Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la fuga del Re e del Governo Badoglio, le nostre Forze Armate furono lasciate allo sbando dagli Alti Comandi, senza ordini e direttive precise.
Oltre 800mila militari italiani furono fatti prigionieri dai Tedeschi a loro fu offerta la possibilità di rientrare in Italia aderendo alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini e chi si rifiutò dovette affrontare una dura prigionia fino al maggio 1945.
Furono in 600mila a rifiutare di aderire alla RSI e a loro i nazifascisti non riconobbero lo status di prigionieri di guerra e furono definiti IMI, internati militari italiani; oltre 50mila di loro morirono nei campi di concentramento nazisti per le dure condizioni a cui erano sottoposti.
Questi eroi “dimenticati” hanno rappresentato il primo atto di massa di rifiuto del fascismo e di Resistenza. La generazione nata col fascismo che aveva frequentato la scuola fascista lo condannò senza appello.
Progetto Caselle 2027 ha già proposto lo scorso settembre all’Amministrazione Comunale di organizzare una commemorazione dedicata ai casellesi che furono IMI per dare il giusto risalto, a 80 anni di distanza, alla vicenda di questi ragazzi.
Vorremmo dedicare almeno una via o una piazza o commissionare un monumento a ricordo delle loro sofferenze per il riscatto della Patria.
Se siete parenti o conoscenti di casellesi che hanno vissuto la vicenda degli IMI, per favore scriveteci la loro storia a questa email: endrio.milano@comune.caselle-torinese.to.it.
il Capogruppo Consiliare
Endrio dott. Milano