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sabato, Settembre 14, 2024

    Chi lotterà per diritti e ambiente?

    Nuovo parlamento europeo

    Impossibile trattenere la delusione per l’esito di questa tornata elettorale, soprattutto per l’aumento degli astenuti, che ha falsato i dati percentuali. Per fortuna, fra i nuovi eletti ci sono persone, in maggioranza giovani donne, che porteranno un contributo senz’altro positivo, e si batteranno per i diritti umani e per l’ambiente, come hanno promesso.

    Cecilia Strada (Italia). Poche persone in Europa hanno un’esperienza in tema di diritti umani come Cecilia, figlia di Gino Strada, fondatore di Emergency. Cecilia ha vissuto tutte le vicende dell’associazione umanitaria fin dalla fondazione. Al centro del suo impegno per l’Europarlamento c’è la parola Pace, perché “la guerra non può essere considerata una cosa inevitabile”. Strada ha detto che si batterà anche per un’Europa più accogliente, dove le persone migranti siano considerate una risorsa e non un problema, e dove la dignità di ogni essere umano sia rispettata.

    Mimmo Lucano (Italia). Come si sa, è stato sindaco del paesino calabrese di Riace e qui ha costruito un modello di accoglienza, in cui rifugiati e richiedenti asilo avevano trovato occupazione e integrazione. Da simbolo dell’integrazione che funziona, Lucano era diventato oggetto della propaganda politica a favore delle frontiere chiuse. Ora è stato eletto al parlamento europeo, ma è anche tornato sindaco di Riace. In Europa porterà i valori di integrazione e accoglienza che ha affermato in Calabria, ma sarà anche voce del Mezzogiorno italiano. “Appartengo al Sud, voglio fare il possibile e l’impossibile per questa terra”, ha dichiarato dopo l’elezione.

    Li Andersson (Finlandia). Li Andersson è considerata la politica del momento in Finlandia. Gli ideali di Andersson, sono chiari: sanzioni a Israele per il genocidio che sta commettendo nella Striscia di Gaza; limitazioni alle armi nucleari; politiche di accoglienza contro l’Europa dei muri e dei porti chiusi; politiche rivolte ai giovani, con un focus sul lavoro e sulla salute mentale; misure ambientali che disincentivino l’utilizzo dell’automobile.

    Bruno Gonçalves (Portogallo). Bruno ha solo 27 anni, è tra i più giovani neoeletti al parlamento europeo. Al centro della sua agenda politica c’è la lotta alla povertà e la riduzione delle disuguaglianze. “La povertà riguarda tanto coloro che non lavorano quanto coloro che lavorano. Nel mondo continua ad esserci un’enorme disparità, accentuata dalle diverse crisi a livello globale”. E tra le crisi internazionali, quella che gli sta più a cuore riguarda la Striscia di Gaza. Chiede a gran voce maggiore sostegno umanitario a Gaza e la necessità del riconoscimento dello Stato di Palestina. Un altro pilastro del suo pensiero, è la protezione del pianeta, attraverso misure radicali di contrasto ai cambiamenti climatici.

    Rima Hassan (Francia). Rima è nata nel 1992 in un campo profughi palestinese e si è trasferita in Francia a dieci anni. Ha lavorato alla Corte nazionale francese del diritto all’asilo e ha fondato l’ong Osservatorio dei Campi di Rifugiati. Nel 2023 la rivista Forbes l’ha nominata donna francese dell’anno. Ora, si appresta a entrare nel Parlamento europeo come prima deputata palestinese. Hassan si è fatta sentire senza sosta a proposito del genocidio messo in atto da Israele nella Striscia di Gaza. Dopo l’elezione ha promesso che in cima alle sue priorità ci sarà proprio Gaza.

    Carola Rackete (Germania). Carola era finita a processo da capitana della nave Sea-Watch per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e resistenza a pubblico ufficiale, poi tutte le accuse sono cadute, perché la capitana non aveva fatto altro che salvare vite. Rackete porterà a Bruxelles le istanze dell’accoglienza e dell’integrazione, ma ha giurato che la sua attenzione sarà soprattutto sulle tematiche ambientali. In particolare la lotta alla deforestazione, la transizione dall’agricoltura industriale all’agroecologia e interventi radicali sui trasporti.

    Irene Montero (Spagna). Se c’è una deputata che porterà le istanze femministe al parlamento europeo, quella sicuramente è Irene. E’ stata la promotrice della legge sul consenso sessuale “solo il sì è un sì”. Ora che per Montero si aprono le porte delle istituzioni europee, ha promesso che si batterà perché nei paesi dell’Unione europea si possa avere accesso libero e sicuro all’aborto, ma anche per la tutela del congedo di paternità e maternità e per il rafforzamento della legislazione comunitaria sulla violenza di genere.
    Lena Schilling (Austria). “Un’Europa democratica e rispettosa del clima”. È quello a cui vuole contribuire come nuova parlamentare europea Lena Schilling, di soli 23 anni. Lei mette diritti e ambiente in cima alle priorità. Schilling ha avuto un ruolo di rilievo all’interno del movimento Fridays for Future. “Per i prossimi cinque anni mi batterò ogni giorno per la protezione del clima con la stessa energia e passione”, per aumentare i trasporti pubblici e per politiche di protezione dell’ambiente che tutelino le fasce più povere della popolazione.

    Kira Marie Peter-Hansen (Danimarca). Nel 2019 Kira era già stata eletta come parlamentare europea, la più giovane, a soli 21 anni. Le principali battaglie che ha portato avanti durante il suo primo mandato, e che continuerà a mettere al centro della sua agenda politica sono: la lotta ai cambiamenti climatici, con la sua crociata contro il trasporto aereo, provvedimenti per un’industria dell’abbigliamento più sostenibile e la parità di genere. È stata nel 2023 tra le menti della direttiva volta a equiparare gli stipendi nei 27 paesi dell’Unione europea, senza distinzione di genere e a sanzionare i datori di lavoro inadempienti. Temi su cui ha dichiarato che continuerà a insistere, oltre che sulla lotta alla povertà.

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    Ernesto Scalco
    Ernesto Scalco
    Sono nato a Caselle Torinese, il 14/08/1945. Sposato con Ida Brachet, 2 figli, 2 nipoti. Titolo di studio: Perito industriale, conseguito pr. Ist. A. Avogadro di Torino Come attività lavorativa principale per 36 anni ho svolto Analisi del processo industriale, in diverse aziende elettro- meccaniche. Dal 1980, responsabile del suddetto servizio in aziende diverse. Dal '98 pensionato. Interessi: ambiente, pace e solidarietà, diritti umani Volontariato: Dal 1990, attivista in Amnesty International; dal 2017 responsabile del gruppo locale A.I. per Ciriè e Comuni To. nord. Dal 1993, propone a "Cose nostre" la pubblicazione di articoli su temi di carattere ambientale, sociale, culturale. Dal 1997 al 2013, organizzatore e gestore dell'accoglienza temporanea di altrettanti gruppi di bimbi di "Chernobyl". Dal 2001 attivista in Emergency, sezione di Torino, membro del gruppo che si reca, su richiesta, nelle scuole.

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