Festosa e partecipata cerimonia, nella mattinata di domenica 17 marzo, per il conferimento della cittadinanza onoraria casellese a Giovanni Verderone. Come noto, l’istituto della Cittadinanza Onoraria è un riconoscimento, concesso da un Comune o dallo Stato, nei confronti di un individuo che si è particolarmente distinto in un qualche campo, a vantaggio comunque della comunità. L’iter per il conferimento è disciplinato a Caselle da apposito regolamento comunale, che prevede, fra le possibilità per avviare la procedura, la sottoscrizione di apposita istanza da almeno cinque associazioni. E così è stato nel caso di Giovanni Verderone. Una vita spesa nel mondo del volontariato. E infatti sono state ben otto le associazioni che hanno raccolto la proposta, partita da Mauro Giordano, di restituire al nostro ex concittadino la cittadinanza casellese, ”persa” quando, con la nascita di Mappano Comune, come linea di confine fu scelto il tracciato della superstrada per l’aeroporto. E la Cascina Castellazzo, ove Giovanni Verderone abita da sempre con la famiglia, è al di là del confine.
La pratica per la cittadinanza ha fatto il suo iter, con l’ultimo passaggio in Consiglio Comunale avvenuto lunedì 11 marzo, ove l’approvazione è avvenuta all’unanimità. La successiva domenica, nel Salone della Pro Loco è stato il sindaco Beppe Marsaglia a consegnare la pergamena che attesta il riconoscimento e ne riporta le motivazioni. Anche il sindaco Grassi di Mappano, l’altro sindaco presente alla cerimonia, rivolgendosi all’amico di famiglia Giovanni ha voluto dire la sua: “Una persona con il cuore grande come il tuo può stare tranquillamente in due città”.
Nel corso della cerimonia tante sono state le testimonianze rese dal vivo, partendo proprio dal sindaco Marsaglia, con due flash che lo hanno coinvolto personalmente: a inizio anni 90 quando fu Verderone a convincerlo a entrare con lui nella lista sostenuta dai Coltivatori Diretti, a inizio anni 2000 quando su richiesta dell’allora sindaco Rosito toccò a lui convincere Verderone ad accettare l’incarico di presidenza del Baulino, che navigava in cattive acque. Il casellese dell’anno Tonino Mangalaviti ha ricordato le tonnellate di carta raccolte e trasportate col trattore di Verderone alla Cartiera di Borgaro. Un altro casellese dell’anno, Luciano Dematteis, ha ricordato come, arrivato da poco a Caselle, sia stato coinvolto da Verderone nella gestione del Baulino. I quindici anni di Verderone al Baulino sono stati definiti anche da Dario Pidello “un atto di tanto coraggio, perché in quell’incarico rischiava del suo”. Filiberto Paganini, per la Croce Verde Sezione di Borgaro/Caselle: “Se oggi tante divise arancioni sono qui presenti lo dobbiamo a Giovanni Verderone, primo milite ad arruolarsi”.
Da parte sua, Verderone nelle repliche ha ringraziato l’Amministrazione Comunale per il provvedimento, le otto associazioni che hanno sottoscritto la richiesta (Pro Loco, Croce Verde, AVIS, Forgia, Alpini, Carabinieri in congedo, Stella Polare, Caritas), la presidente Proloco Silvana Menicali per l’amicizia e l’organizzazione della festa. Ha chiesto perdono alla famiglia per il tempo sottratto dagli impegni associativi. Ha infine voluto citare nel ricordo Giovanni Aghemo, amico del cuore e compagno di volontariato in particolare in Croce Verde e AVIS.
Nel prossimo Consiglio Comunale, nel mese di aprile, a inizio seduta al neo-cittadino casellese sarà consegnata una targa a suggello del provvedimento che premia con Giovanni Verderone tutto il mondo del volontariato casellese.
Nelle quattro case simbolo di Caselle, Giovanni é stata una colonna portante per almeno 50 anni. Grazie Giuan ‘dl Castlass.