
Carissimi lettori, buongiorno e bentrovati dopo la pausa estiva.
Di rientro dalle vacanze, avendo perso di vista le nostre case per periodi più o meno lunghi, abbiamo generalmente una visione più nitida dei dettagli e magari durante la nostra assenza ci accorgiamo che qualcuno ne ha approfittato per occupare aree condominiali con oggetti propri.
Quando si tratta di appoggio momentaneo per svariate problematiche provvisorie, non ci sono problemi perché gli oggetti in breve tempo vengono rimossi. Capita talvolta invece che il problema sia più serio.
Avevamo già accennato a chi occupa gli spazi comuni con oggetti personali e avevamo anche già parlato della disposofobia, la patologia dell’accumulatore seriale. Questo disturbo, che porta ad accumulare in maniera compulsiva, può creare danni alla vita domestica dell’accumulatore; ma anche oggettivamente mettere in difficoltà parecchie altre persone.
Di recente mi è capitato un problema in un condominio in cui un proprietario di un box al piano terra, aveva posizionato un carretto strapieno di oggetti davanti al suo box. Il suo carretto, oltre ad essere visivamente poco decoroso, creava problemi agli altri condomini in fase di manovra di accesso agli altri box. Dopo un primo richiamo verbale e uno scritto l’accumulatore aveva provveduto a coprire il carretto con un telo, pensando di poterlo rendere meno evidente. Successivamente, dopo altri richiami, il materiale è stato rimosso con addebito diretto al condomino accumulatore.
Partiamo dal presupposto che la rimozione è obbligatoria da parte dell’occupante abusivo; diciamo anche che la stessa può essere affidata a terzi con costo a carico dell’occupante abusivo, anche quando si tratta di accumulatore seriale. Sicuramente queste operazioni sono più fluide quando c’è un amministratore deputato a gestire le problematiche condominiali; mentre la situazione si complica nei condomini senza amministratore.
Le spese per la rimozione addebitabili dall’amministratore di condominio non sono però le sole conseguenze possibili per chi occupa in maniera permanente gli spazi comuni. Una recente sentenza del Tribunale di Firenze, la 1872/2025, ha condannato un accumulatore seriale per occupazione abusiva di spazi comuni, ordinando la rimozione degli oggetti e un risarcimento danni di oltre 4.000 Euro al condominio. Con l’occupazione abusiva, l’accumulatore ostruiva zone di transito ed il tribunale ha quantificato il danno patito dai restanti condomini per l’intralcio all’accesso a porzioni nevralgiche del condominio, come la cabina elettrica e la fossa dell’ascensore. Questa sentenza crea un bel precedente a tutela degli spazi comuni.
Siamo ora giunti al termine dell’articolo, vi auguro un buon rientro alle attività, siano esse lavorative o scolastiche e vi aspetto sul prossimo numero di Cose Nostre.







