Anche il Comandante della nostra Polizia Locale, il dottor Alessandro Teppa, è stato vittima del contagio da Covid-19.
Ora è guarito e possiamo darne notizia. Prima, no. Per scelta redazionale, non avevamo divulgato la notizia, per rispetto della sua privacy.
Oggi, in un momento più felice rispetto ai giorni vissuti in ospedale e con la sua ripresa lavorativa, abbiamo richiesto al nostro Comandante le sue impressioni ed un consiglio per tutti.
-Dunque Comandante, come ha vissuto questa esperienza?
“ È stata un’esperienza particolare, in quanto questa malattia prova il paziente soprattutto dal punto di vista mentale oltre che fisico, essendo un virus che muta in continuazione e quindi si ha il timore che le cure cui si viene sottoposti non siano efficaci essendo i miglioramenti lenti. Io sono ancora abbastanza giovane, ma comprendo il disagio delle persone anziane e fragili magari anche psicologicamente oltre che fisicamente. Fondamentale è non scoraggiarsi, ma reagire alle cure prestate con attenzione dal personale medico”.
-Lei è stato ricoverato in ospedale: come è realmente la situazione che si prova e che si trova negli ospedali?
“ Sì, io sono stato trasportato a Cirié dopo 8 giorni di febbre a casa e un risultato positivo al tampone molecolare; ho trascorso 5 giorni al pronto soccorso dove finalmente dopo 4 giorni è scomparso lo stato febbrile. Devo dire di essere stato curato bene compatibilmente ovviamente col numero di persone colpite dalla malattia. Era un continuo andirivieni di personale infermieristico e pazienti di ogni età, alcuni veramente in condizioni gravi e munite di casco o maschere per respirare con dosi alte di ossigeno. Ritornando quindi a ciò che ho detto precedentemente, importante è non scoraggiarsi e tenere duro dal punto di vista psicologico. Sono poi stato ricoverato all’Ospedale di Lanzo dove sono stato sottoposto ad ulteriori cure anche innovative in condizioni ovviamente migliori rispetto a Cirié, essendo un ospedale meno affollato. Risultato negativo al tampone dopo 4 giorni, successivamente sono stato dimesso per la convalescenza di due settimane presso la mia abitazione. Ho ripreso il lavoro martedì 24 novembre”.
– Come uomo delle istituzioni, e come persona che avendo provato sulla sua stessa pelle le difficoltà tutte di un contagio così infettivo, quali consigli può dare ai cittadini di Caselle in questo periodo natalizio? –
“ Il consiglio che posso dare ai cittadini è di uscire il meno possibile da casa soprattutto le persone anziane, utilizzare sempre la mascherina specie la FFP2 perché protegge maggiormente dal virus e più che mai rispettare rigorosamente le regole igieniche e tecniche dettate dalle istituzioni, perché solo così si riuscirà a risolvere il problema. Comprendo che Natale e Capodanno sono due festività importanti, ma purtroppo occorre fare dei sacrifici che verranno utili i mesi successivi essendo il tasso di mortalità ancora troppo elevato.
Approfitto ancora per sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, che la malattia esiste e sotto diverse forme e quindi di non dare retta ai sostenitori della tesi contraria. A questi ultimi farei provare minimo una settimana di ospedale in prima linea, penso che muterebbero opinione al riguardo.
Ringrazio ancora il personale medico ed infermieristico degli ospedali di Cirié e Lanzo per le cure prestate, nonché un signore, mio compagno di sventura di Mappano, con il quale ho instaurato una nuova amicizia, utile al morale se penso che non potevo vedere nessuno dei miei famigliari. Desidero ancora ricordare tutta la redazione di Cose Nostre e tutti i cittadini casellesi per porgere loro gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.”
Mauro Giordano