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mercoledì, Dicembre 4, 2024

    Poter sognare


    La nostra Italia, quella che ci ha visti crescere e poi realizzarci, era un Paese che si stava ancora riprendendo dalle conseguenze della seconda guerra mondiale. Era sostanzialmente diviso in tre nitide classi sociali: la borghesia – e non parlo dell’alta, che già allora giocava in un altro campionato…-, che trainava il potere; la media e piccola borghesia che faceva viaggiare a mille la nazione del “miracolo economico; quindi il terzo stato, costituito dalla classe operaia. A dirla tutta, v’era anche un quarto stato, ben rappresentato dalla sacche più povere del Paese, dove povertà, disoccupazione e analfabetismo erano effetti stabili. Dopo la dittatura, il processo di ricostruzione – col magma democristiano a coprire l’instabilità politica e sociale – fummo colti da un clima euforizzante che spesso ci portò a non voler considerare il presente, visto che eravamo proiettati verso un futuro che sentivamo sarebbe stato, innegabilmente, migliore. Come isole d’un arcipelago – tutti insieme, ma ben separati e divisi – abbiamo corso e percorso “ i migliori anni della nostra vita”, superando tragedie come il terrorismo e lo stragismo: avanti veloci, forti del fatto che la nostra situazione socio-economica continuava a migliorare. Anche se continuiamo a denigrarlo, il nostro Paese, grazie allo sforzo comune, è diventato una delle più grandi economie in Europa ed è ritenuto universalmente “ the place to be”, il posto dove stare, per il suo ricco patrimonio culturale, le bellissime città, l’enogastronomia. Nonostante questi progressi, tuttavia, i giovani in Italia incontrano ancora troppe difficoltà.
    Il mercato del lavoro rimane insoddisfacente per i ragazzi, con alti livelli di disoccupazione e bassi livelli di sicurezza, scarse garanzie in termini di previdenza, discrepanza tra domanda e offerta. Molti faticano a trovare un lavoro che corrisponda alle loro capacità e ai loro interessi, e sono costretti ad accettare mansioni che non sono in linea con le aspirazioni professionali. Scoraggiante per chi ha investito molto tempo e denaro in istruzione, scoraggiante per chi vorrebbe una vita autonoma ed è costretto a vivere a casa con i genitori, anche dopo i trent’anni, visto che non può mantenere un affitto e pensare a metter su famiglia.
    Però corre l’obbligo di invertire la tendenza, di provare a cambiare le cose e continuare a coltivare sogni.
    Ecco, se c’è una cosa che spaventa è leggere negli occhi dei ragazzi la rassegnazione: la distopia, prefigurando soltanto scenari negativi, non può e non deve essere l’unico futuro ipotizzabile.
    Ci sono, ci devono essere ancora sfide da accettare e da cogliere in Italia. Recentemente mi ha molto colpito il messaggio che il tennista Novak Djokovic ha inteso lanciare ai giovani: “Sognate in grande. Non importa da dove venite. Più difficoltà incontrate nella vita, più sfide superate, più tutto questo vi renderà forti.
    Non permettere a nessuno di portare via il tuo sogno. Nutrilo, annaffialo come fai con le piante. Anche se c’è solo una persona al mondo che ti accetterà, che abbraccerà e sosterrà il tuo sogno, trovalo e sogna in grande. Perché puoi farcela.”
    Qualcuno potrà obiettare che è facile dire certe cose da certe posizioni, ma giovi ricordare che Djokovic è venuto su dalla Serbia in guerra e se è diventato quel che è, è perché le motivazioni interiori hanno fatto la differenza. Motivazioni che noi abbiamo un po’ smarrito e che vanno rispolverate in fretta. Per continuare a poter sognare.

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    Elis Calegari
    Elis Calegari
    Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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