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venerdì, Maggio 2, 2025

    Alberto Viriglio, memoria del Vecchio Piemonte


    Alberto Viriglio (Torino 17 febbraio 1851 – Torino 22 agosto 1913) occupa un posto di rilievo nel campo della storia locale e del folclore del Piemonte e di Torino in particolare.
    Egli raccolse migliaia di proverbi, modi di dire, giochi, canzoni, filastrocche, indovinelli, consuetudini, tradizioni, ricette della medicina popolare, vocaboli dalle scherzose etimologie, toponomastiche dròle, sinonimie spiritose.
    Numerose le sue pubblicazioni: Torino e i torinesi, Torino Napoleonica, Come si parla a Torino,  Voci e cose del Vecchio Piemonte, ecc.; libri non solo da consultare, ma da leggere e da gustare.
    Fu il fautore di un sistema di grafia della lingua piemontese che venne poi detto «alla Viriglio». Tale grafia indicava con ô il suono della u italiana, in precedenza scritto sempre o (Es.: pôvrôn, povron; it. peperone) e con ñ il suono della nasale velare del piemontese (Es.: luña, lun-a; it. luna.).
    Con Pinin Pacòt si ritornò alla grafia tradizionale e oggi più nessuno adopera quella alla Viriglio.
    Riportiamo alcuni esempi, per ragioni di spazio, delle espressioni da lui raccolte.

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    Paragoni di uso corrente
    Comparativi associati ad aggettivi qualificativi. Il termine di paragone è di solito un sostantivo.
    ­   Candi come un liri: bianchissimo
    ­   Bianch e ross come na fior: bellissimo
    ­   Biond come la rista: molto biondo
    ­   Brut come la neuit: molto brutto
    ­   Ardì come un siolòt: essere in forma
    ­   Frèid come la giassa: molto freddo
    ­   Gelà come na rava: molto gelato
    ­   Fresch come na reusa: molto fresco
    ­   Fat come na cossa: insipido come una zucca
    ­   Mars come un bolé: fradicio come un fungo
    ­   Bòrgno com un pom: cieco come una mela
    ­   Brav coma ‘l sol: buono di carattere
    ­   Fòl coma na mica: sciocco
    ­   Giovo coma n’aj: giovanissimo
    ­   Verd coma na gasìa: molto tirchio

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    Comparativi ironici che negano la qualità espressa dall’aggettivo mediante il paragone con un sostantivo o locuzione che richiama la qualità opposta.
    ­   Segret come ‘l tron: segreto come il tuono
    ­   Grassios come na ronza: scortese, sgarbato
    ­   Adat come ij còj a marenda: inadeguato
    ­   Avèj turnì la lun-a: sciocco
    Comparativi associati alle azioni espresse dai verbi
    ­   Deurme come un such: dormire profondo
    ­   Chërse come ‘l gramon: crescere come la gramigna
    ­   Pioré come na vis: piangere a dirotto
    Da rije – Barzellette
    Il garzone del macellaio, riferisce gongolante alla mamma:
    Mè padron a l’ha già fame plé tre vòlte e, s’i seguito a porteme bin, am fa massé prima ‘d Pasqua.
    Nello stesso ambiente, il macellaio alla cliente frettolosa:
    Ch’a l’abia passiensa madamin, ij rompo mach j’òss a sta sgnora e peui i tajo sùbit un tòch ëd muso a chila.
    Andvinaje – Indovinelli
    Pì son càud, pì son frèsch (ël pan)
    L’é nen pì gròssa che na caplin-a e a fà core tuta la cassin-a (la polenta)
    Na còsa a ven e a va, un pòch a l’é veuid un pòch a l’é pien e për la coa mi i lo ten (ël cuciar)
    I son na còsa cita, citin-a, ma i levo un sàch ëd farin-a (l’alvà)
    Dësgagiafilèt – Scioglilingua
    L’euli l’é lì, l’ola l’é là: l’elo lì la luma?
    Chi ch’a l’ha lassà ramì l’aj?
    Frasi idiomatiche piemontesi
    (Espressione il cui significato vero è diverso dal significato letterale)
    ­   Mandé a spané ‘d melia: mandare a quel paese
    ­   Porté le busche: preparare la futura casa per il matrimonio
    ­   Sté da pocio: stare benone
    ­   Brusé ‘l pajon: non restituire un prestito
    ­   Esse ambiavà: essere ubriaco (da biava: biada, avena)
    ­   Fiaché la sicòria: picchiare
    ­   Buté bòsch ant la stuva: mangiare
    ­   Avèj la biava ch’a fora ij buéj: essere schizzinoso
    ­   Pisté d’aqua ant ël morté: ]
    ­   Suvé la giassa:                  ]
    ­   Pisté ‘l fum:                      ]           fare un lavoro inutile
    ­   Ansaché la nebia:              ]
    ­   Fé fasin-e ‘d sabia:            ]
    Termini derivati
    ­   Pocio, pocionin, prussòt, pomin d’òr: termini usati per fare un complimento all’amata e ai bimbi
    ­   Sarsèt: termine gentile per una giovane e bella fanciulla
    ­   Faseul, tulipan, sucon, fior ëd farfo, barbaboch: sciocco, stolto
    ­   Gasìa: avaro
    ­   Nìvola: soffitta
    ­   Povron, mapa: naso bitorzoluto
    ­   Such: zotico, testone
    ­   Suca: la scatola cranica, la testa
    ­   Sicòria: il cervello

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    Michele Ponte
    Michele Ponte
    Nato a Torino. Lingua madre: Italiano; lingua padre: Piemontese. Mi interesso di letteratura e canzoni popolari del Piemonte. Ho realizzato alcuni Scartari (quaderni) intitolati: Spassgiade tra poesìe, canson e conte piemontèise (Passeggiate tra poesie, canzoni e racconti piemontesi) che sono stati presentati in varie occasioni con esecuzione dal vivo delle canzoni.

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