A volte capita di sentire, da chi vive nella nostra città, che in questo luogo non c’è nulla di bello. Certo, occorre ammettere che in Italia ci sono posti ricchi di storia e di paesaggio con cui la nostra Caselle non può certo competere.
Ricordo che durante un viaggio in Tunisia ci portarono a vedere quella che per loro era una cascata, ci siamo fatti una risata, perché per noi era un semplice salto di una roggia; ma in quel luogo non c’era forse niente di meglio. Questo per dire che se sapessimo valorizzare e mantenere al meglio quel che ci circonda, c’accorgeremo che il bello esiste ovunque in Italia.
In verità qualcosa di bello l’abbiamo anche in casa nostra, ma purtroppo piuttosto trascurato. L’unica struttura che è stata rimessa a nuovo, con una completa ristrutturazione, completata nel 2000 (con qualche difetto piuttosto evidente), è il palazzo dell’Ala, noto come palazzo Mosca.
Le chiese avrebbero sicuramente bisogno di una rinfrescata, mentre il castello, di cui si conosce l’origine dal 1174, pur essendo ancora parzialmente usufruibile è avviato verso un lento decadimento. E che dire della vecchia stazione? E’ stata edificata 150 fa, ha svolto egregiamente la sua funzione sino al 1999, ed ora è lì sotto gli occhi di tutti, (meno di chi non vuol vedere), in uno stato pietoso; sul tetto è cresciuta l’erba alimentata dal concime di centinaia di piccioni, nell’interno stanno crollando i soffitti.
E l’ex ospedale? Costruito nel 1783, più volte rimaneggiato, funzionale a casa di riposo sino al 2011, anch’esso ora specchio dell’abbandono e dell’incuria.
Ci sono anche altri edifici pubblici, molto più recenti, ad esempio la scuola elementare di strada caldano, che non godono di ottima salute, ma questa è un’altra storia.
Fra poco avremo un mega centro commerciale, unico nel suo genere; per chi ci ha governato la città negli ultimi anni forse il bello sarà quella roba lì, ma non mi trova assolutamente d’accordo. Comunque, dopo aver sentito, ancora una volta, la frase nel titolo, mi è venuta voglia di raccogliere, in una paginetta, alcuni dati significativi sulla storia di Caselle, ad utilizzo dei numerosi concittadini acquisiti, ma anche di coloro che sono qui da una vita e non conoscono la città in cui vivono.

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Ernesto Scalco
Sono nato a Caselle Torinese, il 14/08/1945. Sposato con Ida Brachet, 2 figli, 2 nipoti. Titolo di studio: Perito industriale, conseguito pr. Ist. A. Avogadro di Torino Come attività lavorativa principale per 36 anni ho svolto Analisi del processo industriale, in diverse aziende elettro- meccaniche. Dal 1980, responsabile del suddetto servizio in aziende diverse. Dal '98 pensionato. Interessi: ambiente, pace e solidarietà, diritti umani Volontariato: Dal 1990, attivista in Amnesty International; dal 2017 responsabile del gruppo locale A.I. per Ciriè e Comuni To. nord. Dal 1993, propone a "Cose nostre" la pubblicazione di articoli su temi di carattere ambientale, sociale, culturale. Dal 1997 al 2013, organizzatore e gestore dell'accoglienza temporanea di altrettanti gruppi di bimbi di "Chernobyl". Dal 2001 attivista in Emergency, sezione di Torino, membro del gruppo che si reca, su richiesta, nelle scuole.

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