È risaputo che lo sport consente di migliorare molti aspetti della nostra vita.
Infatti, attenua lo stress, allena la mente e aumenta l’autostima. Inoltre, grazie ai suoi benefici effetti, incrementa il nostro senso di autoefficacia e la motivazione.
Tuttavia, anche nella pratica sportiva sono presenti diversi tipi di stressor come, ad esempio, la prestazione da conseguire, il rapporto con l’allenatore e i compagni, i segnali anomali del proprio corpo.
Per affrontarli nel modo giusto, la persona deve ricorrere sia alle risorse interne (la motivazione e l’autoefficacia già accumulate), sia a procedimenti appresi (come le tecniche di gestione efficace dello stress e dell’ansia).
Di conseguenza il miglioramento della prestazione sportiva si potrà ottenere, oltre che con un assiduo allenamento, anche concentrandosi sui seguenti aspetti:
1) La gestione dell’ansia e delle emozioni avverse;
2) L’autoefficacia;
3) Un particolare rapporto mente-corpo.
La pratica operativa ci mette a disposizione molti strumenti e tecniche con le quali allenare le nostre capacità.
Innanzitutto:
1) Definire chiaramente l’obiettivo da conseguire: ciò è importante perché la precisazione dello scopo aiuta lo sportivo a mobilitare le proprie energie, indirizzandole sulle attività utili al raggiungimento dello stesso. Inoltre tale specificazione gli consente di mantenere alta la motivazione.
2) Imparare a respirare: la respirazione diaframmatica durante l’attività fisica è fondamentale per ottimizzare l’allenamento fisico e mentale.
Il respiro corretto consente di gestire l’ansia. Vi sono delle tecniche di respirazione e di rilassamento che permettono di ridurre lo stress e promuovere uno stato di calma e concentrazione in gara: a esempio, la respirazione profonda rallenta la frequenza cardiaca e migliora l’ossigenazione corporea.
Il Training Autogeno, la Mindfulness, invece sono pratiche che aiutano gli atleti a sviluppare un’attenzione prolungata, a concentrarsi nel “qui e ora” e a coltivare la calma interiore.
3) Prestare attenzione ai pensieri: durante una prestazione sportiva, spesso, capita di avere pensieri giudicanti come ad esempio: “non ce la posso fare”, “perderò sicuramente”, “non posso permettermi di sbagliare”. Tali pensieri negativi sono in grado di compromettere la prestazione di qualsiasi sportivo.
Sarà utile riflettere su questi pensieri controproducenti, cercando però di contrapporvi pensieri alternativi di segno contrario che, mantenuti vivaci durante la prestazione, permettano di rimanere focalizzati sull’obiettivo.
4) Trovare i punti di forza: gli sportivi sanno molto bene quali sono i loro punti deboli o quelli che necessitano di miglioramento, ma spesso non sono consapevoli dei loro punti di forza.
In questo caso è utile riportare su un foglio di carta le qualità e i punti di forza che si crede di possedere o le attività in cui si riesce meglio, abbinandole alla descrizione delle situazioni e delle azioni che hanno consentito di superare le sfide più ardue. Si cerchi inoltre di memorizzare quanto scritto e lo si trasformi in un pensiero intrepido al fine di poter padroneggiare quegli attacchi di ansia che spesso compaiono prima di una prestazione.
5) Visualizzare le performance migliori: la visualizzazione è una tecnica molto importante nell’allenamento mentale. Visualizzare le gare migliori ci permette di rivivere emozioni e pensieri positivi. Nei momenti più difficili questo artificio aiuterà l’atleta ad assumere un atteggiamento proattivo.