Per Hernan Trossero, e per la moglie Erica Carioni, di Morteros, la città argentina gemellata con Caselle T.se, è stata quella che si è conclusa il 30 giugno la prima visita in Italia, il paese dei loro avi. Il bisnonno di Hernan, Giulio Trossero, era partito con tutta la famiglia da Porte di Pinerolo, il 24 agosto 1896. Non molto distante, a Rivalta, il punto di partenza degli avi di Erica. In Argentina, a Morteros, erano poi nati il nonno di Hernan, nel 1909, e il papà, nel 1937. Fu il papà ad avviare l’impresa familiare Todo Agua, attiva nel settore della perforazione e manutenzione di pozzi artesiani. A portare avanti l’impresa di famiglia è ora Hernan, affiancato dai due figli. Sono quindi ben cinque le generazioni di Trossero che si sono succedute nella loro nuova patria, mantenendo, incredibilmente, una dote preziosa, la lingua familiare: il piemontese. Grazie a quella, hanno anche mantenuto consapevolezza della loro identità culturale. Questo anche grazie all’azione di associazioni come la Familia Piemontesa, presenti nelle tante località argentine ove c’è una comunità di origini della nostra regione.
I coniugi Trossero nella loro visita in Italia, durata 12 giorni, hanno dedicato uno spazio a Caselle, e sono stati ospiti a cena giovedì 27 giugno del Gruppo Alpini e venerdì 28 giugno della Pro Loco. In quest’ultima occasione abbiamo approfittato della presenza vicino a Trossero del sindaco Marsaglia per fare una mini-intervista a tre, in piemontese (ma riassunta qui in italiano). Marsaglia premette che la sua conoscenza telefonica con Trossero risale a fine 2005 e fu decisiva per convincerlo a partecipare a marzo 2006 alla prima visita a Morteros, nel corso della quale fu deciso l’hermanamiento, poi sottoscritto a Caselle nel successivo settembre. Chiediamo a Trossero come mai non fu nel gruppo dei partecipanti alla visita a Caselle, né nel 2006, né nella successiva del 2016. Trossero spiega che per impegni di lavoro non riuscì ad assentarsi allora. Ora invece, essendo entrati i figli nella gestione dell’azienda, ha potuto fare con la moglie la sua prima visita in Italia, con la veste di presidente dalla FAPA, la federazione che rappresenta 54 associazioni argentine, la più grande a livello mondiale fra le associazioni di emigrati piemontesi. L’occasione è stata la partecipazione al Convegno Internazionale “Dal Piemonte al mondo, dal mondo al Piemonte” svoltosi sabato 22 giugno 2024 a Torino, al Polo del ‘900. Il giorno dopo, domenica 23 giugno c’è stata la cerimonia, promossa dall’Associazione Piemontesi nel Mondo, per celebrare i 50 anni del Monumento ai Piemontesi nel Mondo. La cerimonia, ripresa anche dal TG3 Piemonte, si è svolta a San Pietro Val Lemina, ove è eretto il monumento, il primo ad essere realizzato su quel tema.
Una bellissima cerimonia, commossa e sentita, molto apprezzata dai coniugi Trossero anche per l’ambiente familiare e la condivisione della lingua. Un ambiente un po’ più caotico hanno trovato a Roma, nella visita turistica alla città ove sono stati ospitati in un hotel di “munie” (citiamo questo termine come esempio del piemontese un po’ antico utilizzato dagli amici argentini).
A fine serata il sindaco Marsaglia ha annunciato l’intendimento della sua Amministrazione, di concerto col mondo associativo casellese, di cominciare a lavorare in vista del ventennale del gemellaggio con Morteros per procedere a uno scambio di visite nel corso del 2026. Anche Trossero si è dichiarato favorevole, in maniera che ci possa essere continuità anche nel coinvolgimento delle generazioni più giovani. “Fratelli per sempre”, come recita la scritta sulla maglietta scambiata fra i doni.