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venerdì, Maggio 2, 2025

    Ecco le criticità secondo le minoranze consiliari

    Ex impianto compost Amiat

    La futura riapertura del sito Amiat di zona Tetti dell’Oleo, non più come impianto di compostaggio, ma come impianto di prima raccolta e trasformazione di carta, plastica e vetro provenienti da tutta la Provincia di Torino, continua a preoccupare maggiormente i cittadini e le istituzioni mappanesi, piuttosto che quelli borgaresi o casellesi, visti i trascorsi non certo positivi.

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    Ma le minoranze consiliari mappanesi non concordano con l’Amministrazione Grassi sulle decisioni prese in merito, tanto da discuterne per due Consigli comunali (per non parlare delle riunioni preparatorie).
    A settembre è stata infatti presentata una proposta avente per oggetto la “predisposizione di una Ordinanza per eliminare il transito di autocarri pesanti su via Rivarolo-strada Cuorgnè e viabilità interne, escluso l’accesso alle aziende del territorio”.
    A corredo delle proposta, i consiglieri di minoranza rimarcavano come “l’amministrazione Grassi, ha espresso, in cambio di compensazioni per 248.206 euro parere favorevole, in sede di Conferenza dei Servizi del 3/08/2017 e con delibera del 6 agosto 2018, alla riattivazione dell’impianto di compost, trasformato in un impianto destinato al deposito di plastica, carta, cartone e vetro provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani; la scelta compiuta aumenta l’inquinamento e peggiora la qualità della vita dei mappanesi; il rifiuto da trasportarsi nell’impianto equivale ad un quarto del rifiuto complessivo ed il cui transito, con ogni buona probabilità, avverrà nell’abitato di Mappano; nella predetta Conferenza dei Servizi, l’amministrazione di Mappano non è stata capace di mantenere il vincolo, che prevedeva l’accesso all’impianto di Compost solo dal raccordo Torino-Caselle”.

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    Da qui la richiesta di predisporre l’ordinanza di divieto di transito, presentata in Consiglio comunale a settembre e bocciata dalla maggioranza.
    Passano le settimane, le trattative e le discussioni sull’argomento continuano e si arriva al Consiglio comunale del 29 ottobre scorso, dove viene approvato l’ordine del giorno proposto dalla maggioranza, ma integrato dalle osservazioni delle minoranze, come dichiarato dal consigliere di “Uniti per MappanoValter Campioni: “Visto che il 30 ottobre scorso si è tenuta la terza seduta della conferenza dei servizi per i procedimenti di VIA e di autorizzazione unica ex art. 208, ad oggetto la trasformazione dell’ex impianto di compost, in un impianto destinato al deposito di plastica, carta, cartone e vetro provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Dopo un confronto serrato di oltre un’ora, su proposta della minoranza è stato integrato l’odg della maggioranza “Impianto di valorizzazione raccolte differenziate RTO4”, che l’accesso agli autocarri, verso l’ex impianto di compost di Iren, in ingresso e uscita, siano interamente assegnati su via Santa Cristina in direzione della superstrada e in seguito della tangenziale e autostrade escluso la raccolta di Mappano. Inoltre l’odg della maggioranza è stato cassato al punto 2 degli impegni, in quanto l’impianto non è di trasformazione. L’odg così modificato è stato votato all’unanimità”. Conclude Campioni: “La proposta avanzata dalle minoranze, e accolta, di intervenire sulla viabilità affinché venga escluso dal centro di Mappano il transito degli autocarri, verso l’ex impianto di compost, intende essere una misura essenziale per non peggiorare la qualità dell’aria e della vita dei mappanesi. Provvedimenti che migliorano la qualità dell’aria in prima istanza dovrebbero rendere più difficile l’attraversamento degli autocarri da via Rivarolo-Strada Cuorgnè verso il Canavese e viceversa. Aver cassato da parte dell’amministrazione Grassi opere finanziate come il rifacimento della rotonda del Conad e la creazione di una nuova rotonda su via Borgaro/strada Cuorgnè e la mancata realizzazione del marciapiede sopra la fognatura su via Rivarolo-Strada Cuorgnè rischia di non mettere in sicurezza i pedoni, problema da sempre disatteso. Se non si affrontano queste criticità storiche, viene meno la funzione di aver creato un nuovo comune. I cittadini iniziano ad essere insofferenti di fronte all’assenza di idee e progetti e della solita litania “stiamo studiando, lavorando, la responsabilità e dei governi che ci hanno preceduto, ecc.””.

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