La scomparsa di Franca Biel Martinetto

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Ha destato profonda commozione in città la notizia della scomparsa di Franca Biel, moglie del Commendatore Filiberto Martinetto e co-fondatrice del Martinetto Group, divenuto nei decenni produttore leader di nastri tessuti.
Da tempo si sapeva che le condizioni di salute della Signora Franca si stavano facendo sempre più cagionevoli, tuttavia la sua dipartita è stata colta con sgomento e sorpresa, e ha gettato nello sconforto coloro che l’hanno amata e apprezzata per le sue non comuni doti di donna e imprenditrice.
Lei e Filiberto s’erano conosciuti sul finire degli Anni 50, anni per niente facili, nei quali si lavorava di giorno e si studiava di sera, sognando e sperando in un avvenire migliore. Sognando insieme, sperando insieme. Anni di porte chiuse in faccia, come quella della Remmert che non volle saperne di assumere Filiberto, fresco perito tessile; ma con Franca al suo fianco anche l’azzardo poteva trasformarsi in orizzonte e futuro: presero un telaio mezzo rotto e in un paio di stanzette dettero vita all’embrione da cui nacque poi tutto ciò che ora conosciamo. Filiberto e Franca Martinetto con malcelato orgoglio amavano raccontare in piemontese: “T’sas come a l’è ‘ndaita a finì?, che peui la Remmert soma catasla…”, ribadendo in italiano che alla fine il sogno si era trasformato in realtà e la Remmert, dove Filiberto desiderava andare a lavorare visto che sua madre lì, ai telai, ci aveva passato un sacco d’anni, l’avevano poi comprata. Accanto però al giusto compiacimento, nel mezzo sorriso complice che accompagnava il racconto, c’era sempre la volontà di non ostentare, di non fare pesare agli altri il successo raggiunto. Ecco, forse la sintesi della vita, dell’unione di Franca e Filiberto sta proprio nel considerare come, insieme, abbiamo avuto ben chiaro dove volessero arrivare, senza però dimenticare mai, neppure per un solo istante da dove erano partiti.
Non è facile, comune, essere imprenditori avendo totale rispetto per il lavoro e per i diritti dei lavoratori, bé’ a giudicare da quanti occhi lucidi si sono incontrati in città alla notizia della morte non si può dire altro che Franca e Filiberto sono stati unici e speciali anche in questo.
Franca Biel non è stata soltanto la compagna fedele d’un matrimonio felice durato più di sessant’anni: per Filiberto è stata la testata d’angolo su cui poter appoggiare sicuro ogni nuova architettura, ogni nuovo slancio o acquisizione.
D’una bellezza e raffinatezza con pochi eguali, ha contribuito in modo determinante a trasmettere alla tre figlie – Antonella, Barbara e Roberta – amore per ciò che lei e Filiberto dal nulla avevano creato, ponendo le basi per la prosecuzione d’una storia imprenditoriale di continui successi, che ora prosegue con l’ingresso nel Gruppo della terza generazione, quella formata dai nipoti per i quali stravedeva e che ora, unitamente a tutte le maestranze, la piangono.
Lapidaria la frase d’annuncio della famiglia: “ Con lei se ne va una parte di noi, con noi resta una parte di lei.” Non possiamo che unirci in sincero cordoglio.
Elis

L’Associazione Turistica Pro Loco di Caselle, la direzione e la redazione del giornale “Cose Nostre” si uniscono al dolore di Filiberto e di tutta la famiglia Martinetto per la dolorosa scomparsa della Signora Franca Biel, maestra di stile, esempio di vita.

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Elis Calegari
Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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