Tele ritrovate

Riguardano dipinti di processioni a Balme e Usseglio

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1918

 

Ci si documenta, si chiede a collezionisti, si chiude la ricerca e si pubblica. A distanza di anni ecco ( per noi ) ritrovati due dipinti di Giuseppe Sauli d’Igliano ( 1853 – 1928 ) uno dei quali assai interessante intitolato “Processione a Usseglio” che raffigura lo snodarsi del sacro corteo proprio lungo la via che conduce all’antica parrocchiale e all’attuale sede del Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti”. Preziosa tela con due ragazzini in prima fila, gli ori dei paramenti, lo stendardo. Accanto, l’opera “Verso Usseglio” dominata da un felice rapporto fra azzurrate ombre e le luci del sole e del cielo.
Anche Angelo Garino ( 1860 – 1945 ), in una grandiosa opera, descrive ed esalta la “Processione a Balme” con un corteo che si snoda lungo la via che si diparte dal borgo in una giornata d’intenso sole: splendenti sono i bianchi indossati dai membri d’una Confraternita, dalle pie donne, dai religiosi tutti. Sullo sfondo, la valle si conclude con i monti ancora in parte biancheggianti di neve.
Di Giovanni B. Carpanetto ( 1863 – 1928 ) ritorna l’opera datata 1859 “Margone – Usseglio”: una viuzza fra le case con l’ombra che avvolge la sola figurina presente e lo squillo cromatico di un rosso panno posto sulla lignea ringhiera.
E’ nella val Grande che, sul finire del secolo XIX, soggiorna un piccolo gruppo di artisti dell’Accademia Albertina capeggiati da Casimiro Teja; Calandra e Pittara, anche, che affrescano un’ampia scena sulle pareti dell’albergo di Groscavallo.
Giovanni Macciotta ( + Coassolo, 1993 ) ama la valle del Tesso per cui è facile ritrovarne, nei suoi dipinti, alcuni particolari. Ora il mercato delle aste ha restituito di Kiki quattro opere ( olio, pirografia, acrilico ), con volti e nature morte. Così il rubato “Bacio in giardino” ( 1970 ) ci riporta idealmente al mondo mitteleuropeo, “La minestra” è intimamente legata a consuetudini montanare mentre “Contro il cielo” è una bellissima natura morta con frutti, fogli accartocciati e forse una lettera; girasoli infine incorniciano l’immagine del 1968 “Donna alla finestra”.
Romano Gazzera, di Ciriè, scompare nel 1985 dopo aver ripetutamente dipinto fiori giganti, trasformato gli uomini in minuscoli protagonisti della scena e creato grandi corolle colorate in luogo del volto di alcuni suoi modelli, specie di carattere sacro.”Giardino cinese” è un piccolo olio dominato da immensi steli fioriti, mentre “Serenata con fiori dei sospiri” presenta un gruppo di quei soffioni che – ragazzini – rincorrevamo anche noi in quel di Lemie, per fare improvvisamente perdere nel cielo centinaia di minuscole infiorescenze.
Nel secolo scorso – come ben racconta Alessia M. Giorda – le tre valli di Lanzo, ovvero “La Svizzera italiana”, ospitavano nobili e compositori, un principe e una regina, i duchi, pittori e scultori, malinconici poeti, un sindaco della città di Torino, il conte Luigi Cibrario la cui dimora a Usseglio oggi sta rinascendo.
Un benefattore infine ancor si ricorda allorchè si transita sul “Ponte di Barolo” di Viù; Tancredi e la consorte Juliette Colbert, sensibile di cuore e venerata ( 1 ).

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 A. Garino, Processione a Balme, 1898.

1) Cfr. E. Lavezzo, L. Mana, A. Musiari, A. Tazzetti, “Montagne”, Museo Civico Alpino, Usseglio, 2020.

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