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venerdì, Marzo 7, 2025

    Tempo Libro chiude oppure rinasce?

    Una voce rimbalza in città e sui social

    Da qualche giorno la notizia della chiusura della libreria “Tempo Libro” rimbalza sui social e la costernazione di chi condivide tale notizia è palpabile. Quando una libreria chiude è un lutto culturale per la città. Stamani abbiamo incontrato Paola Maestrello, che da dieci anni gestisce la libreria e da quaranta lavora con i libri. È gentile Paola e ci racconta, semplicemente che, per lei, è terminata la vita lavorativa. “Ho fatto una promessa a mio marito, – dice – ho una certa età e voglio passare il resto degli anni viaggiando. Sorride: “Abbiamo comprato un camper che mi sta aspettando.” All’improvviso pero Paola si rabbuia un pochino e apostrofa: “Quando ho saputo che la carta stampata si sarebbe occupata di me e dei miei libri mi sono chiesta perché nessuno prima si fosse mai preoccupato dei miei volumi, della vendite.” Continua con un sorriso triste: “Qualche anno fa scrissi una lettera in cui lamentavo il fatto che il fenomeno del Salone del libro è un paradosso: le persone pagano un biglietto per comprare libri…”

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    Paola Maestrello racconta le sue difficoltà “tecnologiche”, di come in passato, le sia stato suggerito di aggiornare i suoi social ma si è arresa: per lei, il libro, quello che ama, resta cartaceo. Non disdegna l’e-book, ma i libri sono il suo elisir. Amazon, ovviamente, ha contribuito ad aumentare il senso di inadeguatezza che, un po’, le sue parole lasciano intendere. Inadeguatezza alla velocità. I cosiddetti “lettori forti”, quelli che leggono un libro al mese e reggono le fragili economie delle librerie sono viziati: a loro piace ricevere il libro a casa il giorno dopo, come se si trattasse di un farmaco salvavita, urgentissimo. Non possono aspettare i tre o quattro giorni che occorrono alla libraia. Alla domanda sul futuro della libreria, però, Paola sorride e si illumina.” Fino a quando mi sono affidata alle agenzie – dice – non è successo alcunché, ma da quando i social se ne sono occupati ho ricevuto moltissime telefonate e programmato numerosi appuntamenti.”
    “ Sono contenta – continua – perché mi sono sembrati davvero interessati.”
    Ora l’iniziale rammarico lascia il posto alla speranza. Paola spera che il suo gioiello pieno di maghi, principesse, luoghi incantati, terre assolate sia raccolto da persone giovani che abbiano l’entusiasmo di abbracciare quel luogo e le capacità di cambiarlo senza snaturarlo.
    Noi speriamo con lei. La libreria non chiuderà, passerà di mano e quando andremo a cercare Albus Silente, o il Signor Malaussene sapremo ancora dove trovarli.

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