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mercoledì, Dicembre 4, 2024

    L’ex Ozella acquistata dal Comune di San Maurizio

    Approvata in Consiglio Comunale l’operazione che consentirà il recupero dello storico complesso dell’ex cotonificio

    Cartolina dal libro “Saluti e ricordi 2 da San Maurizio Canavese” edito dall’Associazione Amici di San Maurizio

    Sembra destinato a diventare il fiore all’occhiello dell’Amministrazione guidata dal sindaco Picat Re il recupero del complesso dell’ex cotonificio Ozella, ovverossia la “manifattura”, come la chiamano i sanmauriziesi di una certa età, alcuni dei quali ci hanno lavorato per una vita. Un complesso ormai inutilizzato da più di un decennio, ma molto appetibile per la sua posizione, attigua alla stazione ferroviaria  e a due passi dal centro storico di San Maurizio e dalla zona dei nuovi impianti sportivi. Già la giunta precedente, guidata da Paolo Biavati, aveva ipotizzato, assieme alla proprietà, allora costituita dalla società FTS-Fibre e Tessuti Speciali con sede a Volpiano, un recupero dell’area per un insediamento residenziale, ma non se ne era poi fatto nulla. La trattativa è stata poi ripresa, l’anno scorso, dall’amministrazione Picat Re, interfacciandosi con la nuova proprietà diventata Cuki Cofresco. Alla base della nuova trattativa, l’ipotesi di trasferire gli uffici  direzionali, commerciali ed amministrativi della società di Volpiano nella palazzina uffici dell’ex Ozella, cedendo invece al Comune i fabbricati industriali della manifattura. Un’operazione che, per il sindaco Picat Re, significherebbe prendere i classici due piccioni con una fava. Da una parte, l’arrivo in paese di nuovi posti di lavoro qualificati, ossigeno per l’economia locale (si parla di 40-50 persone). Dall’altra, il recupero di un’area degradata e già oggetto di atti di vandalismo e il suo riutilizzo per uso pubblico, senza ulteriore consumo di suolo.

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    Il 17 luglio, il giorno prima del passaggio in Consiglio Comunale della delibera di acquisto del complesso industriale dismesso, abbiamo incontrato il sindaco Michelangelo Picat Re per una breve intervista.
    Quali sono stati gli ultimi passi per arrivare a formalizzare un’operazione così importante per la sua amministrazione?
    “Dopo il primo passaggio in giunta ad aprile dell’anno scorso, che era servito a formalizzare il nostro interesse al progetto di recupero previo acquisto di parte del complesso, c’è stata la cosiddetta due diligence:  si tratta dell’esecuzione, da parte di professionisti appositamente incaricati, di perizie ambientali e strutturali, che ci hanno permesso di avere avere tutte le informazioni necessarie prima di formalizzare l’acquisto, nonché la valutazione tecnico-estimativa di quanto si va ad acquistare”.
    Quant’è il valore definito per la transazione?
    “L’atto di acquisto, per il quale abbiamo già fissato l’appuntamento dal notaio per il 25 luglio, prevede la cifra di 355.000 euro. C’è da tener conto peraltro che circa metà di quella cifra la recupereremo come oneri di urbanizzazione, in quanto ci sarà il cambio della destinazione d’uso per la palazzina uffici che finora era classificata come funzionale ad attività industriale”.
    Per quanto riguarda i capannoni da recuperare per l’utilizzo da parte del Comune ci sono già disponibili degli studi di fattibilità o progetti di massima?
    “Non ancora, ma è chiaro che a noi mancano ora spazi per servizi pubblici comunali. Noi abbiamo tre sedi del Comune, tenendo conto degli uffici per vigili urbani e anagrafe. Abbiamo in via De Amicis il magazzino degli operai che dovrà essere dismesso, utilizzando i fondi del FESR per ricavarci una piccola sala polivalente anche a servizio delle associazioni. Abbiamo gli archivi comunali ora sparsi in varie sedi. I nuovi spazi ci serviranno per riordinarli, e soprattutto per realizzare un salone polivalente di una certa dimensione, in un’area spaziosa e facilmente raggiungibile”.
    Si prevede un’unica ristrutturazione o saranno diversi interventi successivi?
    “Pensiamo di procedere a passi, piccoli passi perché la superficie in gioco è veramente importante, 10.000 metri quadrati di superficie coperta, su 18.000 metri di superficie complessiva. Ci sarà inoltre da raccordare la viabilità della zona. Un progetto impegnativo, ove si procederà per gradi, impegnando non solo la mia amministrazione, ma anche quelle future”.
    Il provvedimento sarà votato anche dalle minoranze?
    “Spero di sì. D’altra parte, le abbiamo coinvolte fin dall’inizio. Siamo andati a vedere i posti assieme, per cui penso proprio di sì”.

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    E così è stato. Giovedì 18 luglio in Consiglio Comunale il provvedimento che sancisce l’acquisizione del complesso immobiliare ex Ozella è stato approvato all’unanimità. Nella sua dichiarazione di voto Laura Cargnino, a nome della lista di minoranza SiAmo San Maurizio, ha definito l’intervento, presente anche nel programma elettorale della sua lista, “un intervento coraggioso”, “la cittadella del futuro all’interno del nostro paese”, lanciando inoltre l’idea che negli ampi spazi che verranno recuperati si possa ospitare anche un polo per attività di ricerca. “Un buon modo di interpretare la politica come servizio alla comunità” ha commentato l’assessora all’Urbanistica Sonia Giugliano, all’inizio del suo intervento per spiegare le modificazioni da apportare al PRG a seguito dell’acquisizione.

     

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    Paolo Ribaldone
    Paolo Ribaldone
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