La storia di Don Bosco a Caselle

Un nuovo libro di Gianni Rigodanza

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“Don Bosco a Caselle” è il titolo del nuovo libro di Gianni Rigodanza. L’opera dopo essere stata registrata nel sistema bibliotecario di Ivrea e del Canavese, passa negli scaffali della Biblioteca civica di Caselle, nel settore di storia locale a disposizione dei lettori. Esce di casa per la prima volta ma è tranquilla perché sa di trovarsi in buona compagnia, col posto fisso. E non è in vendita.
La bibliografia sulla vita e le opere di don Giovanni Bosco è sterminata, sono decine e decine le pubblicazioni in merito. Tuttavia l’idea di quest’opera parte dal fatto che nell’archivio storico comunale di Caselle c’è ed è stata riscoperta una lettera del 1882 di don Bosco scritta al sindaco di Caselle Torinese inerente la cospicua eredità ricevuta dal barone Bianco di Barbania. A questa segue la risposta ufficiale della Giunta comunale. Nulla di celestiale negli scritti, anzi il contenuto è molto, molto terreno. Da ricordare che il Santo soggiornò diverse volte a Caselle, specie nella borgata Sant’Anna, sia per ritiri spirituali che per riposo. Quindi si tratta di storia locale, di narrazione del territorio, di un altro quadro dello straordinario Ottocento casellese che entra e sfida il romanzo storico con la sua ricchezza di accadimenti.
Il libro è stato diviso in tre parti: la prima è una carrellata sulla vita e le opere di don Bosco; la seconda sui soggiorni del santo a Caselle; e infine la terza sulla lettera al sindaco e sulle relative risposte.
Non c’è nulla di straordinario, di nuovo, in questo raccontare uno scorcio di un grande santo sociale che ha sfidato il mondo della Torino ottocentesca e sabauda per dare speranza ai giovani delle periferie, del sottobosco sociale. Don Bosco a Caselle è una raccolta di dati e di immagini, 86 pagine, che se non altro rimarranno per sempre a disposizione nella nostra Biblioteca.
Per Gianni Rigodanza questa storia è stata anche l’occasione di un altro piccolo viaggio nel nostro archivio storico: una miniera di documenti, di notizie, di storie che attraversano secoli e secoli (dal 1310 al 1951) di vita della nostra comunità.

E.C.

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Elis Calegari
Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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