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sabato, Luglio 27, 2024

    La vita è bella. Finché siete in tempo…

    Spesso trascorriamo il nostro tempo senza vivere il presente, non accorgendoci che la vita è adesso e rimandando tutto ad un futuro non ben definito. Arriva però un momento della vita in cui i desideri diventano inesorabilmente dei rimpianti.
    Cinque sono i principali rimpianti che uomini e donne riferiscono quando raggiungono gli ultimi istanti della propria vita e spesso non corrispondono con ciò che consideriamo importante durante la vita: non sarà l’auto nuova, uno stipendio migliore, le scarpe alla moda o l’ultimo modello di iPhone.
    Il primo rimpianto sarà quello di non aver vissuto abbastanza secondo i nostri desideri, ma esser rimasti prigionieri delle aspettative e delle regole degli altri. Questo rimpianto spesso deriva dal non aver preso abbastanza rischi e dal non aver inseguito i propri sogni fino in fondo.
    Il secondo rimpianto sarà quello di aver lavorato troppo, lasciandoci sopraffare dalla competizione, dai risultati e da una corsa continua verso qualcosa di irraggiungibile. Molte persone si rendono conto, alla fine della loro vita, di aver dedicato troppo tempo al lavoro e non abbastanza al tempo libero con i propri familiari, trascurando relazioni e legami. Rimpiangeremo di non aver trascorso abbastanza tempo con i nostri affetti. I rapporti sono una delle cose più importanti della vita, e molte persone si rammaricano di non aver trascorso abbastanza tempo con i loro cari. È importante invece coltivare una rete di persone che possano condividere con noi un percorso comune.
    Per terzo rimpiangeremo di non aver espresso abbastanza i nostri sentimenti. Le persone spesso si non riescono ad esprimere il loro amore e apprezzamento verso i propri cari, e questo può portare a rimpianti in seguito. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza “ti amo”, “ti voglio bene” a chi avevamo accanto, “sono fiero di te” ai figli, “scusa” quando avevamo torto e anche quando avevamo ragione. Preferiamo talvolta il rancore ed il silenzio.
    Per quarto rimpiangeremo di non esserci presi abbastanza cura della nostra salute. È facile trascurare la propria salute fino a quando non si sta male, e questo può avere conseguenze irrimediabili. Prendersi cura però non vuol dire fare mille esami continuativamente e senza indicazioni mediche, quanto piuttosto mantenere uno stile di vita sano: evitare il fumo attivo e passivo; limitare gli alcolici ed il cibo “fast-food” preferendo la dieta mediterranea ed in particolar modo la frutta e la verdura di stagione; fare attività fisica periodica; mantenere orari regolari con un corretto riposo notturno; non avere dipendenze fisiche (droghe, farmaci…) o psichiche (videogiochi, scommesse…); aderire ai programmi di prevenzione serena e seguire i consigli del proprio medico di famiglia; aderire alle vaccinazioni consigliate ed assumere correttamente i farmaci prescritti; evitare le scottature solari; utilizzare i dispositivi di protezione individuale in ambito lavorativo, se indicati, per limitare l’esposizione a sostanze tossiche.
    Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati felici. Rischiamo di far prevalere sentimenti di rabbia, invidia, gelosia, delusione, egoismo, accidia alla curiosità, alla bellezza, all’amore, alla felicità. Dovremmo tornare ad essere come i bambini, più semplici e genuini, con meno filtri.
    Evitiamo che il trascorrere del tempo trasformi i nostri desideri in rimpianti. Fatelo finché siete in tempo.

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    Stefano Di Natale
    Stefano Di Natale
    Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Torino nel 2008, ho partecipato a numerosi protocolli di ricerca in ambito endocrinologico, quattro dei quali pubblicati su riviste internazionali. Mi sono specializzato in Medicina Generale nel 2014. Ho collaborato con l’associazione PCOS-Italy gestendo l’ambulatorio multidisciplinare specifico per donne con sospetta diagnosi di PCOS c/o la Fondazione Tempia di Biella. Sono stato Direttore Sanitario della casa di riposo “Madonna delle Grazie” di Cintano (To), Medico Prelevatore c/o la CDC di Torino, Medico Fiscale e Medico Necroscopo in ASL TO3, Medico Sociale per diverse società sportive tra le quali i Giaguari di football americano ed i Bassotti di calcio a 5. Ho lavorato inoltre per l’istituto di Medicina dello Sport di Torino avendo il privilegio di visitare parte della prima squadra della Juventus FC e del Torino FC. Ho lavorato per vari Juventus Summer Camp (Madonna di Campiglio, Procida e Vinovo), in RAI come medico di struttura durante la registrazione di diversi programmi televisivi, per la Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo” di Mappano, per l’RSA “Casa Serena” a Torino, come Consulente Medico per la Scuola Superiore di Osteopatia Italiana e occasionalmente come docente per corsi di Primo Soccorso BLS per aziende pubbliche. Attualmente sono Medico di Medicina Generale a Caselle T.se, via Roma 19. Ho infine l’onore di essere il Presidente del Lions Club Caselle Torinese Airport e membro del Comitato Medico Scientifico dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus.

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