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Caselle, la commemorazione dei Caduti senza Croce

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Si è tenuta, per il terzo anno consecutivo, la commemorazione dei Caduti senza Croce, al Cimitero, presso il piccolo cippo simbolico appositamente realizzato, denominato “scrigno”.

Ma che cos’è questa commemorazione e perché è nata?
Come ci ricorda l’assessore alla Cultura, Erica Santoro, nella nota pubblicata sul sito istituzionale del Comune, “l’iniziativa è stata costituita nel 1961 per volere di un gruppo di Reduci che già da anni sentiva il dovere di ricordare i Commilitoni scomparsi nel turbine delle battaglie, nei campi di prigionia, nelle sabbie dei deserti, nei mari e nei cieli.

Come Amministratori Comunali della Città, insieme alla locale sezione AIDO in rappresentanza dell’Opera Nazionale per i Caduti senza Croce, intendiamo essere partecipi e onorare le migliaia di giovani vite spezzate dall’orrore delle guerre e dimenticate, e donare loro il nostro omaggio floreale presso la sepoltura simbolica del cippo dei Caduti Senza Croce situato al Cimitero”.

È proprio Matteo Iacovelli, presidente della sezione casellese dell’AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi) ed organizzatore della piccola cerimonia ha preso la parola per primo, subito dopo l’esecuzione del “Silenzio”.
Iacovelli ha snocciolato i, tristissimi, numeri degli italiani che, tutt’ora, risultano dispersi: 113 mila nella Prima Guerra Mondiale, 155 mila nella Seconda. Un’enormità. Però secondo Iacovelli, “nessuno muore per davvero finché c’è qualcuno che lo ricorda”.

La parola è poi passata all’assessore Santoro che ha ricordato ai presenti che “i nostri diritti che ci sembrano ormai innati, in realtà non lo sono, non sono scontati. Ci sono stati dati anche grazie al sacrificio di tutti questi giovani che non hanno neanche una tomba su cui i loro cari possano piangerli o portargli un fiore”. Ha poi invitato i giovani “a non avere timore delle divise perché sono nostre amiche. Ci difendono e difendono anche i valori della nostra democrazia”.

Dopodiché il sindaco Luca Baracco ha esordito “ringraziando l’AIDO per l’idea e sottolineando che tutti noi non siamo qui convenuti oggi per celebrare la guerra, tutt’altro…
Siamo qui per ricordare degnamente i caduti.
Facciamo tutti attenzione ai segnali di disorientamento sociale che si stanno evidenziando. Dobbiamo essere vigili e ricordare che il sacrificio di queste persone ci ha portato la democrazia: non vanifichiamolo”.

Erano presenti la Polizia Locale, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Protezione Civile e diverse associazioni (ANPI, Alpini, Carabinieri in congedo, AIDO, La Forgia, Aegis). La cerimonia si è conclusa con la lettura de la Preghiera dell’Alpino, la Preghiera del Carabiniere, la Preghiera a San Sebastiano (patrono delle Polizie Municipali) ed, infine, quella dei Caduti senza Croce.

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