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sabato, Dicembre 14, 2024

    La morte di Giampiero Gaiottino

    Ho atteso. Invano.

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    Ho atteso invano che qualcuno mi dicesse che non era vero. Invece, la montagna che tanto amava ieri se l’è portato via. Giampiero “Gaio” Gaiottino è morto in un incidente sulle montagne di Balme, sul Sentiero degli Stambecchi. Per quanto ora ci è dato sapere, gli è stato fatale un passaggio in una zona denominata Labirinto Verticale.

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    Ma i particolari di questa tragedia ora non contano, conta solo che “Gaio” oggi non c’è più, ed è durissimo accettarlo.

    Giampi, nato a due finestre di distanza da casa mia, ha sempre fatto parte del  mio mondo piccolo, quello che stava e sta all’inizio di strada Caldano. Anche quando le strade della vita ci hanno divisi.

    Ci ha sempre accomunato l’amore sviscerato per il Toro e per il calcio, e una teoria di affetti comuni mai venuti meno, anche col passare del tempo.

    Ritrovarsi dopo parecchio, allorché aveva deciso di venir a svolgere opera di volontariato al C’entro di via delle Cartiere, era stato bellissimo: dopo un periodo tribolato, aveva riacquistato smalto e voglia di fare. E sapere che a regalarglielo era stata un’imbeccata di Paolo Passera, alla quale c’eravamo uniti tutti, era per noi motivo di soddisfazione e di gioia. Nel giro di pochissimo, con la simpatia innata, con quel fare che solo hanno le persone pure, Giampi era entrato nelle grazie di tutti, come se stesse al C’entro da sempre.

    In fondo, era sempre “‘l cit”, come lo chiamavano papà Mecu e mamma Luciana, con lo stesso lampo d’allegria negli occhi, divertito e divertente, proprio come nei giorni migliori trascorsi con la casacca del Caselle Calcio: era un centrocampista più di qualità che di quantità, anche se spesso gli chiedevano proprio l’opposto, mortificando il talento che aveva. Lui che in cuor suo un po’ Messi s’è sempre sentito…

    Al C’entro siamo orgogliosi di aver contribuito all’ultimo spezzone felice della sua vita, anche se non immaginavamo potesse essere così breve.

    Ci mancherà l’immancabile battuta che faceva ogni sera ad Andrea Bertone: “Beertwo, cume a l’è il muviment sta seira?” Oggi, caro Giampi non te lo sappiamo dire, perché non abbiamo lacrime bastevoli.

    Banale dirti che qualcosa di noi è morto lassù con te. Oggi ci siamo visti al C’entro, su quelli che erano diventati anche i tuoi campi, ma non abbiamo fatto niente: nessuno aveva voglia d’esser lì e di dire parole.

    Non ce ne sono, non le trovo. In tutti noi è rimasta l’immagine dell’ultima videochiamata che  ci siamo fatti: ricordi?, ti chiedevamo di star fermo, ché non riuscivamo a sentirti e a vederti bene. E tu a dirci che dovevi compiere i quotidiani trentamila passi giornalieri che ti avrebbero garantito di rimanere in forma, per tornare tra le montagne, appena te lo avessero garantito. Purtroppo, ci sei tornato per non tornare più.

    Ho guardato le tue ultime immagini: la Mole granata, capitan Valentino, Superga…

    Anche tu eri atteso dal destino su un fianco maledetto, in un inizio di maggio, proprio come i nostri Invincibili.

    So che serve a niente dirti che sarai sempre con noi, che avrai sempre un posto speciale nel nostro cuore, ma so che questo ti avrebbe fatto e ti farà piacere.

    Sia un vento buono a portarti nel migliore dei cieli, quello sereno e terso che hai ammirato mille volte tra le tue amate montagne. Quelle che ieri ti hanno tradito. O forse no: volevano solo tenere per sempre un’anima bella.

    Elis

    Tutta la grande famiglia di C’entro Sport e Momenti – Tennis Club Caselle, The New Stars, SPAM, C’entro La Spiaggia, RistoC’entro – si unisce al dolore della famiglia Gaiottino per la scomparsa di Giampiero.

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    Elis Calegari
    Elis Calegari
    Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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