’ingresso di volti nuovi. Gli amministratori che hanno già raggiunto il limite dei tre mandati dovrebbero cedere il passo, questa l’opinione del vicepresidente Attilio Dughera. Più diplomatica la posizione del presidente uscente Fabrizio Borgo, che concorda sulla necessità di rivedere le regole interne ma auspica che si possa giungere a soluzioni condivise. Importante arrivare pronti, ed uniti, all’appuntamento del 2027, quando, grazie al superamento del limite dei 10.000 abitanti, il parlamentino di San Maurizio potrà salire da 12 a 16 consiglieri.
Un appuntamento che dovrebbe veder schierate, presumibilmente, tre liste avversarie. Innanzitutto, la lista civica di Laura Cargnino SiAmo San Maurizio, che nel 2022 aveva conseguito un buon risultato portando in Consiglio Comunale gli altri due consiglieri di minoranza Cristian Castrale e Cinzia Corsini; a febbraio l’associazione ha ufficializzato la nomina come presidente dell’associazione di Rosa Gattuso, volto noto ed apprezzato in paese per l’impegno civico e politico (candidata a sindaco a Ciriè nel 2011).
Altra presenza nel Consiglio attuale è quella di Antonio Mundi, in rappresentanza di Fratelli d’Italia. Forza politica che grazie al traino a livello nazionale punta a una maggiore presenza sul territorio. Risale a inizio marzo l’individuazione dei referenti del partito per Valli di Lanzo e Ciriacese da parte del consigliere metropolitano Davide D’Agostino. Per San Maurizio il referente individuato è Federico Balducci.
Infine, last but not least, il PD, presente sul territorio con il circolo San Maurizio-San Francesco. Dopo la sconfitta nella competizione elettorale 2017 del suo candidato sindaco Canova e la clamorosa rottura all’ultimo minuto dell’accordo con Fonte Viva nel 2022, la voglia di rivincita sarà tanta.
Vedremo dopo l’estate se la spaccatura uscita allo scoperto in Fonte Viva sarà ricucita, prevalendo le ragioni per la continuità, o se invece si profila una scissione.
