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Il Giallo del Blu

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Molte segnalazioni ci giungono (di nuovo) sulla raccolta rifiuti. “La più cara tra tutti i Comuni vicini”, “Un servizio non degno di una città normale” sono i commenti che più spesso si sentono. Eppure nessuna amministrazione ha mai fatto nulla per ottenere un servizio perlomeno adeguato. Ora con la raccolta dell’indifferenziato ogni 2 settimane la situazione è peggiorata. Chi ha rifiuti “sensibili” come pannoloni e altro è in difficoltà. Quello che più colpisce, passando per le vie cittadine, è che i bidoni sono esposti praticamente 24 ore al giorno, tutti i giorni. L’orario di raccolta è un po’ ballerino, e il camion potrebbe passare alle 6 del mattino come alle 4 del pomeriggio, quindi i bidoni sono sempre nelle vie, sui marciapiedi, un po’ dappertutto. Certe volte rendono difficile il passaggio pedonale, oltre a non essere un bello spettacolo. E dire che si paga discretamente caro…  Per non parlare della pulizia delle vie cittadine, sotto i limiti della decenza.

Ma ora vogliamo fare un appello per il vero scomparso, il latitante casellese, colui di cui tutti parlano ma che nessuno ha più visto: il sacchetto blu per la raccolta plastica. Che fine ha fatto? Ormai è diventato un’entità astratta. Personalmente negli ultimi 8 mesi ci siamo recati almeno 3 volte all’ecocentro, per ritirarlo. Ad ogni singola richiesta ci hanno sempre risposto picche.  Poi ce li siamo comprati, ma dove finiscono le forniture comunali? C’è una specie di mercato nero dei sacchetti della spazzatura? Oppure una qualche lista di attesa? Un vero mistero casellese, che merita di essere risolto.

Abbiamo infine presentato un’interrogazione sugli autovelox casellesi. Ormai è noto che questo tipo di apparecchiature devono avere certificazioni speciali e sempre aggiornate. Sono fonte di lauti guadagni per i Comuni, però è anche giusto che siano in regola per evitare problematiche di ricorsi o di nullità delle multe, e per correttezza verso i cittadini, visto anche le vicende giudiziarie che coinvolgono alcuni comuni a noi vicini.

Dato che secondo la più recente Giurisprudenza: “Ogni autovelox deve essere sia “approvato”, sia “omologato”, sia “tarato”. Si tratta di tre controlli differenti. L’approvazione è una verifica iniziale fatta dal ministero. L’omologazione è un’indagine più approfondita e viene effettuata una tantum, prima che l’apparecchio venga consegnato alla polizia per il suo utilizzo. La taratura infine deve essere eseguita annualmente. Trattandosi di verifiche obbligatorie, la loro mancanza determina la nullità della sanzione e la possibilità di impugnare l’eventuale multa per eccesso di velocità.  Proprio di recente la Cassazione ha decretato la nullità di tutte le multe fate con autovelox semplicemente “approvati” ma non “omologati”.

Inoltre: “L’articolo 192 del regolamento di attuazione del Codice della Strada descrive procedure diverse per l’omologazione e l’approvazione. L’omologazione è necessaria per confermare che i prototipi soddisfino le prescrizioni regolamentari e permette la produzione in serie di un dispositivo testato, garantendone funzionalità e precisione. Al contrario, l’approvazione si applica a dispositivi per i quali il regolamento non specifica le caratteristiche essenziali.”

Abbiamo quindi chiesto di avere le documentazioni complete, soprattutto per quel che riguarda l’omologazione. Vi faremo sapere cosa ci rispondono.

Dott. Andrea Fontana

Roberto Turletto

Caselle Futura

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