
Deludenti risposte e mancanza di volontà politica di far valere le legittime ragioni dei cittadini verso enti partecipati dal Comune di Caselle come SETA.
L’aumento della TARI è stata una scelta politica di Marsaglia e della sua maggioranza alla quale ho votato contro. Non è vero che era una scelta obbligata perché Torino, a esempio, non ha applicato aumenti. In Consiglio Comunale ho proposto di seguire l’esempio di Torino ma la mia proposta non è stata accolta.
Raccogliendo segnalazioni e proteste dei cittadini, ho presentato una interrogazione sull’oggettivo peggioramento del servizio di raccolta rifiuti, nonostante l’aumento importante della TARI, nella quale ho posto al sindaco e alla sua Amministrazione le seguenti domande:
1. Se non ritiene interesse strategico della Città unirsi ai comuni di San Mauro e Leinì nelle proteste verso Seta ed il Consorzio CB16 per ottenere un servizio di raccolta dei rifiuti almeno adeguato a quanto si paga.
2. Se non ritiene di rimborsare una parte della TARI alle imprese in difficoltà e alle fasce sociali più deboli con un intervento a carico del bilancio comunale; magari utilizzando il ritorno finanziario derivante dalla proprietà delle quote di Seta.
3. Di verificare che, a fronte di un obiettivo peggioramento della qualità del servizio, amministratori e dirigenti di Seta e del Consorzio CB16 non abbiano percepito bonus o altri sistemi premianti. E nel caso affermativo di segnalarlo alla Corte dei Conti, in quanto bonus e premi assolutamente immotivati.
Essendo Seta una società a capitale pubblico, il Comune di Caselle proprietario di quote potrebbe, se ci fosse la volontà politica, esercitare le facoltà di indirizzo e controllo che l’ordinamento riconosce ai soci e che per quanto riguarda gli enti pubblici sono regolate dal Testo Unico Enti locali e dal Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.
La risposta di Marsaglia alla mia interrogazione delude perché oltre a non rispondere nel merito alle questioni da me poste (come quasi sempre), appare evidente la volontà di non esercitare le facoltà di cui ho parlato prima, forse “per non disturbare il manovratore”. Leggetela quando vi capita.
Da un sindaco ci si aspetta che si impegni sempre, politicamente, per far valere le ragioni della comunità che rappresenta ma a Caselle per adesso non succede.
il Capogruppo Consiliare
dott. Endrio Milano







