Ho voluto dedicare i mesi che precedono l’estate a una mini-carrellata (assolutamente incompleta) sui festival d’opera che si possono seguire nel periodo vacanziero. Dopo “Rossini in Wildbad” e il Festival della Valle d’Itria, proviamo a gettare uno sguardo sulle rassegne più popolari della nostra Penisola. I lettori attenti avranno da tempo compreso che sono personalmente più attratto dalla ricerca delle rarità che dai titoli arcinoti, per cui la mia preferenza va alle nicchie piccole e raffinate rispetto alle piazze invase dalle masse. Tuttavia, riconosco che una delle anime dell’opera è la sua vocazione popolare, e che ad essa sia giusto rispondere, talvolta, anche con produzioni che tendono ad assolutizzarla. Del resto, tutti i festival di cui mi accingo a scrivere hanno visto, almeno una volta, la mia presenza. Sia chiaro: sono luoghi in cui l’opera va vista e vissuta più che ascoltata, dove le orecchie fini rischiano di uscire deluse dall’acustica spesso infelice e dal frequente ricorso all’amplificazione, nonché da un pubblico non sempre disciplinato come quello dei teatri tradizionali; questi difetti, tuttavia, hanno un contraltare positivo nella spettacolarità delle sedi esecutive, cui si sposa in genere la magnificenza delle scenografie, che, unita a una serie di ritualità sociali (come le candeline che si accendono in Arena prima dell’inizio degli spettacoli), generano una forte dose di suggestività.
Capostipite dei festival lirici all’aperto è quello veronese, inaugurato nel 1913 con la rappresentazione di Aida nell’anfiteatro romano del I secolo d.C. Aida è ancor oggi il titolo areniano per eccellenza, presente in cartellone tutti gli anni e in alcuni casi (come questa edizione) con due allestimenti: la riproduzione di quello storico del 1913 e quello moderno del collettivo spagnolo La Fura dels Baus. La rassegna prosegue fino al 27 agosto, e ad Aida si alternano Nabucco, Rigoletto, Tosca e Madama Butterfly. Tutto Verdi e Puccini, perché con questi compositori e questi titoli non si fa fatica a riempire una platea da decine di migliaia di posti. L’esperimento, lanciato alcuni anni fa, di rappresentare ogni anno anche Roméo et Juliette di Gounod, è stato abbandonato, perché il richiamo degli amanti veronesi non era verosimilmente sufficiente a spingere il pubblico verso un titolo ancora poco noto.
Pochi anni dopo l’Arena, nel 1921, ebbe luogo la prima rappresentazione lirica allo Sferisterio di Macerata. L’edificio era stato costruito un secolo prima come “stadio” per il gioco del pallone, popolarissimo nell’Italia dell’Ottocento, ma scalzato nel primo dopoguerra dal moderno calcio. L’edizione 2017 del festival è dedicata all’Oriente, si svolge dal 20 luglio al 14 agosto e prevede come titoli principali Turandot e Madama Butterfly di Puccini, e Aida di Verdi. La disponibilità, accanto allo Sferisterio, di uno spazio più raccolto come il Teatro Lauro Rossi, fa sì che ogni tanto venga proposto qualche titolo meno consueto, e quest’anno sarà una prima assoluta: Shy, nuova opera commissionata a Carlo Boccadoro sulla figura del missionario gesuita maceratese Padre Matteo Ricci.
È giunto alla 63a edizione il Festival Puccini di Torre del Lago, che si svolge dal 14 luglio al 30 agosto nella località della Versilia, sul lago di Massaciuccoli, dove il compositore toscano aveva il proprio buen retiro. La rassegna di quest’anno è dedicata alla Francia, cui sono legati, per una ragione o per l’altra, quasi tutti i titoli in cartellone: Turandot, La rondine (opera pucciniana di rara esecuzione, scelta in occasione del centenario della prima assoluta), La bohème, Tosca, Madama Butterfly. Alla fine di agosto sarà ospitata la Novaya Opera di Mosca, che proporrà, oltre alla Bohème pucciniana, La traviata di Verdi e La voix humaine di Poulenc. Nell’omaggio alla Francia è inclusa una nuova opera da camera in prima esecuzione assoluta, Giovanna d’Arco di Giuliana Spalletti. Le rappresentazioni si tengono nel Gran Teatro Giacomo Puccini, platea aperta sulle rive del lago (è prudente dotarsi di tutti gli strumenti atti a combattere le zanzare!), e, similmente a quanto avviene a Macerata, in uno spazio chiuso di più piccole dimensioni (l’auditorium Enrico Caruso) che ospita i titoli di minore richiamo. Sempre in Toscana, ma parecchi kilometri più a sud, esiste un altro festival d’opera all’aperto, sia pur meno noto e di durata ridotta: “Lirica in piazza” di Massa Marittima, che si distingue per l’originalissimo palcoscenico, costituito dall’ampio sagrato della Cattedrale romanica. Vi si rappresenteranno Tosca (3 agosto), Rigoletto (4 agosto), Don Pasquale (5 agosto).
Chi, a questo punto, abbia voglia di rileggere i titoli d’opera proposti nell’estate italiana, si accorgerà di quante ripetizioni ci siano nei cartelloni di quattro rassegne che si svolgono nell’arco di un paio di mesi. È chiaro l’intento di fare sold out; ma se, per attirare il pubblico, si provasse anche a giocare la carta della fantasia?
QUESTO MESE AL BOTTEGHINO…
A Torino: proseguono i lunedì sera, anche ad agosto, gli appuntamenti delle Aurore Musicali all’Educatorio della Provvidenza, con concerti da camera e recital lirici. Fino al 16 luglio, in Piazzetta Reale (piazza Castello), ha luogo la rassegna Torino Estate Reale: ultimo appuntamento di classica il 15 (l’Orchestra Filarmonica presenta una selezione dalla Water Music di Handel e la Sinfonia n. 7 di Beethoven) . Dal 3 al 21 settembre MiTo-Settembre Musica, il festival organizzato in condivisione con Milano: l’inaugurazione è il 3 a Milano, con un concerto replicato il 4 al Regio di Torino: la Gustav Mahler Jugendorchester, diretta da Ingo Metzmacher, propone musiche di Anna Clyne (un brano in prima esecuzione italiana), Gershwin, Dvorak, Ravel. Seguono una sessantina di appuntamenti in città, quest’anno studiati declinando in molteplici forme il fil rouge “Natura”. Tra i concerti più interessanti delle prime settimane, il 5 settembre alle 17, al Conservatorio, l’ensemble Modo Antiquo, diretto da Federico Maria Sardelli, presenta un programma vivaldiano. Lo stesso 5 settembre, alle 21 nella chiesa di San Filippo Neri, sarà eseguito l’oratorio Il diluvio universale di Michelangelo Falvetti (1682). Il 6 alle 21 al Teatro Regio sarà ospite l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, diretta di Mikko Franck, in un programma dedicato al “Nord”. Il 7, al Teatro Regio alle 21, l’Orchestra del Regio, diretta da Noseda, si immergerà in “Fiumi, ruscelli e campagne” (Dvorak, Smetana, Beethoven).
Festival estivi: il principale festival musicale piemontese sono le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, che si svolgono a Stresa e nelle località circostanti: dal 18 al 23 luglio “Midsummer Jazz concerts”, dedicati al jazz; dal 25 al 27 luglio “Meditazioni in musica”; dal 23 agosto all’8 settembre “Incontri”, il cuore della rassegna. Sono previsti programmi che spaziano attraverso le epoche e le culture, si segnalano i due concerti diretti da Gianandrea Noseda il 3 settembre (con la London Symphony Orchestra e la pianista Khatia Buniatishvili) e l’8 settembre (con l’Orchestra del Teatro Regio e il violoncellista Enrico Dindo).
Numerosi i festival lirici in tutta la penisola; ci si limita a citare i nomi di alcune località dalle quali poter risalire online ai programmi: Verona (allestimenti spettacolari all’Arena), Macerata, Torre del Lago (Puccini), Pesaro (Rossini), Martina Franca (rarità).