Da oltre 40 anni, Amici di San Maurizio

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Interno della chiesa plebana

Riprendiamo con questo numero la ricognizione nel ricco mondo associativo sanmauriziese. Dopo il Gruppo Alpini e la Protezione Civile, incontrati rispettivamente nell’occasione dei festeggiamenti per i cento e i venti anni dalla fondazione, questa volta diamo spazio all’Associazione Amici di San Maurizio, la cui storia è raccontata dal presidente Mauro Fiorio.

Il 4 febbraio 1983 diciassette cittadini fondarono l’Associazione di volontariato Amici di San Maurizio  con lo scopo di contribuire allo sviluppo ed alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio di San Maurizio Canavese in tutte le sue manifestazioni, stabilendo una durata del sodalizio di ben 25 anni! Scadenza che allora pareva lontanissima nel tempo, quasi irraggiungibile.
Traguardo che è stato felicemente raggiunto cosicché, senza più porci limiti, abbiamo prorogato la scadenza  a tempo indeterminato.
Le attività culturali dell’Associazione sono state alquanto diversificate per coinvolgere sempre più la cittadinanza, accresciutasi negli anni.
In tutto questo periodo sono state impegnate molte energie per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale. Ne avevamo ben donde disponendo di un “gioiello”: l’antica chiesa plebana, meglio conosciuta come Chiesa vecchia del cimitero.

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Interno della chiesa plebana

L’edificio, che versava in uno stato di  grave decadimento, era già stato, tuttavia, interessato dai  lavori di rifacimento del  tetto che ne avevano interrotto il degrado provocato dalle infiltrazioni meteoriche.
Grazie all’impegno di due soci fondatori: G. Destefanis e G. Balma Mion, abbiamo promosso attività concertistiche e, con  i pochi soldi a disposizione, fatto eseguire dei saggi alle pareti per scoprire le pitture celate dallo scialbo.
Successivamente, con il ritrovamento della pergamena di pagamento degli affreschi raffiguranti la Vita di Cristo realizzati nel 1495 dai pittori Bartolomeo e Sebastiano Serra di Pinerolo la nostra chiesa ha acquisito ben presto una spiccata notorietà.
Ciò grazie anche all’intesa tra il Comune di San Maurizio C.se e l’Associazione Amici dei Beni Culturali Piemontesi che ha reso possibile, negli anni 2004-2007, il recupero dell’edificio riportandolo allo splendore di un tempo ed attraendo, così, sempre più visitatori.
Questo processo di valorizzazione è stato agevolato anche dall’ideazione, nel 2012, di Percorsi di Arte, Storia e Fede con visite guidate, due volte all’anno, interessanti ora una trentina di chiese del Ciriacese, Canavese e Valli di Lanzo tra cui, a San Maurizio, la Chiesa Plebana e la Cappella di S. Rocco.
La nostra attività, rivolta preferenzialmente all’ambito locale, ha compreso e comprende: concerti, conferenze, passeggiate-serate gastronomiche, visite didattiche per gli allievi delle medie, mostre, concomitanti per lo più con la festa patronale, nonché il restauro del Monumento ai Caduti sull’area antistante il municipio, il recupero di opere d’arte della Chiesa vecchia e della Parrocchiale di San Maurizio martire e poi, tra l’altro, lo svolgimento di un’intensa attività di ricerca che si è tradotta nella stampa di pubblicazioni, attualmente 17, oltre a quella sui restauri della plebana per la quale abbiamo dato un contributo decisivo.
È stata privilegiata la raccolta di testimonianze orali per conservare nel tempo i ricordi che sarebbero andati persi e che ora raccontano la Storia della Comunità. Ricordo con piacere quando Piero Angela scrisse la prefazione al primo libro sui ricordi riguardanti il periodo della Seconda Guerra. Abbiamo pubblicato le cartoline della San Maurizio di un tempo e poi i ricordi sui giochi, sul  lavoro e organizzato un convegno internazionale sui Serra dando alle stampe i relativi atti.  Fu in occasione della  ricerca  sul lavoro che riscoprimmo la ricetta dei torcettini tipici di San Maurizio, una vera squisitezza, diventati un “cult” del  nostro Sodalizio.
Non ci siamo fermati nemmeno in tempo di pandemia. Abbiamo raccolto oltre cento testimonianze con i ricordi degli anni delle elementari di persone, che fanno o che hanno fatto parte della nostra Comunità,  descrivendo la quotidianità tra gli anni ’30 e ’60 del secolo scorso quando ancora si usavano pennino e calamaio.
Nel frattempo, sono passati decenni e proprio lo scorso anno abbiamo festeggiato i nostri primi quarant’anni con il record di soci, ben 76. Si è pure verificato un evento cui aspiravamo da anni: la donazione da parte degli eredi Marenco della cappella di San Michele, già compendio di villa Viarana, al Comune.

Interno della Cappella di San Michele

Il nostro Sodalizio si è subito attivato per il restauro della quadreria di alto pregio artistico e per la raccolta di fondi destinati al recupero degli altri beni interni alla cappella. Il Comune, da parte sua, ha dato corso ai primi interventi conservativi e avviato le procedure per il recupero architettonico-artistico complessivo della stessa.
Ecco quanto la nostra Associazione ha fatto e sta facendo per la Comunità e, nel rispetto dei fini statutari, per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Comune.
In conclusione, ringrazio i Soci per l’impegno profuso che ha consentito di conseguire gli obiettivi prefissati; un sentito grazie anche alla Cittadinanza che partecipa sempre più alle nostre attività spronandoci, così, a proseguire questo percorso culturale con l’auspicio che trovi terreno fertile e continuità nelle nuove generazioni.

Il Presidente Mauro Fiorio

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