Che poi non è mica giusto dire che se ne VA. Lui resta. È qui nelle parole che ci ha lasciato. Ho voluto riprendere in mano le annate degli Anni Settanta di Cose Nostre perché ero sicura di ritrovare le tracce di Gianni Rigodanza, uno dei primi redattori. Infatti era lì, con il suo bonario ottimismo, con il suo modo saggio di affrontare i problemi casellesi ma anche della nostra società in generale. Avevamo tutti fin da quelle prime copie del nostro mensile una gran voglia di scrivere, con la certezza di avere in mano uno strumento per aggiustare un po’ il mondo, per raccontare le cose belle da non dimenticare, per monitorare la complessità della vita. E Silvio Passera ci dava fiducia. Eravamo pochi allora e ognuno doveva prestarsi a scrivere su settori diversissimi; Gianni era uno dei più versatili: dal bilancio, alla crisi energetica, dallo sport, al racconto di Natale, dalla causa della Filarmonica casellese a quella della Biblioteca. Sapeva punzecchiare il giusto, ma concludeva sempre con un invito che sapeva di ottimismo e di saggezza. Tu resti con noi, Gianni!
Naz
Un caro amico se ne va
La morte di Gianni Rigodanza nel ricordo di Nazzarena Braidotti
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