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Comune di Caselle Torinese
mercoledì, Aprile 2, 2025

    La paura entra in gioco

    Quando il pregiudizio prende il largo

    Sosta lunghissima al Pronto Soccorso. Quante persone, quante storie! Ti trovi a raccontare al vicino di sedia pezzi di vita che non avresti mai pensato di condividere. Una mamma elegante davanti a me, chiacchiera a voce alta col figlio giovanissimo, a cui hanno diagnosticato un attacco di appendicite. Scherza perché è finita l’ansia del non sapere; il figlio sembra il più impaziente di tutti, riceve telefonate dalla zia, dagli amici, ma sbuffa. Accanto a lui un ragazzo marocchino, lunghe gambe magre nei pantaloni kaki, camicia con grandi disegni in perfetta armonia, sguardo sfuggente. A un certo punto chiede al giovane seduto proprio accanto a lui di custodirgli lo zaino blu mentre va a mangiare qualcosa. Passa almeno un’ora e a un certo punto l’altoparlante chiama “Rachid, sala 7!” Io e gli altri ci guardiamo e immediatamente pensiamo che Rachid sia proprio il marocchino uscito per mangiare qualcosa.  “Sì, sarà senz’altro lui, nessun altro risponde!”
    È un attimo, un assurdo momento di terrore e sono costretta a dirlo almeno a loro, più vicini: ” Quello zaino, perché l’ha lasciato? Fanno sempre così, escono e lasciano le bombe!”
    Ci ridiamo su, la mamma esuberante scherza:”Pensa lasciamo il papà a occuparsi del nonno, con nonna in RSA!” Un tarlo però comincia ad insinuarsi piano in tutti noi. Dopo cinque minuti, il ragazzo mi dice: “Sa che però adesso mi fa venire il dubbio?”
    “Senti, apri la cerniera, dai un’occhiata”
    Si china e apre la cerniera. C’è il giubbotto di pelle del ragazzo. Lui arriva poco dopo. “Ti chiami Rachid?Ti hanno chiamato”.
    “Non mi chiamo Rachid”.
    L’attesa procede,  un lunedì nero pare.
    Ho aiutato a prendere l’acqua dall’unico tasto disponibile del distributore, ho cambiato soldi a una colombiana, ascoltato geremiadi e condiviso sintomi e cure, ma il ragazzo marocchino mi ha solo suggerito di aver paura. In che mondo sono precipitata?
    Naz

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    Nazarena Braidotti
    Nazarena Braidotti
    Braidotti M.Nazzarena in Gaiotto Nata a Ciriè(To), tre figli, ex insegnante a Caselle, vive a Torino. Laurea in Lettere con una tesi sul poeta P.Eluard, su cui ha pubblicato, per Mursia, un “Invito alla lettura”. Grandi passioni: la scrittura, tenuta viva nella redazione di “Cose Nostre” e altri giornali locali e l’acquerello.

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