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martedì, Dicembre 3, 2024

    Tra una stagione e l’altra

    Uno sguardo all’estate e ai prossimi cartelloni torinesi

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    In estate, si sa, l’attività musicale in città rallenta, e le attenzioni si spostano sui festival organizzati nelle località di villeggiatura. Oppure, per chi in vacanza preferisce dedicarsi allo sport o ad altre attività, si inizia a pensare ai cartelloni delle prossime stagioni musicali, che sono stati presentati nei mesi primaverili. Scorrendo la programmazione delle principali istituzioni cittadine, pare di percepire un certo desiderio di normalità, che piace agli abitudinari ma lascia qualche perplessità a chi ama scoprire cose nuove. La sensazione è particolarmente viva se si guarda il cartellone del Teatro Regio, ed è stata accentuata dalla scelta di presentare in anticipo, a febbraio, la parte più originale del programma, cioè il “trittico” di opere che ad ottobre aprirà la stagione 2024-2025. Nulla a che vedere con “Il trittico” di Puccini, che ha chiuso la stagione scorsa, poche settimane fa: il trittico autunnale è frutto di un ambizioso progetto del Regio, che nel mese di ottobre alternerà sul proprio palcoscenico tre opere a serata intera, messe in musica su uno stesso soggetto da tre compositori diversi: si tratta di “Manon Lescaut” di Auber (1856), “Manon” di Massenet (1884) e “Manon Lescaut” di Puccini (1893), tratte dal romanzo settecentesco “Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut” dell’Abbé Prévost. Una partenza col botto di questo tipo, presentata con tanto anticipo, autorizzava i melomani ad aspettarsi, per i mesi a seguire, una programmazione che stesse al passo; e non si è potuto evitare di palpare una certa delusione quando, il 15 maggio, ci si è visti presentare per lo più titoli del repertorio consueto: “Le nozze di Figaro” di Mozart, i balletti “Giselle” e “Lo schiaccianoci”, “L’elisir d’amore” di Donizetti, “Rigoletto” di Verdi, “Andrea Chénier” di Giordano. Meno frequenti sono “La dama di picche” di Cajkovskij e, soprattutto, “Hamlet” di Thomas. Quest’ultimo, che sarà eseguito nella rarissima versione per tenore protagonista, affidata alla voce di John Osborn, è la vera chicca della stagione che conferma la volontà di riscoprire l’Ottocento francese, iniziata l’anno scorso con “La Juive” di Halévy, che ha vinto il Premio Abbiati come miglior spettacolo d’opera prodotto in Italia. Nel complesso, ci attende una stagione “normale”, specie se confrontata con quella appena conclusa, che era segnata da un progetto forte legato al centenario pucciniano (e, a dire il vero, ci si sarebbe aspettati di veder completato il catalogo del compositore nella stagione entrante); ma pur sempre di una normalità di qualità si tratta, che si spera possa far avvicinare all’opera qualche neofita in più.

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    Aria di normalità si respira anche sfogliando il programma dei Concerti del Lingotto, presentati il 27 maggio (pochi giorni prima che la Bayerisches Staatsorchester, diretta da Vladimir Jurowski, concludesse la stagione 2023-2024): i compositori in cartellone ‒ interpretati, è bene sottolinearlo, dalle più rinomate orchestre e dai maggiori direttori del continente ‒ rispondono tutti al canone dei “grandi” della musica cosiddetta classica, presentati nei loro pezzi più celebri. E si sente la mancanza di una grande composizione vocale, quale era stato, nella passata stagione, il “Messiah” di Handel. La vera novità proposta dall’Associazione Lingotto Musica è una nuova rassegna dedicata al pianoforte, “I pianisti del Lingotto”, che ospiterà, nella sala dei 500, cinque grandi solisti di diverse generazioni. E nuovo è il logo della stagione, che disegna un simbolico 8 unendo specularmente un’orchestra stilizzata con la pista del Lingotto, riassumendo in sé la storia industriale e culturale del complesso che ospita l’auditorium “Giovanni Agnelli”. Qualche rarità sinfonica in più si trova nel cartellone dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, anche qui, però, con poco spazio per le voci.

    E, attendendo l’inizio delle prossime stagioni musicali torinesi, come trascorrere l’estate? Nel box degli appuntamenti trovate i riferimenti di festival italiani e stranieri in cui passare qualche piacevole giornata di musica. Per tirare acqua al mio mulino, mi permetto poi di invitare tutti i lettori in Valle d’Aosta, dove, tra agosto e settembre, si terrà Artitude, un festival non prettamente musicale, ma artistico in senso ampio, alla cui organizzazione ho contribuito e nel quale interverrò personalmente con una piccola conferenza/laboratorio dedicata a esplorare il teatro d’opera e la lirica da camera, il 17 agosto a Saint-Nicolas. Il festival (fondato dalla pittrice Giorgia Madonno), che quest’anno ha per tema “Silenzio, solitudine, vuoto”, oltre che a Saint-Nicolas (16-18 agosto) farà tappa ad Aosta (6-8 settembre) e a Saint-Pierre (27-29 settembre): ogni tappa è caratterizzata da una mostra di arte figurativa e un fitto calendario di performance, conferenze e laboratori. Potete trovare tutto il programma su https://www.throughart.net/blog/2024-a-r-titude-programma#1. Venite numerosi!

     Gli appuntamenti dell’estate

    A Torino: Dal 6 al 22 settembre si tiene MiTo-Settembre Musica, il festival in collaborazione con Milano che quest’anno ha come titolo “Moti”: concerti in varie location tutti i pomeriggi e le sere. Nei primi giorni si segnalano: l’inaugurazione il 6 settembre alle 21 in piazza San Carlo, con Orchestra e Coro del Teatro Regio che propongono la Sinfonia n. 9 di Beethoven, direttore Michele Spotti, solisti Salomè Jicia, Teresa Iervolino, Omar Mancini, Adolfo Corrado. L’8, sempre in piazza San Carlo, si esibiscono i “100 cellos” di Giovanni Sollima e Enrico Melozzi. Il 10, all’auditorium Rai, la Filarmonica del Teatro Regio, diretta da Gianandrea Noseda, propone un programma variegato che da Walker passando per Casella si conclude con la Sinfonia n. 7 di Beethoven. Il 12 musica barocca in un luogo insolito: il contralto Delphine Galou, con Ottavio Dantone al clavicembalo, fa un recital al Le Roi Music Hall. Per ulteriori informazioni consultare www.mitosettembremusica.it.

    Lo Stresa Festival  si svolge, come di consueto, a Stresa e dintorni in due parti: dal 16 al 26 luglio (una serie jazz e alcuni appuntamenti riservati ai giovani) e dal 17 agosto al 6 settembre. Il 27-28 luglio, in trasferta a Orta, saranno rappresentate Le nozze di Figaro di Mozart nella riduzione “immersiva” di Gianmaria Aliverta. Informazioni su www.stresafestival.eu.

    Si segnalano inoltre i siti web di alcuni festival estivi in Italia e in Europa:

    Arena di Verona: https://www.arena.it

    Sferisterio di Macerata: https://www.sferisterio.it/

    Festival Puccini – Torre del Lago: https://www.puccinifestival.it/

    Lirica in piazza – Massa Marittima: https://www.liricainpiazza.it/

    Rossini Opera Festival – Pesaro: https://www.rossinioperafestival.it/

    Festival della Valle d’Itria – Martina Franca: https://www.festivaldellavalleditria.it/

    Festival di Salisburgo (Austria): https://www.salzburgerfestspiele.at/en/

    Festival di Bregenz (Austria): https://bregenzerfestspiele.com/en

    Festival “Rossini in Wildbad” (Germania): https://www.bad-wildbad.de/en/rossini/

    Festival di Bayreuth (Germania): https://www.bayreuther-festspiele.de/en/

    Opera Holland Park (Londra-Inghilterra): https://operahollandpark.com/

    Festival di Glyndebourne (Inghilterra): https://www.glyndebourne.com/

    Festival di Aix-en-Provence (Francia): https://festival-aix.com/en

    Festival di Peralada (Spagna): https://www.festivalperalada.com

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