Care Amiche e cari Amici di Caselle,
quest’anno noi sacerdoti e diaconi di Borgaro e di Caselle abbiamo la possibilità di farvi anche gli auguri per la prossima Pasqua. Ci eravamo scritti per lo scorso Natale, quando ci siamo augurati di essere pellegrini portatori di speranza per ciascuna persona che avremo incontrato, rammentandoci il motto che papa Francesco ha dato a questo Anno Santo, cioè essere “Pellegrini di speranza”.
I primi mesi del 2025, però, non sembrano essere accompagnati da grandi segni di speranza: non stiamo qui a ricordare le tante angosce, le molte tragedie e i vari i dolori che il mondo intero sta vivendo. Sarebbe un elenco molto lungo, al quale – mentre stiamo scrivendo- si è appena aggiunto il grave terremoto che ha colpito alcune nazioni dell’Estremo Oriente. Tuttavia, pur in questi momenti difficili, desideriamo ricordare il saluto pasquale che i nostri fratelli della Chiesa Ortodossa si fanno a Pasqua. I nostri fratelli di fede, dopo la veglia pasquale o la mattina della domenica di Pasqua, e poi nella settimana successiva, non si salutano, come si fa tutti gli altri giorni dell’anno, dicendosi ciao o buongiorno, ma si dicono reciprocamente: “Cristo è risorto”.
Questa è la grande e vera speranza che può nascere in tutti i cuori, anche in quelli delle persone più in difficoltà, anche se non si è credenti: Gesù è risorto e ha vinto tutti i problemi. Ha vinto anche la morte, tutte le forme di morte. Questo è un fatto ci può consolare, anche se la sua realizzazione potrebbe non avvenire in tempi brevi o secondo i nostri desideri.
Cosa possiamo fare perché la speranza di incontrare Gesù Risorto, che vince tutti i problemi, possa realizzarsi il meglio possibile oggi, in ogni giorno della nostra esistenza? Ognuno di noi, nella vita quotidiana, nelle varie forme di responsabilità che si trova ad esercitare, a casa, a scuola, sul lavoro, nello sport, nel volontariato, nella politica, … può essere testimone della certezza che Gesù è risorto. In che modo? Avendo attenzione ai prossimi che incontriamo.
Non siamo dei semplicioni, se la pensiamo così: i piccoli buoni esempi possono alla lunga portare a grandi soluzioni. Se, nei luoghi che ogni giorno frequentiamo, vediamo negli altri un fratello o una sorella, un amico, una persona che può avere bisogno del nostro aiuto, della nostra consolazione, di un gesto di carità o di affetto, … e non siamo indifferenti o nemici, in questo modo possiamo essere portatori di speranza per tutti coloro che ci stanno intorno e migliorarci la vita. Iniziando dalle piccole cose e, via via, a salire fino alle grandi questioni internazionali.
A Pasqua: “Cristo è risorto”. Possiamo farlo risorgere in mezzo a noi con tutti i prossimi che incontriamo, volendo loro bene, volendoci bene. Questo è l’augurio che desideriamo farci reciprocamente per avere viva tra noi la speranza che ci viene da Gesù.
Buona Pasqua a tutte e a tutti,
i vostri sacerdoti e i vostri diaconi
Pasqua di resurrezione
Gli auguri dei nostri sacerdoti e dei nostri diaconi
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