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Una nuova associazione

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Emozioni d’artista presenta e commenta i lavori dei soci del sodalizio “Amici di Palazzo Lomellini”; Elio Rabbione stende un’ampia prefazione nella quale considera tutti gli autori presenti alla rassegna ospitata nelle sale de “La Conchiglia” ( Torino, V. Zumaglia 13 bis ).
Il progetto grafico del catalogo è di Angela Betta Casale.
In primis, un omaggio dovuto a Bruno Molinaro per i suoi 87 anni, accademico al quale è stata conferita la Laurea H C di doctor in Arte per le Discipline Umanistiche University of Humanistich Studios, Florida ( USA ). I dipinti oggi esposti sono gioiosi e considerano anche Il glicine trasfigurato dalle luci e dai biancori.
Nel campo della veduta spicca l’immagine Torino di Daniela Bertolino atmosfericamente ben giocata fra la gamma d’azzurri e il rosso dei tetti mentre in filigrana d’oro si presenta la Città di Angela Betta Casale, misteriosa sempre nelle immagini femminili. È Andreina Bertolini a proporci il Ritratto di quattro artiste non sufficientemente considerate fra 800 e 900, ma Gabriella Malfatti affronta Il pianto della foresta, opera nella quale la natura e la figura vicendevolmente s’amalgamano suggerendo così il senso del mistero.
La serie di paesaggi in sé prende avvio da due opere di Claudio Fassio – Presidente del Piemonte Artistico Culturale – ispirati agli inverni vissuti fra i colli dell’Astigiano: filari spogli, dossi appena toccati dal sole, borghi lontani, si mutano in silente poesia.
Anche Guido Mannini ama il paesaggio, ma quello lontano del deserto e dei cammellieri mentre Martino Bissacco – dalla antica realtà – approda ora a opere astratte che rivelano tuttavia memorie naturalistiche ( Un’estate ). Anche di Paolo Pirrone ricordiamo ottime ed essenziali vedute. In mostra presenta il dipinto su lamiera Forma e ruggine mentre Eleonora Tranfo, allieva di Soffiantino e Lo Balzo, ama raffigurare stanze abbandonate e silenziose, parte di un mondo da riscoprire e forse rivivere.
Le opere della Monteglio sono trattate a gran fuoco, hanno tocchi di colore oppure risultano dipinte e “legate a stagno”; un effetto sicuro. Scrive Angelo Mistrangelo che l’autrice “evoca l’immagine confondendo in misteriose identità tarsie e reperti”.
Pippo Leocata – laureatosi con Mollino – sapientemente utilizza il legno per esaltare la memoria di una greca Cariatide, mentre Adelma Mapelli affida a vivacissimi fiori un messaggio che giunge dalle colline di Langa e Roero. Infine Giancarlo Laurenti ( presentato da Raffaele Mondazzi ), l’artista che dai legni abbandonati nel fiume sa trarre significative e sensibili opere d’arte.
Gli altri autori presenti alla Rassegna sono Giacomo Gullo, Giuseppe Manolio ( presentato da Paolo Levi ), Luciana Penna, Antonio Presti, Maurizio Rinaudo, Giacomo Sampieri.

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