Tutte le volte che Naz Braidotti mi invia un articolo-chiacchierata con suo figlio, uno dei più celebrati fisici-matematici, io tremo. Per uno come me, andato in crisi in seconda elementare con le scomposizioni e poi, in terza, mai riavutosi dalla connessione “stecche di cioccolato da trasformare in frazioni”, quello che mi arriva è assimilabile all’orticaria che mi provoca ogni accostamento cinematografico anche lontanamente fantascientifico. Ma intuisco che la possibilità di avere nuovamente a portata di mano Davide Gaiotto, docente all’università canadese Perimeter Institute a Waterloo con una cattedra “Galileo”, creata apposta per lui, possa svelarmi, appaiarmi a mondi che non capirò mai, che però al contempo mi affascinano, perché incastonati, per me, in un inestricabile misterioso mistero.
Appoggio il gomito alla scrivania, pizzico il mento tra pollice e indice e mi accingo a leggere, sicuro di perdermi in qualche meandro, ma certo che fiuterò qualcosa che già mi ammalia pur capendone poco meno di nulla. Del resto, incontrassi mai Davide, mi ci vedete a con uno che mi parla di “nuove tecniche nello studio e nella progettazione di teorie di campo conformi supersimmetriche quadridimensionali”, come recita il suo profilo Wikipedia? Avete presente “ L’urlo” di Munch? Ecco l’unica mia possibile espressione. Sedotto, religiosamente stacco i polpastrelli dalla tastiera e dopo essermi ridotto in stato semi-lisergico provo a cercare di comprendere leggendo.
Elis
-Sei sempre stato un lettore di fantascienza. Io no. Secondo te qualcuno aveva già previsto quello che oggi ci propone l’ Intelligenza Artificiale? Sono davvero curiosa.-
“Da bambino, il mio autore preferito era Isaac Asimov, leggendario tuttologo e scrittore di fantascienza. Il suo tema preferito era il ruolo di robot e intelligenze artificiali nella società futura.
Una caratteristica importante della sua prospettiva era l’idea che leggi etiche potessero essere impiantate alla base di queste menti artificiali: le leggi della robotica. Come conseguenza, le macchine pensanti finivano per essere molto più etiche dei loro costruttori e spesso erano i veri eroi della storia.”
-Beh, allora potrebbero suggerire qualcosa ai nostri politici alla ricerca di regolamenti…-
“Asimov era anche convinto che le società che avessero abbracciato la
robotica ne avrebbero guadagnato in ricchezza, ma sarebbero state destinate al declino per la perdita dello spirito di avventura umano. Ottimisticamente, sperava che le IA
si facessero da parte spontaneamente per evitare quel destino.”
– Mi chiedo una cosa: l’I A potrà superare le capacità mentali degli umani?-
“Il momento di apparizione di una intelligenza artificiale di livello sovrumano è un altro tema comune di tante opere che mi hanno divertito negli anni. Dalla storia breve “La Risposta” di Fredric Brown, a tanto del Cyberpunk, l’idea di una nuova divinità nascente ritorna spesso nella letteratura. L’anime “Ghost in the Shell” ( “ Lo spirito nel guscio, film d’animazione giapponese) è un altro famoso esempio che esplora anche l’idea che la mente umana possa cambiare in natura attraverso un’ibridazione con la Macchina. Fino all’anno scorso, se mi aveste chiesto quando questa fantascienza avrebbe potuto diventare realtà, avrei detto non durante la mia vita. Nel giro degli ultimi tre anni, invece, l’intelligenza artificiale è cresciuta a dismisura in capacità. Può darsi che si fermi dov’è ora, ma può anche darsi che diventi sovrumana in cinque anni! Quindi tutte queste opere di fantascienza diventano potenzialmente predizioni di un futuro vicino. O come leggevo su Urania anni fa: “Il futuro alla gola”. “
–Ed è proprio quello che mi è balenato in mente e mi ha spinta a intervistarti, ma l’intelligenza artificiale non potrebbe aiutare quella umana a evolversi?-
-Chissà! II nostro cervello però ha algoritmi predefiniti. Maestri IA potrebbero aiutare forse i bambini a imparare meglio di quanto non possano adesso, ma dubito che questo possa portare a un salto di qualità della nostra mente. Possibile invece che l’IA possa portare a progressi scientifici e medici per migliorare l’essere umano. Ma sembra più facile per un IA
progettare un IA più intelligente che un umano più intelligente…
Se davvero l’AI può intraprendere un periodo di crescita esplosiva, dovremmo guardare a queste nuove menti come… nostri figli adottivi e nuovi umani.”
– A questo punto sono davvero interessata all’idea di leggere libri di fantascienza di quarant’anni fa per indovinare il futuro prossimo. Hai altri suggerimenti? –
“ Non so se sono pronto a dare una panoramica del settore, ma sono
sicuro che ChatGPT o suoi simili avrebbero proposte interessanti.”
– Va bene, comincerò con Asimov, poi mi aiuterai a fare le domande
giuste a ChatGPT!-
Naz e Davide Gaiotto