Solo da scavare

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È ripresa ufficialmente la stagione degli scavi. Strade chiuse, sensi unici, disagi senza un minimo di logica. Come al solito manca la coordinazione tra i vari cantieri, che dovrebbe competere al Comune. Ed a farne le spese sono i cittadini.

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Poco o nulla anche nel  mese di gennaio per quanto riguarda la vita amministrativa. A parte una cerimonia di premiazione in viola in cui si sono raggiunti livelli di autocelebrazione mai visti, pochi atti concreti sono stati compiuti da questa amministrazione. Però, scorrendo l’albo pretorio, un paio di ordinanze hanno fatto parecchio discutere in città.

La prima, quella dell’affidamento della gestione del giardino pubblico di via Suor Vincenza ad un privato.

Quel giardino, con annesso campo da calcio, ha cronici problemi di convivenza con le abitazioni circostanti: schiamazzi, urla fino a notte fonda, atti vandalici e oltre. In campagna elettorale si era trasformato nella location ufficiale per le feste dell’attuale amministrazione. E infatti la gestione dell’apertura del parchetto è stata affidata proprio a chi gestisce anche il chiosco. Si  sente subito che qualcosa stona in tutta la vicenda. A parte che dovrebbe essere un‘istituzione pubblica, ovvero il Comune, a garantire la sicurezza  e la quiete di una sua porzione di territorio problematica, ma la soluzione di affidarsi ad un privato, anche se amico di chi governa, non sembra davvero accettabile.  Con che autorità poi si faranno smettere gli schiamazzi? O si allontaneranno i più agitati? Non è dato sapere. Ma il problema rimarrà a disturbo delle notti di chi abita lì intorno.

Poi abbiamo avuto l’ormai nota ordinanza “antifunerali”. In pratica, in quello che ormai è diventato il paese viola, sono vietati i cortei funebri, pena sanzioni. Saranno concesse deroghe in caso di morti più importanti o ritenute tali. Anche nella morte a Caselle qualcuno gode di privilegi. Qui la famosa livella non vale.

Hanno detto che si devono vietare i cortei perché anche altri l’hanno fatto, perché i vigili sono pochi, perché ci sono troppi cantieri e le strade non sono praticabili normalmente. Tutto bellissimo, se non fosse che il vietare i cortei funebri ci accomuna curiosamente a certi paesi del sud dove avevano vietato i funerali per ben altri motivi.

Fatto sta che una delle tradizioni di una cittadina medio piccola come la nostra viene abolita, come del resto tante altre. Trovare soluzioni più logiche invece non si riesce, come hanno fatto in numerose città, con orari dedicati alle cerimonie, oppure assumere personale o utilizzare la Protezione civile. Un bel divieto e siamo a posto.

Ci troviamo di fronte ad una amministrazione che è in pieno stato confusionale, e non sembra trovare una via d’uscita. Il manipolo di famiglie al governo ha deciso consapevolmente che questa città debba spegnersi definitivamente. E ci stanno riuscendo.

Dott. Andrea Fontana

Caselle Futura

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