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martedì, Marzo 19, 2024

    Tra arte e storia: i medaglioni dell’Asilo

    Due splendide opere dello scultore Rubino con l’effigie di Basilio e Fanny Bona

     

     

    Nel numero scorso abbiamo presentato le due importanti meridiane che si trovano sulla facciata di Palazzo Mosca e per molti questa non sarà stata una novità, ma per altrettanti casellesi però le meridiane non le avevano mai notate. E comunque una rinfrescatina sul nostro patrimonio artistico e storico di certo non fa male. Ricordiamo che le meridiane sono state lì appese per tantissimi anni, dal 1845 ed eliminate nel 1958 e poi, come già scritto, sono state riproposte nel 2013 grazie al Rotary Club.

    Allora, sempre in quest’ottica, in questo numero andiamo ad accendere i riflettori su due grandi e splendidi medaglioni bronzei, opera dello scultore Edoardo Rubino, un artista torinese maestro dello stile Liberty di fama internazionale che si trovano appesi ad una parete di un corridoio della scuola materna La famiglia di piazza Boschiassi, più comunemente conosciuta come l’Asilo infantile; una storica istituzione questa nata nel 1848. Il lettore può ammirare questi i due medaglioni nelle due foto che con la rispettiva dedica presentiamo in questa pagina. Sono due vere e proprie opere d’arte che raffigurano l’industriale Basilio Bona e la moglie Fanny Ambrosetti, munifici benefattori dell’Asilo. I medaglioni si trovano ai lati di una grande lapide, la prima di tre, con l’elenco dei fondatori e dei benefattori inaugurata festosamente nel 1898, la seconda lapide con altro elenco è stata murata nel 1902 in un altro corridoio, e vicino c’è la terza.

    Questi storia dei medaglioni non sono e non vogliono essere una novità, anche perché ebbero ampio spazio nel mio libro I colori della storia. Solo che ora ormai passato quasi un secolo, sorge la curiosità di sapere qualche dato in più inerente a queste opere. Per esempio chi le ha ordinate e pagate, quando sono state murate sul corridoio, tra una grande lapide con l’elenco dei primi benefattori. Che io sappia nessun storico locale s’è soffermato su questi medaglioni. Per esempio don Ferdinando Miniotti stranamente non ne accenna proprio nella sua Storia dell’Asilo, mentre invece Claudio Santacroce nella sua ampia biografia su Basilio Bona in merito a questo tema scrive che “nell’Asilo infantile sono conservati due medaglioni bronzei opera dello scultore Edoardo Rubino che raffigurano i coniugi” ma nulla su chi ha ordinato le due opere a Rubino, né quando sono state posate.

    E allora per saperne di più recentemente ho potuto scartabellare a lungo nell’archivio dell’Asilo per cercare se trovavo qualcosa in merito, ma inutilmente. Non un documento, non un cenno sui medaglioni. E allora non resta che fare delle ipotesi in merito. Partendo dal fatto che l’Asilo ha sempre avuto un Bona come presidente, nel senso che Basilio, il capostipite, fu presidente dal 1887 al 1908, il figlio Osvaldo dal 1908 al 1942 e il nipote Emanuele dal 1945 viene logico pensare che dopo la morte di Alcide a Domodossola (1915) la famiglia Bona, in primis Osvaldo, abbiano pensato di ricordarlo per la sua munificenza con un medaglione bronzeo ordinandolo ad uno dei più grandi scultori italiani del Novecento, e cioè a Edoardo Rubino. Successivamente anche dopo la morte della madre Fanny (1920) altro medaglione ricordo e sempre opera, sia pure minore, del Rubino. Quindi due tempi diversi, oppure no? Ora la logica suggerisce che la famiglia Bona saldò la spesa, e questo è ovvio. Resta la domanda: perché non esistono tracce di data inerente alla posa dei due medaglioni: non un cenno di festa, di partecipazione, di scritto? Una domanda senza risposta, per ora, mentre invece sino disponibili cenni di storia sia su Basilio Bona che sullo scultore Edoardo Rubino sono doverosi a questo punto.

    L’industriale Basilio Bona

    Aiutato dalla moglie Fanny, fu munifico benefattore di molte istituzioni casellesi, in particolare l’Ospedale del Baulino, e fu presidente dal 1887 al 1908 dell’Asilo infantile in cui sono conservati due medaglioni bronzei che raffigurano i coniugi. Morì, dopo breve malattia, il 14 luglio 1915 a Domodossola. La famiglia era originaria dal biellese, esattamente da Sordevolo. Anche per questo non poteva non avere tradizioni laniere. Basilio Bona, nacque nel 1848, compì gli studi nella Scuola professionale di Biella e a 19 anni entrò nel lanificio Sella, dove dopo soli quattro anni ne divenne direttore.

    Basilio Bona divenne famoso anche perché scoprì nel 1873 delle leggi sulla riduzione e sui pesi dei tessuti. Fu un’idea rivoluzionaria che ebbe un seguito anche a livello internazionale. Nel 1880 entrava nel lanificio di Caselle. Nel 1885 questo stabilimento costituiva il più importante complesso laniero della provincia con i suoi 350 operai, 3500 fusi e 140 telai di cui ben 100 meccanici. Nel 1889 si scioglieva la società preposta alla gestione del Lanificio Laclaire consolidandosi nel solo nome di “Basilio Bona”. Con l’aiuto dei figli Osvaldo e Alcide il lanificio compì notevoli progressi tanto da portare, prima della seconda guerra mondiale, l’organico a più di mille addetti. Il lanificio Bona chiuse la sua attività nel secondo dopoguerra, negli anni intorno al 1950. Basilio Bona fu membro del consiglio di presidenza dell’associazione laniera italiana e consigliere della Camera di commercio di Torino per due lustri. Ma non solo a Caselle ebbe fama e notorietà perché Bona fu anche membro del consiglio di presidenza dell’Associazione Laniera Italiana e consigliere della Camera di Commercio di Torino, dal 1899, per 10 anni.

    Fu nominato Commendatore e nel 1906 fu uno dei primi eletti al prestigioso titolo di Cavaliere del Lavoro.

    Lo scultore Edoardo Rubino

    Nacque a Torino l’8 dicembre del 1871 e ivi morì il 16 giugno del 1954. Scultore. Studiò all’Accademia Albertina di Torino e si dedicò a una scultura di impostazione monumentale e di gusto liberty. Dal 1891 e fino al 1902 è presente con continuità alle mostre della Società Promotrice torinese esponendo plastica di minor formato e contigua a realizzazioni di arte applicata all’industria, targhe, medaglie, placchette. Ampio sostegno verrà dato a tale produzione dalla rivista “L’Arte decorativa moderna” che a corredo di un articolo di Thovez, pubblicherà un’ampia panoramica del suo lavoro che suggerirà, come utile indicazione di lettura, per la “delicatezza della forma” e la “squisitezza della modellazione”, l’orientamento verso la scultura francese.

    Le sue prime commissioni monumentali sono sculture a destinazione effimera: i gruppi allegorici in cemento per la fontana monumentale eseguita in occasione della Mostra Nazionale di Torino del 1898; e ancora, per la Prima Esposizione d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, la Danza, che ebbe immediato successo in repliche di formato ridotto e di cui è in mostra il bronzo della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

    Con la realizzazione del Faro della Vittoria, Rubino rafforza i rapporti con la famiglia Agnelli (che datavano già dal 1907) e in particolare con Giovanni Agnelli; da questa amicizia scaturiranno importanti realizzazioni per la chiesa del Sestriere, per la parrocchiale di Villar Perosa (Cristo Crocifisso) per la chiesa di Santa Aniceta ed a Prà Martino.

    Edoardo Rubino fu nominato Senatore del Regno il 9 dicembre del 1933. Sue opere sono esposte nei Musei d’arte moderna di Torino, Roma, Vicenza, Genova e Lima.

    Nel 1938 Rubino inizia il complesso sepolcrale dei Galimberti in una cappella del santuario di S. Maria degli Angeli a Cuneo. Fu anche incisore, illustratore e medaglista; tra le medaglie ricordiamo quella per la Società Fotografica Subalpina (1902), per il V Centenario dell’Università di Torino (1904), per l’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro” (1911), per il Club Alpino Italiano (1914), la medaglia in onore di Giovanni Agnelli (1924). Ed è anche l’autore dei due medaglioni dell’Asilo di Caselle, solo che a questi non abbiamo una data da affiancare.
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    Gianni Rigodanza
    Gianni Rigodanza
    Gianni Rigodanza è un giornalista e scrittore. Maestro del lavoro, Casellese dell’Anno, premio regionale di giornalismo; tra i fondatori, redattore e direttore di Cose Nostre per 32 anni. Finalista del 3°concorso letterario Marello. Autore di diversi libri di storia locale. Ha scritto per il Risveglio, Oltre e Canavèis.

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