Papi a Caselle. Ė finito il nostro excursus durato otto numeri, iniziato nel novembre dell’anno scorso e terminato sul numero di giugno 2024 con l’ultima puntata, sempre qui su Cose Nostre. Il tema era sui Papi che hanno toccato il suolo di Caselle Torinese, un posto, tra l’altro, da dove si arriva anche dall’alto, vale a dire nell’aeroporto di Torino-Caselle intitolato al compianto presidente Sandro Pertini. Come già scritto nell’introduzione, questa serie di articoli non ha avuto altro scopo che quello di fermare momenti di storia locale.
Da ricordare che l’idea, i testi, la ricerca delle foto – tra l’altro molto speciali perché esclusive, quasi tutte scattate dal fotografo ufficiale dell’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano – sono stati frutto di una particolare attenzione.
La storia, la nostra piccola grande storia sugli incontri avvenuti tra il Pontefice regnante in quel momento e il nostro sindaco finisce, per ora, con l’anno 2015 e ha riguardato, negli ultimi decenni, tre Papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. Tutti sono sfilati sul red carpet, ovvero sul tappeto rosso dell’aeroporto, con personalità da parterre de roi (una platea di re) da fotografare, da “inchiostrare”, da ricordare.
Ma ovviamente è facile immaginare e prevedere che nel futuro ci saranno altri Papi, altri sindaci, altre grandi motivazioni per nuove visite apostoliche a Torino o nel Piemonte. Con un po’ di fantasia si può scrivere che sono stati e saranno sempre degli incontri tra cielo e terra. Questo significa che arriveranno ancora altri aerei con sulla carlinga la bandiera dello Stato della Città del Vaticano unita a quella della Repubblica Italiana. Certo, il Papa avrà sempre la Veste Bianca, il sindaco la fascia tricolore, e non cambierà di molto il cerimoniale dell’arrivo. L’unica cosa che cambierà sarà il tipo di aereo che naturalmente sarà sempre più avveniristico, e da non scartare l’idea che in un lontano futuro il Papa arrivi a Caselle a bordo se non di un’astronave, comunque di un mezzo che in dieci minuti lo possa portare da Roma a Torino Caselle. E anche allora lì ci sarà un nostro sindaco ad aspettarlo, a salutarlo.
Fantasia a parte, grazie per l’attenzione per chi ha letto o leggerà questi momenti di storia locale che si aggiungono alla millenaria storia di Caselle Torinese, “il paese delle ombre veloci”. Un posto come tanti ma che ha l’orgoglio – tra l’altro – di poter vantare che ogni tanto vede un Papa da vicino, da molto vicino; e allora il sindaco del posto si veste a festa, indossa con orgoglio la fascia tricolore e va portare al Papa – in nome di tutta la nostra comunità – un saluto cordiale e sincero di benvenuto.
La splendida foto che incornicia questo articolo, scattata anche questa dal fotografo del Vaticano il 13 marzo del 2013, mostra Papa Francesco, il 266° Pontefice della Chiesa, appena nominato Papa dal Conclave dei cardinali, mentre si avvia all’interno della splendida Cappella Sistina alla Loggia delle Benedizioni, che guarda Piazza San Pietro, per salutare la folla dei fedeli arrivati per incontrarlo e augurargli un buon Pontificato.
Un momento alto questo: di tradizione religiosa, di arte, di storia, di attualità, di attesa. Prima di diventare Papa, Francesco era ancora il cardinale Jorge ( Giorgio) Bergoglio e si trasferì a Roma da Buenos Aires, da undicimila chilometri, con tante speranze, soprattutto per gli ultimi del mondo. Portava e porta più che mai nel profondo del cuore la parola Pace. Ma due guerre infinite quanto rabbiose oggi fanno tremare il mondo. E la “sua” Pace è inascoltata, se non ignorata, dai potenti della Terra. Anche nello scenario un po’ vero e un po’ finto del G7 del 15 giugno scorso in Puglia Papa Bergoglio ha proposto pace e amore, avanzando faticosamente carico di malanni. Sapendo, a coloro che rappresentano il potere nella metà del pianeta, di non poter imporre nulla. Li può solo implorare che facciano quanto possibile per la pace.
Oggi Papa Francesco ha 87 anni ed è sul soglio pontificio da 11 anni; ormai è entrato nella lista dei Pontefici più longevi degli ultimi sette secoli. Tra l’altro lo aspetta l’Anno Santo del 2025 che inizierà con l’apertura della Porta Santa in San Pietro il 24 dicembre. Durerà tutto l’anno. Sono previsti trenta milioni di pellegrini.
Incontrarsi, tra cielo e terra
Concluso il ciclo di articoli dedicati ai Papi a Caselle
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