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David Garrett: uno Stradivari prestato al rock

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Il mondo di NazUn concerto sold out fin dalle prime date di prenotazione in aprile, in una Arena di Verona gremita sotto un cielo perfetto e stellato: David Garrett, il virtuoso del violino che ha interpretato magistralmente al cinema Paganini si è esibito con la sua band per tre ore. Il grande merito di questo gigante biondo, affascinante e sorridente è quello di offrire la sua incontestabile bravura tecnica, formata fin dall’infanzia su un repertorio ovviamente classicissimo al rock più puro, mescolando sonate di  Bach e Beethoven a brani dei Metallica e dei Nirvana, “Clair de Lune” di Debussy a “Superstition” di Steve Wonder, ” Scherzo” di Beethoven a “Viva la vida” dei Coldplay! Nell’intervista a cui ha risposto prima dello spettacolo David Garrett ha parlato con entusiasmo dei suoi dieci anni di “crossover”, di questa UNLIMITED (titolo di questo evento che sarà presto un dvd) passione senza limiti, che sconfina appunto nei vari generi musicali, dove il denominatore comune è l’assoluta bellezza del brano, unita al bisogno di Garrett di cimentarsi con difficoltà esecutive nuove.

Sul palco, davanti al pubblico in devota attesa, cominciano a sistemarsi gli altri musicisti che collaborano con Garrett allo spettacolo: alla batteria, alle chitarre elettriche e alla tastiera,  poi arriva lui, jeans neri e stivaletti, t -shirt bianca e felpa scura, i lunghi capelli biondi legati a coda e quel sorriso che lo rende caro alle fans di tutte le età (e che conosco così bene visti gli innumerevoli ritratti che gli ha dedicato mia figlia Giada Gaiotto…) Si inserisce sulla base rock con il suono limpido del suo Stradivari ed è subito emozione pura. Mi spiace per tutti quei poveretti che s’affannano a registrare qualcosa sul telefonino, sono sicura che si perdono parte della…realtà!   È visibilmente emozionato anche David Garrett quando tra un brano e l’altro commenta in inglese le sue scelte di repertorio; è la prima volta che suona all’Arena di Verona davanti ad oltre 10 mila persone entusiaste!
Garrett si avvicina al pubblico, percorre qualche tratto del parterre suonando e sorridendo, invita perfino una ragazza tra il pubblico a salire sul palco per un brano dedicato a lei, che ovviamente è invidiatissima. Sul maxischermo dietro il palco si susseguono animazioni ed effetti speciali e troppo presto arriva la fine dello spettacolo. Il pubblico entusiasta, in piedi, richiama Garrett per un’ultima volta. Ci concede un brano dei Beatles, “Ehi Jude” che cantiamo anche noi. L’effetto è stratosferico, sotto la volta dell’Arena, fatta di aria, luna e stelle!

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