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L’omicidio di Mario Cerciello Rega

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La vicenda del povero Mario Cerciello Rega ha suscitato un’ondata di commozione in tutto il paese il quale si è unito idealmente  intorno alla sua famiglia e all’arma dei Carabinieri.

Cerciello, forse, non era un eroe nel termine classico ma, sicuramente, un cittadino esemplare di questo paese lacerato da divisioni e odi incrociati. Il vicebrigadiere, oltre ad essere un carabiniere ligio al dovere, era uso a praticare un volontariato solidale verso gli ultimi: tra cui anche quelli che sono oggetto di violenti attacchi. Non solo da semplici cittadini leoni della tastiera.

Questa dolorosa vicenda ci spinge a porci una serie di domande “scomode”: ovvero fare i conti con le vicende presenti e passate della nostra Patria.

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Operazione quanto mai necessaria, vista la nostra ritrosia a confrontarci con vicende storiche che ancora lacerano l’Italia.

Abbiamo detto che tutta l’Italia si è stretta intorno a Cerciello e all’Arma.

Allora domandiamoci: qual è l’Italia vera? Quella che piange e solidarizza con i Carabinieri o quella che, come abbiamo visto tante volte in TV, quando le forze dell’ordine catturano i boss delle grandi mafie, applaudono i boss e insultano i poliziotti?

Quali sono i Carabinieri veri? I Salvo D’Acquisto, I Cerciello e i tanti marescialli e semplici carabinieri che si prodigano verso i cittadini, oppure quelli che aderirono al tentato colpo di stato Borghese o che erano a Portella delle Ginestre?

Quali sono le vere forze dell’ordine? Quelle che ogni notte vegliano sulla sicurezza di noi tutti o quelle che caricano gli operai in corteo?

Quali sono gli italiani veri? Quelli che insultano e tirano lattine alle forze dell’ordine durante le partite allo stadio, oppure quelli che appena hanno bisogno corrono fiduciosi dal maresciallo?

Questi sono solo pochi interrogativi che affiorano alla mente in modo approssimativo. Molti altri potremmo aggiungerne.

Dobbiamo cominciare, a partire dalle forze politiche, a porci queste ed altre domande. Anche sulle tante vicende ancora aperte che lacerano e dividono il Paese.

Nessuno può sfuggire a questa catarsi nazionale.

Possiamo anche far finta di nulla. Allora significa che i sacrifici di tanti eroi e non saranno stati vani.

Cerciello, e la sua famiglia, in breve saranno dimenticati. Come la storia ci insegna.

O avremo il coraggio di accettare questa sfida, onorando la memoria di questi uomini, oppure al prossimo Cerciello verseremo nuove e calde lacrime ipocrite.

Il quesito è nelle mani di ognuno di noi.

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