Ricordando i musici scomparsi

Dalla Filarmonica Cerettese

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Prossimi ad una situazione di chiusura di tutte le attività non essenziali, che non volevamo chiamare lockdown ma proprio ci assomigliava, anche la festa di Santa Cecilia di questo infausto 2020 non si è potuta celebrare con le modalità tradizionali, concerto e pranzo. Non era possibile però dimenticare gli amici musici scomparsi che hanno costituito il corpo e l’anima della banda durante la sua storia di oltre 150 anni. Domenica 25 ottobre, dopo la messa, un ricordo floreale ed il silenzio intonato dal nostro giovane trombettista hanno onorato questi nostri cari.
E le prove della banda? Dopo esserci attrezzati con tutti i dispositivi e il protocollo di sicurezza ed aver preso a prestito il salone dell’associazione “Ceretta Insieme”, gentilmente messo a disposizione dalla Pro Loco di Ceretta, abbiamo avuto tempo di farne solo un paio e poi… ecco il DPCM 20 ottobre 2020. Nella totale incertezza generata da questo provvedimento che come al solito ignora il tema dell’associazionismo musicale di base, non autorizzando e non vietando nulla di specifico, l’Anbima (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali  Autonome) ha diramato un comunicato in cui si consiglia un atteggiamento di prudenza. E va bene, sospendiamo le prove ed attendiamo tempi migliori; sicuramente la tutela della salute di tutti vale anche questo ulteriore sacrificio. Val la pena sottolineare che si tratta di un sacrificio che colpisce pesantemente gli specialisti del settore (maestri, insegnanti) che traggono una fonte significativa di sostentamento da queste attività e non hanno ad oggi alcun aiuto.

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Filarmonica Cerettese
Classe 1958, ex dirigente di azienda, torinese di nascita, ho una famiglia che unisce Sud e Nord, Italia ed Europa. Mi sono diplomato al liceo classico ed ho conseguito la laurea in Economia a Torino. In azienda mi sono occupato di controllo di gestione, amministrazione, personale. Ho lavorato oltre 15 anni in paesi esteri dirigendo piccole filiali del gruppo al quale ho dedicato tutta la mia carriera. Ho così avuto l’opportunità di avvicinarmi a lingue straniere e scoprire culture antichissime; ho provato a capire la gente di altri paesi vivendoci un po’ insieme ed ho imparato che quello che ci divide sono solo i preconcetti ma anche, troppo spesso, il peso della Storia. Una volta in pensione mi sono dedicato da una parte al volontariato, utilizzando le mie competenze a beneficio del terzo settore, dall’altro ho ripreso la passione per la musica che mi aveva sempre accompagnato, in verità senza grandi risultati. All’età della pensione ho iniziato a studiare e praticare uno strumento a fiato che mi ha permesso di introdurmi nel meraviglioso mondo delle bande musicali piemontesi. Per Cose Nostre scrivo della Filarmonica Cerettese ed in generale di temi relativi all’associazionismo musicale popolare.

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