Viva YouTube, cioè uno di quei “famigerati” social che sono gioie e dolori dei nostri
tempi? Sì.
Non c’è dubbio che i social, in tutte le loro forme, hanno inciso profondamente nella
vita di tutti. È una vera e propria rivoluzione copernicana. I metodi di comunicazione
interpersonali e collettivi sono stati completamente rivoluzionati: nel bene e nel male.
Dobbiamo considerarli il nuovo diavolo o l’acqua santa? Né l’uno, né l’altro. I social, e tutto ciò che attiene agli strumenti informatici, sono delle ulteriori possibilità che il
progresso tecnologico e scientifico mette a nostra disposizione. La qualità del suo
impiego dipende esclusivamente dall’uso che noi, noi tutti, ne facciamo.
Nella storia dell’umanità ci sono stati diversi momenti in cui sono apparse clamorose
novità, quasi sempre viste come un attentato alle convenzioni e ai meccanismi che
regolavano il buon vivere.
È emblematica in questo senso l’invenzione della stampa a caratteri mobili creata da
Gutenberg a metà del 1400. Forse l’invenzione della stampa a caratteri mobili è
quella culturalmente più vicina alla rivoluzione informatica. Questa nuova tecnica fu
accolta malissimo, soprattutto dalla Chiesa: temevano che la diffusione della
conoscenza delle scritture avrebbe causato guai. Sappiamo come è andata: non ci fu
nessun disastro, ma fu l’inizio di un processo culturale di enorme importanza.
Naturalmente questi nuovi strumenti devono essere maneggiati con cura e cautela per
poterne apprezzare le possibilità, con gli annessi rischi, che comporta.
È di questo che vorrei parlare: che ruolo hanno i social nel vissuto quotidiano e che
possibilità ci hanno fornito per poter realizzare le attività sociali e culturali che
cerchiamo di promuovere?
Questa è la domanda centrale.
Grazie ai nuovi smartphone abbiamo potuto alzare di molto la qualità della proposta
culturale e di intrattenimento che negli ultimi anni abbiamo sviluppato, ad esempio, nella nostra Confraternita dei Battuti e non solo: elaborazione di locandine, documenti, ricerche maggiore facilità nella comunicazione interpersonale e collettiva ecc., tutte queste cose sono state semplificate e rese più efficaci.
Inoltre negli ultimi anni abbiamo organizzato diverse iniziative storico-artistiche
finalizzate alla conoscenza del patrimonio della città. Queste iniziative sono state
realizzate utilizzando unicamente Facebook. Con un semplice click si possono
contattare molte persone.
Con i vecchi metodi sarebbe stato molto più complicato e con risultati incerti.
Grazie a questo social si ha la possibilità di interagire e rimanere in contatto con gruppi e persone che coltivano gli stessi interessi, attuando lo scambio di esperienze.
Ovviamente un social così diffuso come Facebook si presta anche a
veicolare notizie false e tendenziose. Come ci si difende? Attraverso lo studio e
l’approfondimento delle varie tematiche. La conoscenza permette di smascherare
falsità e notizie non vere.
Tuttavia il social preferito, e a mio avviso il più importante, è YouTube: puoi esplorare e viaggiare in tutto il mondo, puoi entrare nelle case di villaggi sperduti, conoscere la vita di persone lontanissime e tanto altro. Con YouTube puoi realizzare il sogno di creare un palinsesto secondo i tuoi interessi e preferenze: conferenze di tutti i tipi, documentari, tutta la musica del mondo è a tua disposizione. Approfondimenti politici artistici storici e culturali sono accessibili a tutti. Non mancano i film e tanto altro.
Grazie a questo canale non sei costretto a sottostare ai capricci e interessi della
programmazione televisiva delle reti istituzionali.
Un solo esempio tra i tanti, ma concreto: l’instabilità geopolitica generata dalle guerre
è fonte di grande preoccupazione, su YouTube è disponibile un canale, promosso da
“Limes” la più importante rivista di geopolitica, si chiama “Mappa mundi”,
giornalmente vengono pubblicati dei video di approfondimento animati dai maggiori
esperti. Uno strumento utilissimo per capire.
I social sono una possibilità democratica vera, può piacere o meno, con tutti i limiti e
possibilità che questi mezzi offrono.
Inoltre non nego che grazie a questi strumenti si può migliorare la capacità di
indagine e approfondimento.
Queste poche e sparse considerazioni non vogliono né demonizzare né esaltare le
possibilità offerte da queste tecnologie. Dobbiamo imparare a padroneggiarle e
conoscerle senza pregiudizi.
Domanda: come possiamo conoscere meglio rischi e vantaggi; come funzionano
questi strumenti; l’intelligenza artificiale è pericolosa o no?
Per meglio comprendere e approfondire questi interrogativi leggete gli articoli di
Luca Alberigo su Cose Nostre. Uno dei maggiori esperti del ramo.
Viva YouTube!
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