Segnali contraddittori. L’avvenuto pagamento in tempo utile della terza rata degli oneri di urbanizzazione, l’8 novembre scorso, e un tempestoso consiglio d’amministrazione di Aedes, convocato, di domenica, il 14 novembre a Milano, sono i fatti nuovi che hanno fatto riaccendere l’attenzione sulle tormentate vicende delle aree ATA di Caselle e sull’insediamento al loro interno del COM (Caselle Open Mall), il più grosso parco commerciale fra quelli oggi in progetto in Italia. Ma procediamo con ordine.
Sul progetto la bufera del Covid (e delle liti fra i soci). A settembre 2019 erano stati rilasciati i permessi a costruire, seguiti il mese dopo dall’apertura di un primo cantiere di opere propedeutiche all’avvio della costruzione. Cantiere poi stoppato dal Covid, nella primavera dell’anno scorso. Ancora prima dell’arrivo del Covid, però, erano venute allo scoperto le divergenze fra le tre componenti che, tramite la società Augusto, controllano Aedes, la società immobiliare quotata alla Borsa di Milano che è titolare tramite una propria controllata del progetto di Caselle. Le tre componenti sono il fondo Sator del banchiere Matteo Arpe, la famiglia Roveda, la famiglia Amenduni. Il primo, già dall’agosto 2019 aveva comunicato l’intenzione di sganciarsi. La famiglia Roveda, con i fratelli Giuseppe e Paolo, è quella che ha portato avanti finora il progetto. La famiglia Amenduni, guidata dal patron Nicola, industriale dell’olio e dell’acciaio tuttora attivo con 103 anni compiuti, faceva da ago della bilancia.

La sostituzione di Roveda, e ora quella del suo successore Niccoli. Veniamo ai fatti più recenti. A maggio di quest’anno arriva la notizia della sostituzione, nella figura apicale di amministratore delegato, di Giuseppe Roveda con Ermanno Niccoli, un manager con pluridecennale esperienza nella gestione di immobili commerciali. Niccoli viene a Caselle a incontrare l’amministrazione Baracco e conferma l’intenzione della società di portare a compimento il Caselle Open Mall. A fine luglio di quest’anno la notizia della messa in liquidazione di Augusto e dell’incarico a tre liquidatori di trovare compratori per il pacchetto del 51% di azioni di Aedes. Infine, la notizia recente delle dimissioni, durante il CdA del 14 novembre convocato per approvare i conti dei primi 9 mesi del 2021, di quattro consiglieri; a catena, anche Niccoli ha rimesso le sue deleghe. La gestione dell’ordinaria amministrazione è stata affidata al dirigente Gabriele Cerminara, nominato quindi Direttore Generale della società nel CdA del 24 novembre.
Il pagamento degli oneri di urbanizzazione e la scadenza dell’8 novembre 2022. Quando a settembre 2019 vennero rilasciati i permessi a costruire, fu contestualmente pagata la prima di quattro rate per oneri di urbanizzazione, ciascuna di importo di circa 1,5 milioni di euro. I termini di pagamento delle successive rate vennero dilazionati a seguito dei provvedimenti governativi per aiutare le imprese colpite dal Covid. La seconda e la terza rata sono state regolarmente pagate, rispettivamente a maggio 2021 e novembre 2021. L’ultima rata è prevista con pagamento al 8 maggio 2022. Relativamente al significato da dare a questi pagamenti, sembra opportuno fare due considerazioni: la prima, che il mancato pagamento farebbe decadere le autorizzazioni, con gravissimo danno per la società, dato che il progetto di Caselle è quello di gran lunga più importante nel portafoglio della società; la seconda considerazione è che in caso di futura rinuncia ai permessi a costruire gli oneri già versati dovrebbero essere restituiti al privato. Con il pagamento effettuato adesso a novembre, e con quello che farà il prossimo maggio, Aedes in pratica si garantisce ancora un anno di respiro per tentare di trovare nuovi investitori da coinvolgere nel progetto di Caselle. Un anno di respiro che scadrà l’8 novembre 2022, data limite entro la quale la società dovrà procedere all’inizio lavori.